Destra di Popolo.net

SEI ANNI A FORMIGONI PER CORRUZIONE, CONFISCATI BENI PER 6,6 MILIONI DI EURO

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

“HA FAVORITO MAUGERI IN CAMBIO DI REGALI E VACANZE”

Sei anni di condanna e 6,6 milioni confiscati: per i giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, Roberto Formigoni è colpevole.
Colpevole del reato di corruzione nel processo con al centro la fondazione pavese Maugeri che si occupa in particolare di riabilitazione in campo sanitario. Ma non di quello di associazione per delinquere.
“Ritengo ingiusta la sentenza e la impugnerò – è il commento del Celeste – convinto che la mia piena innocenza sarà  alfine riconosciuta”. E ancora: “Sono amareggiato ma sereno, una volta di più consapevole della assoluta correttezza del mio operato in tutti i lunghi anni di presidenza di Regione Lombardia. Mai, in nessun modo e in nessuna occasione, ho lasciato che interessi personali influissero sulle scelte di governo della cosa pubblica”.
L’abbraccio dei pm.
La condanna comprende anche sei anni di interdizione dai pubblici uffici e il versamento (in solido con il faccendiere Pierangelo Daccò e l’ex assessore Antonio Simone, suoi coimputati) di una provvisionale di tre milioni alla Regione (parte civile), una sorta di acconto in attesa che il giudice stabilisca l’entità  del risarcimento. La sentenza è stata letta nella maxi aula della prima corte d’assise d’appello, la stessa dei processi a carico di Silvio Berlusconi. I pm che hanno sostenuto l’accusa, Laura Pedio e Antonio Pastore, non hanno voluto rilasciare commenti.
Ma fuori dall’aula, subito dopo la lettura della sentenza, si sono abbracciati.
I giudici gli sequestrano 6,6 milioni.
A Formigoni i giudici hanno confiscato beni per 6,6 milioni di euro: tra questi c’è il cinquanta per cento della celebre villa in Sardegna, il cui acquisto è stato uno dei punti centrali dell’inchiesta; nella sentenza si stabilisce il trasferimento dell’altra metà  delle quote della proprietà  ad Albergo Perego, amico e coinquilino nella residenza dei Memores Domini. Perego, invece, è stato assolto.
La confisca più alta è quella disposta, però, per Pierangelo Daccò: oltre 23 milioni di euro. Per Simone la confisca è pari a 15,9 milioni, per l’ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri Costantino Passerino la confisca è per beni pari a 8 milioni. In totale i beni confiscati agli imputati hanno un valore di oltre 53,8 milioni.
Cinque condanne e cinque assoluzioni.
Insieme all’ex governatore, sono stati condannati anche i presunti collettori delle tangenti: Daccò (9 anni e 2 mesi) e Simone (8 anni e 8 mesi). Condannati anche l’ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino (7 anni) e l’imprenditore Carlo Farina (3 anni e 4 mesi). Assolti invece Nicola Sanese, Alessandra Massei, Carla Vites (moglie di Simone), Alberto Perego e Carlo Lucchina, ex direttore generale della Sanità .
Le accuse: favori/vantaggi.
In base alla ricostruzione dell’accusa, Formigoni sarebbe stato il “promotore e organizzatore” dell’associazione a delinquere (ma da questa accusa è stato assolto “per non aver commesso il fatto”) e avrebbe garantito stabilmente tra il 1997 e il 2011 favori alla Maugeri (per questo dalle casse della fondazione sarebbero usciti circa 61 milioni di euro) e tra il 2002 e il 2011 al San Raffaele (in questo caso dalle casse dell’ospedale sarebbero usciti 9 milioni di euro, ma questo era un altro filone del processo).
Soldi confluiti su conti e società  di Daccò e Simone, che poi avrebbero garantito a Formigoni circa otto milioni di euro in benefit di lusso, tra cui l’uso di yacht e il pagamento di vacanze. Il politico avrebbe ricambiato favorendo la Maugeri e il San Raffaele con atti di giunta, garantendo rimborsi indebiti per circa duecento milioni.
I pm: “Milioni sottratti per i sollazzi di Formigoni”.
Il sistema corruttivo al centro del caso Maugeri ha portato a sottrarre “milioni di euro pubblici finiti in una percentuale del 25 per cento nelle tasche di Daccò e Simone per finanziare i sollazzi di Formigoni, dei suoi familiari e dei suoi amici”. E’ stato questo uno dei passaggi più duri delle repliche della pm Pedio.
Le vacanze in barca.
Per dieci anni – aveva sostenuto in aula ancora Pedio – “Formigoni non ha speso un euro dei suoi soldi”, utilizzando contante ottenuto da Daccò e Simone in tagli da 500 euro e facendo vacanze faraoniche e viaggi in barca.
“Dal 2002 al 2012 – aveva anche sottolineato la pm – il conto bancario di Formigoni è stato silente”, nel senso che non risultava essere uscito dal quel conto un solo euro. E lui in cambio, sempre secondo l’accusa, avrebbe favorito la Maugeri e il San Raffaele con atti di giunta garantendo rimborsi indebiti.
Le richieste di condanna.
Per Formigoni, i pm Pedio e Pastore – in aula con loro per la sentenza c’era anche il procuratore capo Francesco Greco – avevano chiesto una condanna a nove anni di carcere, con un impianto di accuse che l’ex governatore definì: “Roba da fiction”.
La Procura aveva chiesto anche altre nove condanne, tra cui quelle a otto anni e otto mesi per i presunti intermediari delle tangenti, Daccò (già  in carcere per il crack del San Raffaele) e l’ex assessore regionale Simone; 5 anni e mezzo era la richiesta per l’ex direttore generale della Sanità , Lucchina, e l’ex segretario generale della Regione, Sanese.
Ancora, otto anni e tre mesi era la richiesta per l’ex direttore finanziario della Maugeri, Costantino Passerino; mentre 5 anni era quella per l’ex membro dei Memores Domini (l’associazione cattolica di cui fa parto lo stesso Formigoni), Alberto Perego.

