Luglio 10th, 2015 Riccardo Fucile
PROTESTE DAVANTI ALLA PROVINCIA PER LA MANCANZA DI LAVORO
Prima giunta regionale a Taranto per il neogovernatore Michele Emiliano. 
Amara, dato che non è cominciata nel migliore dei modi.
Arrivato davanti alla Provincia in orario, era atteso da qualche decina di persone.
Sostenitori pronti ad applaudire, certo, ma anche qualche contestatore.
“Lavoro, lavoro”, è stato il grido che si è levato più spesso dalla folla, prima che un uomo decidesse di smarcarsi e di aggredire il presidente della Regione dandogli un calcio.
E’ stato subito allontanato dalle forze dell’ordine.
Nessuna conseguenza per il governatore, che ha glissato con un “non me ne sono accorto”.
Resta un clima di tensione sociale nella città pugliese, gravemente provata dalla vicenda Ilva e dall’aumento della disoccupazione.
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Luglio 10th, 2015 Riccardo Fucile
IL GOVERNO DELLE CHIACCHIERE PENALIZZA I PIU’ DEBOLI
Il ddl sull’autismo approvato definitivamente l’8 luglio alla Camera apre una sfida.
Sei articoli, facili e concisi, che promettono interventi efficaci nella diagnosi, cura e trattamento al disturbo senza aggiungere un euro in più al budget sanitario.
“È comunque un passo in avanti — commenta Liana Baroni, presidente nazionale Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) -. Con questo provvedimento per la prima volta l’autismo viene riconosciuto ufficialmente dallo Stato. Fino al 2011, anno in cui l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato le prime linee guida, le famiglie erano disorientate, non sapevano come fare valere i diritti dei figli malati. Oggi è diverso, c’è più consapevolezza, ma le regioni finora non hanno messo in pratica le raccomandazioni. La legge serve a renderle obbligatorie”.
Formazione del personale sanitario, progetti a sostegno delle famiglie, centri di assistenza qualificati, promozione dell’informazione: tutti obiettivi che il provvedimento si prefigge e inserisce nei nuovi Livelli essenziali di assistenza. Ecco la novità , appunto.
Poi nell’ultimo articolo si legge: “Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Ma i nuovi Lea (che includono epidurale, ludopatia, fecondazione eterologa, screening neonatale per la sordità ), annunciati oltre un anno fa, a che punto stanno?
Dovevano essere pronti per il 31 dicembre 2014.
Stato e Regioni si sono accordati per spostare la scadenza al 30 giugno 2015. Oggi siamo ancora in attesa.
Un piano del ministero da 470 milioni di euro, anche se per le Regioni potrebbero essere di più.
Nel frattempo è stato azzerato l’aumento del fondo per la sanità di 2,3 miliardi di euro previsto per il 2015, e più di quattro miliardi sono stati tagliati dalla legge di Stabilità .
In pratica, con la spending review tra il 2011 e il 2015 il fondo sanitario nazionale è stato ridotto di oltre 31 miliardi.
Continua Baroni: “Un soggetto affetto da autismo costa in media 40/50mila euro l’anno se si considerano cure sanitarie, riabilitazione e sostegno scolastico. Fino adesso — sottolinea — chi voleva interventi ad alta professionalità e percorsi individualizzati ha dovuto pagarseli. E poi dopo i 18 anni la persona autistica diventa un disabile qualsiasi e perde tutti i servizi specifici di cui ha bisogno”.
Gianluca Nicoletti, giornalista di Radio24 e scrittore, papà di Tommy, un ragazzo autistico di 17 anni, e da sempre in prima linea nella battaglia per la patologia non grida vittoria: “Una legge senza soldi a cosa serve? Spero almeno a spendere meglio le risorse pubbliche e a non sprecarle. C’è chi è ancora convinto di mandare in analisi la madre, di prescrivere diete disintossicanti all’autistico o terapie psicodinamiche ormai superate”.
Il ddl (che è a prima firma di Paola Binetti, Pd) lascia aperto un interrogativo.
