NIENTE PIU’ AFFARI CON L’IRAN? SOLO UN BLUFF, L’AZIENDA ITALIA NON RINUNCIA AL BUSINESS
Febbraio 14th, 2010 Riccardo FucileSIAMO IL PRIMO PARTNER COMMERCIALE DEL REGIME DI TEHERAN: IN PRIMA FILA ENI, FINMECCANICA, FIAT, EDISON, MEDIOBANCA, INTESA…NESSUN RITIRO POLITICO, SOLO CHIACCHERE, SI STANNO FIRMANDO NUOVI CONTRATTI, ALTRO CHE SANZIONI
A livello mediatico il governo italiano sembra la punta di diamante dell’offensiva contro l’Iran: le parole del premier in Israele hanno pure determinato l’assalto virtuale alla nostra ambasciata a Teheran.
Berlusconi ha annunciato sanzioni contro il regime di Ahmajinehad e la fine della presenza italiana in Iran, se pur a scadenza delle opere in corso.
Una presa di posizione più a uso mediatico che reale, visto che poco dopo l’Istituto per il commercio estero ha svelato il bluff di cui siamo maestri, dichiarando che “le aziende italiane sono attive nei settori petrolifero, siderurgico, energetico, petrolchimico, automobilistico e delle costruzioni e le sanzioni internazionali contro l’Iran sono da evitare perchè ostacolano gli investimenti stranieri nel settore dell’energia, limitando la presenza dei gruppi italiani interessati”.
Va considerato che anche nel 2009, secondo la Camera di commercio italo-iraniana, ci siamo confermati il primo partner commerciale del regime di Teheran, con 3,5 miliardi di euro di scambi, superando nuovamente la Germania.
In prima fila ci sono i più bei nomi dell’industria italiana, come Eni, Finmeccanica, Fiat ed Edison.
Non mancano la finanza e il credito, con Mediobanca e IntesaSanpaolo che assistono le circa mille imprese italiane sul posto e a volte prestano pure soldi alle banche pubbliche iraniane.
Nel 2008, l’Eni ha estratto in Iran 28mila barili di petrolio al giorno e ha in corso due rilevanti contratti di estrazione: uno riguarda il giacimento off-shore “South Park 4 e 5” nel Golfo Persico, l’altro il campo di Darquain. Continua »