(da agenzie)

argomento: Formigoni | Commenta »

ADDIO FABRIZIA

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

CONFERMATA L’UCCISIONE DELLA RAGAZZA ITALIANA NELLA STRAGE DEL MERCATINO DI NATALE

Purtroppo, la speranza è finita.
Fabrizia Di Lorenzo è morta nel terribile attentato di Berlino. Il padre, fin dalla prima ora, aveva detto di non illudersi.
Ora a dare la conferma è il ministro Angelino Alfano che prende atto del decesso. Si tratta dell’unica vittima italiana nella strage del camion sul mercatino di Natale a Berlino in cui sono morte 12 persone.
“La magistratura tedesca, così come ha comunicato il ministero degli Affari Esteri della Germania, ha esaurito le verifiche necessarie e purtroppo, ormai – sottolinea il ministro degli Esteri, Angelino Alfano in una nota – c’è la certezza che, fra le vittime, c’è l’italiana Fabrizia Di Lorenzo”.
“Sono affettuosamente vicino alla famiglia e ai suoi cari, condividendone l’immenso dolore”. “L’Italia ricorda Fabrizia, cittadina esemplare uccisa dai terroristi. Il Paese si unisce commosso al dolore della famiglia” twitta invece il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Trentuno anni, di Sulmona, Fabrizia Di Lorenzo faceva parte delle decine di migliaia di italiani a Berlino trasferitisi ancora non trentenni (per lei l’inizio dell’avventura è risale al 2013) in cerca di un’opportunità  di lavoro migliore di quelle offerte in Italia. Quel giorno Fabrizia aveva detto agli amici di andare a fare un giro al mercatino.
Poi, dopo la strage, nessuna notizia, fino al ritrovamento sul posto del suo cellulare, come anticipato da Huffpost.
Il padre aveva subito temuto per il peggio. “Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina, ma l’aiuto più grande ce lo hanno dato i carabinieri di Sulmona”.
E ha aggiunto: “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. È lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.