Quando i genitori vengono a mancare o sono troppo anziani per badare al figlio malato chi ci pensa a lui?
In realtà esiste una proposta di legge sul “Dopo di noi”, voluta dalla deputata dem Ileana Argentin, ancora ferma a Montecitorio però.
Nicoletti aggiunge: “Io da tempo propongo i ‘trust familiari’ e nel mio piccolo li sto sperimentando. Si tratta di mettersi d’accordo con altre famiglie con figli autistici per aiutarsi a vicenda, soprattutto durante le vacanze estive, a turno chi ha la casa al mare o in montagna ospita gli altri”.
Un altro buco nero riguarda i numeri. Di ufficiali sul fenomeno non ne esistono.
I medici si limitano a fare un’ipotesi di quasi 600mila pazienti. Cifre molto approssimative comunque.
Gli unici dati certi arrivano dagli Stati Uniti. Secondo il Center for disease control and prevention (Cdc), un bambino americano su 68 nati rientra tra i disturbi dello spettro autistico.
Con una frequenza quattro volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine.
Il totale, calcola il Cdc, è di tre milioni di persone affette negli Usa e di circa 60 milioni nel mondo. Il 2 aprile scorso Miur e ministero della Salute hanno firmato un protocollo d’intesa per tutelare i soggetti autistici nelle scuole e nelle strutture sanitarie.
Sul tavolo finalmente c’è anche una stima degli alunni autistici e la distinzione delle diverse tipologie del disturbo di cui soffrono.
Le difficoltà delle famiglie — Oggi tante famiglie navigano a vista. “I centri di riabilitazione delle Asl non possono prendersi cura di mio figlio, ho ricevuto 17 risposte negative. L’unica soluzione sono le associazioni private a mie spese”, racconta Maria Marassi, madre di Matteo che ha 35 anni e soffre di autismo.
Vive a Roma, è vedova, e campa con la pensione del marito (1600 euro) e l’assegno di invalidità totale del figlio da 250 euro.
Fino a due anni fa Matteo, diplomato in agraria, seguiva il progetto Filippide, finanziato dal comune, che cura la sindrome autistica attraverso lo sport.
“Noi abitiamo in zona Eur, dovevo attraversare tutta la città , non ce la facevo più. Così ho iscritto mio figlio al centro riabilitativo dell’Asl vicino a casa, lo hanno tenuto un anno, poi il 27 aprile mi hanno detto che non avrebbero più rinnovato l’iscrizione e che avrei dovuto portarlo in una rsa (residenza sanitaria assistenziale, ndr). Mi sono rifiutata, quelle strutture non sono specializzate per i problemi di Matteo”.
La signora Maria allora si è rivolta alla onlus “L’erba cresce”.
“Costa 80 euro al giorno, per risparmiare lo vado a prendere nel primo pomeriggio oppure lo mando a giorni alterni. Sono da sola, non posso permettermi di offrirgli l’assistenza che merita”.
Paola Quatrini, presidente della onlus, e mamma di Valerio, ragazzo autistico di 25 anni, confessa: “Io ho chiesto la liquidazione del lavoro quando mio figlio aveva 11 anni per sostenere le terapie cognitive. Hanno dato dei risultati, per fortuna”.
Chiara Daina
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Luglio 10th, 2015 Riccardo Fucile
“NON INCARNA I NOSTRI VALORI”: CONTESTANO L’ALA AMICI, PROTAGONISTA DI INSULTI A SFONDO RAZZIALE E SPUTI CONTRO I TIFOSI AVVERSARI
“Alessandro Amici non incarna i valori della nostra tifoseria: rispetto, umiltà e amicizia. Per
questo a Mantova non lo vogliamo”.
A pronunciare queste parole i tifosi degli Stings, squadra di basket mantovana che milita nella seria A2 della Lega Nazionale Pallacanestro, che aggiungono: “Le nostre non sono valutazioni tecniche, Amici è un’ottima ala, ma nella vita e nello sport ci sono altri valori che vogliamo prevalgano”.
Parole che, di questi tempi, si fatica a collegare al tifo organizzato, spesso alla ribalta per motivi meno nobili.
