MALPENSA: COME TI DISTRUGGO L’AMBIENTE IN NOME DEL LIBERO MERCATO
Maggio 29th, 2010 Riccardo FucileGLI ASPETTI POLITICI E SOCIALI DELLA QUESTIONE AEROPORTO DELLA MALPENSA….LE BUGIE E GLI INTERESSI DELLE FORZE POLITICHE CHE FINGONO DI DIFENDERE I CITTADINI MA FANNO SOLO GLI INTERESSI INQUINANTI DI POCHI
Pubblichiamo un intervento, che condividiamo ampiamente, dell’amico Gianfredo Ruggiero, presidente del circolo culturale Excalibur di Varese, sulla vicenda dell’aeroporto della Malpensa
Malpensa è un bellissimo aeroporto, moderno e funzionale, peccato sia stato costruito nel posto sbagliato.
Siamo nel pieno del Parco Naturale della Valle del Ticino, in una zona a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ricca di laghi, canali, boschi e tanto verde spontaneo.
Per la sua funzione regolatrice del delicato equilibrio ecologico della Valle Padana e per il suo enorme patrimonio ambientale e paesaggistico, il Parco del Ticino è stato classificato dall’Unesco “riserva naturale della biosfera”.
Al seguito di Malpensa, in questa oasi verde, si sono concentrate le attenzioni degli speculatori di ogni sorta e nazionalità che stanno facendo tabula rasa di ciò che resta del Parco del Ticino e della nostra Brughiera grazie ad una legge regionale – voluta dalla destra, condivisa dalla sinistra e apprezzata dalla Lega – che ha permesso ad alcuni imprenditori locale e a varie multinazionali di aggirare i vincoli ambientali per costruirvi di tutto: capannoni industriali, grandi alberghi, mega parcheggi e gli immancabili centri commerciali, grazie anche al placet delle amministrazioni locali (più alberghi, più soldi nelle casse comunali).
Il colpo di grazia verrà poi dalla costruzione della terza pista che ricoprirà con una striscia di asfalto e cemento l’Area del Gaggio, 330 ettari di brughiera e di verde incontaminato amorevolmente curato da volontari e ricco di testimonianze storiche del periodo bellico.
Terza pista che porterà più aerei sulle nostre teste, maggiore inquinamento e il trasferimento coatto di una intera frazione, quella di Tornavento con le sue 600 famiglie, che sarà colpita in pieno degli aerei in transito.
Non siamo contro gli aeroplani e non auspichiamo un ritorno al calesse o alla società bucolica (anche se le civiltà contadine erano molto più sagge di quelle attuali).
Siamo semplicemente contro le devastazioni ambientali perpetrate in nome di un presunto progresso e non accettiamo il principio del cosiddetto “prezzo da pagare per…”.
Il progresso o rispetta la natura, la qualità della vita e la dignità del lavoro o è, come in questo caso, solo speculazione più o meno mascherata.
Il problema non sono le infrastrutture, strade, ferrovie e aeroporti, che se necessarie vanno fatte, il problema è come sono realizzate e quali sono le vere finalità (spesso inconfessabile e le recenti inchieste sulle Grandi Opere non possono che dare corpo ai nostri sospetti). Continua »