(da agenzie)

argomento: Attentato | Commenta »

LA RAGGI COLPISCE ANCORA: SALTA IL CONCERTONE DI CAPODANNO

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

LA FUGA DEGLI SPONSOR PER IL CAOS AMMINISTRATIVO: “NON CI SONO PIU’ LE CONDIZIONI”… ORA SI CERCA UNA SOLUZIONE IN EXTREMIS, SAREBBE LA PRIMA VOLTA IN 20 ANNI, SCOPPIANO LE POLEMICHE

Per Roma si prospettano ancora feste votate all’austerità .
Salta anche il concerto di Capodanno previsto al Circo Massimo, la fuga degli sponsor avrebbe causato il forfait di tutto l’evento, così come riportato sulle colonne del Messaggero
La società  iCompany, vincitrice del bando, ha fatto sapere che “non c’erano più le condizioni”. Da qui ritirata.
Un colpo di scena motivato dal caos amministrativo di queste ultime ore (vedi la bocciatura del bilancio) e soprattutto dal passo indietro degli sponsor che avrebbero favorito l’operazione a costo zero per la giunta Raggi.
L’iCompany, società  che organizza anche il Primo Maggio, aveva già  organizzato tutta la serata.
La presentazione della serata sarebbe stata affidata a Max Giusti, sul palco le note e le canzoni di Max Gazzè, con un dj-set di Violante Placido
Invece al momento la notte di San Silvestro è scoperta, non vi è luogo o evento dove aspettare l’anno nuovo.
A rischio il brindisi per il 2017, come un anno fa.
Sarebbe la prima volta in vent’anni. Un rischio già  corso nel 2015 con il commissario Francesco Paolo Tronca, poi risolto in extremis grazie all’interessamento del Governo. Sarà  ancora così? Finora si contano le polemiche.
Ora al Campidoglio si cerca una soluzione dell’ultima ora, per evitare che insieme all’albero di piazza Venezia questo passi alla storia come il Natale più austero per la Capitale. Ma sarà  difficile trovare un’altra soluzione a costo zero.
Il concertone, da bando, prevedeva zero costi per il comune e tutte le spese a carico degli organizzatori in un’ottica di baratto: location a costo zero in cambio dell’allestimento della serata.
Ma non è bastato.

(da agenzie)

argomento: Grillo | Commenta »

SONDAGGIO DEMOS: PD FERMO, M5S PERDE QUASI IL 2%, SALE FORZA ITALIA, CALANO LEGA E NCD

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

PD 30.2%, M5S 28,4%, LEGA 13,2%, FORZA ITALIA 12,7%,   SINISTRA ITALIANA 5%, FDI 4,4%, NCD 3,4%…. LA FIDUCIA IN RENZI AUMENTA