Ma questa volta la lezione sembrano darla i tifosi.
La società virgiliana è a un passo dall’acquistare l’ala pesarese che l’anno scorso ha giocato nel Ferrara, ma i tifosi minacciano di boicottare la stagione se ciò accadrà . Hanno diffuso un comunicato in cui annunciano che non acquisteranno gli abbonamenti e ai cancelli del Palazzetto di Mantova, il Palabam, campeggiano striscioni del tipo “Amici, Mantova non ti vuole”.
Per trovare le ragioni di tale atteggiamento dobbiamo andare al maggio 2014, gara di play off fra Mantova e Ferrara.
Nervi tesi, match fondamentale per salire in A2. Amici durante la partita rivolge un insulto a sfondo razzista a Jondrè Jefferson, pivot di colore della squadra mantovana. “Monkey” lo avrebbe chiamato.
A fine partita i due “lunghi” di colore del Mantova — Jefferson e Clemente — chiedono conto ad Amici degli insulti e negli spogliatoi si scatena un parapiglia fra i giocatori e gli staff tecnici.
Nei giorni seguenti seguono comunicati da parte delle squadre coinvolte, i social media si infuocano e diventano terreno di scontro fra le tifoserie.
Dopo la gara, il pivot biancorosso Clemente ha affidato ai social network uno sfogo (poi rimosso): “Amo il basket — ha scritto — ma non accetto che qualcuno chiami ‘scimmia’ un mio compagno perchè è nero. Non ci sto al razzismo, sono orgoglioso di essere nero. Lo schiavismo è finito e non tollererò più cose del genere”.
Ma da Amici non arrivano nè scuse, nè parole di pentimento.
Ma c’è di più perchè, secondo quanto riferitoci da Matteo Vecchini dei “Sota chi toca”, supporter ufficiali degli Stings, un anno dopo quell’episodio Alessandro Amici si rende protagonista di un’altra vicenda poco edificante stuzzicando con gesti volgari i tifosi mantovani durante un match fra Mantova e Ferrara.
“Anche in questo caso — spiega Vecchini — abbiamo potuto constatare come non si trattasse di un caso isolato: le stesse provocazioni infatti, sono state fatte nei confronti di altre tifoserie, ultima delle quali nella gara di quest’anno contro Trieste in diretta su Sky, dove buona parte dell’Italia appassionata della palla a spicchi lo ha potuto ‘ammirare’ mentre sputava e mostrava il dito medio a una parte della tifoseria avversaria. Ecco, questi sono atteggiamenti che a Mantova non vogliamo vedere, ed in particolare questo è il giocatore che noi non vogliamo vedere”.
La tifoseria ha anche organizzato una raccolta firme per dire no ad Amici e in queste ore sta valutando altre forme “civili”, tengono a sottolineare i tifosi, di protesta. Anche dal altre tifoserie, soprattutto da Trieste, arrivano attestati di stima per la presa di posizione dei supporter mantovani.
La società , però, non sembra intenzionata a cambiare le proprie strategie tecniche: “Abbiamo acquistato un nuovo allenatore — spiega il presidente degli Stings Adriano Negri — e a lui spetta di definire il progetto tecnico. In questo progetto c’è anche Amici, che il coach Martelossi conosce bene in quanto lo ha allenato lo scorso anno a Ferrara. Siamo a conoscenza dei problemi con la nostra tifoseria, ma il giocatore ha capito gli errori commessi in passato e si è detto disponibile a chiarire tutto quanto per rimettersi in gioco. L’atteggiamento dei tifosi, le minacce di boicottare la stagione non acquistando biglietti e abbonamenti, mi feriscono. Perchè io sono il primo tifoso degli Stings e le scelte che faccio sono sempre per il bene della società . Stiamo ancora facendo valutazioni e discutendo clausole contrattuali, ma se Amici sarà con noi lo sarà soprattutto a certe condizioni di comportamento”.
Nelle ultime ore i tifosi degli Stings hanno fatto sapere che sono disposti ad accettare l’arrivo del giocatore a condizione che si scusi per tutte le persone che ha offeso, giocatori o tifosi, e non solo mantovani.