Sorprende un poco il sondaggio dell’Atlante Politico condotto da Demos nei giorni scorsi sugli elettori italiani.
Il primo realizzato dopo il referendum, che ha bocciato la riforma costituzionale promossa dal governo e approvata in Parlamento lo scorso aprile.
Dai dati delle interviste, non sembra sia cambiato molto, nell’orientamento degli elettori. Verso il governo, verso i partiti, verso lo stesso Renzi.
Nonostante le grandi polemiche e le mobilitazioni che, negli ultimi mesi, hanno opposto il “fronte del Sì” e “il fronte del No”, le stime di voto non mostrano cambiamenti significativi rispetto alle settimane prima del referendum.
Il Pd – malgrado la “sconfitta personale” del leader – risulta stabile, primo partito, appena sopra il 30%. Seguito dal M5S, quasi 2 punti sotto. In calo di poco più di un punto
Il confronto elettorale sembra ancora polarizzato nell’alternativa fra Pd e M5S.
Gli altri partiti restano a distanza. Esattamente come prima.
La Lega e FI (in lieve crescita) intorno al 13%. Tutto il resto, dal 5% in giù.
Il referendum, dunque, non sembra aver cambiato i rapporti di forza tra i partiti. Ma neppure la considerazione nei confronti dei leader.
Se Renzi, per primo, ha ammesso la sconfitta “personale”, non per questo risulta piegato, marginalizzato, presso gli elettori. Infatti, la fiducia nei suoi confronti si conferma allo stesso livello degli ultimi mesi. Anzi, sembra perfino risalita, seppure di poco.
Ora ha raggiunto il 44%, appena sotto Paolo Gentiloni, il nuovo premier, che si attesta al 45%.
La fiducia verso Beppe Grillo, portabandiera del No, e vincitore del referendum, risulta, invece, molto più bassa. Circa il 31%.
Tuttavia, il giudizio nei confronti del governo risulta diverso.
È, infatti, apprezzato dal 38% degli elettori. Dunque, in declino di fiducia, rispetto all’ultimo mese e al precedente governo: 2 punti in meno. Poco.
Ma si tratta, comunque, del grado di stima più basso ottenuto da un governo all’indomani del voto di fiducia delle Camere negli ultimi 5 anni. Mario Monti, in particolare, disponeva di un livello di fiducia quasi doppio (74%). Lo stesso governo Renzi, all’avvio, nel febbraio del 2014, era “stimato” dal 56% degli elettori.
Come spiegare questi orientamenti, in parte contrastanti? La stabilità  del voto e della fiducia nei confronti di Renzi, “lo sconfitto”, sostanzialmente eguale a quella verso il successore e nuovo premier, Gentiloni? E come valutare il calo, seppure limitato, della valutazione del governo?
La mia idea, da verificare con altre indagini, più approfondite, è che il referendum abbia “congelato” il clima d’opinione.
Radicalizzando le posizioni dentro gli schieramenti che si sono confrontati – e scontrati – in modo sempre più aspro, negli ultimi mesi. Nell’ultimo anno.
D’altronde, in caso si rivotasse per il referendum, secondo il sondaggio Demos, oggi si ripeterebbe lo stesso risultato
D’altronde, l’89% degli elettori del Pd continua ad esprimere fiducia nei confronti di Renzi. Mentre il consenso verso Gentiloni, nel Pd, è un poco più basso, 82%. Ma, in compenso, è più “largo” e trasversale. In particolare, supera il 70% fra gli elettori di centro. Circa il doppio rispetto a Renzi. E si avvicina al 60% nella base elettorale delle formazioni a sinistra del Pd.
Il referendum, dunque, pare aver consolidato, quasi radicalizzato, gli schieramenti. Il “renzismo” oggi appare un nuovo muro. Come, ieri, il “berlusconismo”.
Così, nonostante la sconfitta del Sì, sembra essersi rafforzata la fedeltà  nei confronti del leader del Pd.
Che oggi, più di ieri, evoca il PdR. Il Partito di Renzi. Al quale quasi tutti gli elettori del Pd si dichiarano “fedeli”.
Mentre Gentiloni è il nuovo premier. A capo di un governo che, secondo quasi due terzi degli elettori, non arriverà  alla scadenza naturale della legislatura, nel 2018. Gentiloni: appare, ai più, il premier di transizione di un governo di transizione.
In attesa che Renzi, dal suo Aventino, decida quando e come rientrare.