“Questo perchè -sostengono i tifosi virgiliani — dal nostro modo di vedere è troppo facile chiedere scusa solamente per ragioni di comodo”.
Insomma, il pentimento deve essere serio, ragionato e deve venire dal profondo.
Emanuele Salvato
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Luglio 10th, 2015 Riccardo Fucile
VIA LO SCONTO IVA ALLE ISOLE, TAGLI ALLA DIFESA, TASSE SU ARMATORI E LUSSO, ALZATA L’ETA’ PENSIONABILE
Il piano da 12 miliardi del greco è arrivato all’Eurogruppo.
Il governo greco ha trasmesso alle istituzioni dell’Ue l’atteso pacchetto di riforme, mentre i governi europei continuano a mandare segnali intermittenti ad Atene, disponibilità , ma anche fermezza.
Tra le misure proposte, via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%.
La Grecia, in cambio delle riforme proposte, chiede ai creditori 53,5 miliardi per onorare prestiti fino a giugno del 2018 e chiede anche di rivedere l’obiettivo primario di un surplus per i prossimi 4 anni.
I tagli alla difesa salgono a 300 milioni di euro entro la fine del 2016.
C’è poi l’aumento delle tasse sugli armatori, della tassa sui beni di lusso (dal 10 al 13%), di quella sulle imprese (dal 26% al 28%), ma anche del contributo di solidarietà sul reddito e, se necessario, della tassa sugli immobili dopo la revisione catastale.
C’è poi un programma di risparmi su pensioni tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l’1% dal 2016 in poi, tagliando progressivamente le baby pensioni (creando disincentivi) e innalzando l’età pensionabile a 67 anni entro il 2022.
Il piano greco abolisce anche il contributo di solidarietà per pensionati entro il 2019
Le cifre
Il piano di riforme offerto dal Governo greco è quindi simile all’ultima offerta di Juncker, vi sono concessioni importanti, ma alcuni punti potrebbero ancora non piacere all’ex Troika.
Di seguito i dettagli.
TARGET BILANCIO. Vengono fissati a 1,2,3, e 3,5 nel 2015, 2016, 2017 e 2018, ma una postilla spiega che saranno rivisti assieme alle istituzioni, alla luce dei recenti sviluppi economici.
IVA. Darà un gettito dell’1% del pil all’anno, e includerà nell’aliquota standard del 23% ristoranti e catering, una ridotta del 13% si applicherà a cibo, energia, alberghi e acqua, e una super-ridotta al 6% a farmaci, libri e teatro. Si elimina lo sconto per le isole entro il 2016, partendo da quelle a reddito più elevato e turistiche, ed escludendo quelle più remote.
MISURE FISCALI STRUTTURALI. Abolite le agevolazioni sulla benzina per gli agricoltori e i trattamenti fiscali “preferenziali” ad agricoltori e armatori. Aumento della tassa sulle imprese dal 26% al 28%, con un anticipo di pagamento del 100% sui loro profitti. Aumento del contributo di solidarietà e revisione della tassa sulle proprietà dopo l’aggiustamento del valore catastale, aumento della tassa di lusso dal 10% al 13% retroattiva al 2014. Tagli alla difesa di 100 milioni di euro nel 2015 e 200 milioni nel 2016. Introduzione della tassa sugli spazi pubblicitari in tv.
PENSIONI. Via quelle anticipate, creando forti disincentivi e penalità . Progressivo innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2022. Abbandono progressivo del contributo di solidarietà alle pensioni più povere (Ekas) entro il 2019. Aumento del contributo sanitario per pensionati dal 4% al 6% ed esteso a quelle supplementari.
MERCATO DEL LAVORO. Nuova legislazione su contrattazione collettiva entro fine 2015, ma da decidere con le istituzioni dell’ex Troika.
PRIVATIZZAZIONI. Il Governo procederà entro ottobre con quelle degli aeroporti regionali, del porto del Pireo e degli scali di Salonicco e Hellinikon.
(da “La Repubblica”)
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