(da “La Repubblica”)

argomento: Politica | Commenta »

PERCHE’ LA RAGGI RISCHIA UN AVVISO DI GARANZIA PER ABUSO D’UFFICIO

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

LA DELIBERA DELL’ANAC CHE BOCCIA LA NOMINA DI RENATO MARRA, FRATELLO DI RAFFAELE, E IL DOCUMENTO CON CUI LA RAGGI SI E’ INCASTRATA DA SOLA

La delibera dell’Autorità  Anticorruzione che boccia la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a responsabile del Turismo in Campidoglio rischia di far arrivare un’altra indagine tra capo e collo di Virginia Raggi dopo quella sulle nomine dell’epoca di Carla Raineri.
L’ANAC ha infatti deciso di trasmettere il provvedimento alla procura di Roma e alla Corte dei Conti: questo passo prelude all’iscrizione nel registro degli indagati e alla richiesta di risarcimento del danno erariale.
L’ANAC nel dichiarare illegittima la nomina di Marra l’ha indicata come viziata da conflitto di interesse — e fin qui, c’erano pochi dubbi — ma soprattutto ha accusato la sindaca di aver tentato di coprire «uno dei 23mila dipendenti del Campidoglio», come lei stessa ha definito il dirigente che ha nominato prima vicecapo di gabinetto e poi responsabile del personale in Campidoglio.
Scrive infatti l’Anac: «La dichiarazione della Raggi secondo cui il ruolo di Raffaele Marra sarebbe stato solo di “pedissequa esecuzione” delle determinazioni da lei assunte deve essere interpretata come piena rivendicazione della responsabilità  personale, politica e amministrativa dell’adozione dell’atto di nomina. Sotto questo profilo, però, essa non vale ad escludere che l’organo politico si sia avvalso della collaborazione, anche solo ai meri fini istruttori, di funzionari del Comune».
In particolare proprio di quel Raffaele Marra, capo del personale, «che, come riferito dalla sindaca nella relazione del responsabile prevenzione corruzione e trasparenza, ha raccolto tutta la documentazione, predisponendo l’atto per la firma della sindaca e lo ha controfirmato».
Di qui, la conclusione. «Si deve ritenere che l’atto di nomina adottato dalla sindaca sia stato accompagnato da una attività  istruttoria, svolta in particolare dall’ufficio organizzazione e risorse umane di Roma capitale diretto dal funzionario Raffaele Marra in posizione di conflitto di interessi».
E l’autorità  successivamente è ancora più esplicita: «Non spetta a questa Autorità  valutare quali fossero, in concreto, i rapporti tra la sindaca e il dottor Marra, in particolare quale fosse la capacità  di quest’ultimo di influenzare sostanzialmente le decisioni dell’organo politico, ma sul punto elementi potrebbero essere ricavati dall’integrazione fornita dai denuncianti nonchè dall’ordinanza di custodia cautelare, ritualmente acquisita dall’Autorità , relativa al procedimento penale contro lo stesso Raffaele Marra».
Anche perchè «l’obbligo di astensione, dunque, non ammette deroghe ed opera per il solo fatto che il dipendente pubblico risulti portatore di interessi personali che lo pongano in conflitto con quello generale affidato all’amministrazione di appartenenza».
La parola passa adesso agli organi disciplinari e soprattutto alla magistratura ordinaria. Ma non è tutto.
Secondo quanto si apprende, il Campidoglio ha dato mandato al segretario generale di esaminare con la massima tempestività  il parere rilasciato oggi dall’Anac ed individuare le azioni più idonee da intraprendere “per la piena tutela dell’interesse pubblico”.
Sotto i riflettori potrebbe finire anche la rotazione dei dirigenti che ha portato il fratello di Raffaele Marra alla direzione turismo.
Che magari potrebbe essere revocata in una qualche forma di autotutela, come è già  accaduto. E questo non potrebbe che essere l’ennesima prova dell’inadeguatezza di chi oggi dirige il Campidoglio: per settimane si viene avvertiti dei possibili rischi connessi alla nomina e ciò nonostante si va avanti.
Subito dopo, di fronte all’istruttoria dell’ANAC, si continua a dire che è tutto a posto. Adesso parte il dietrofront, quando l’indagine è partita.
Ma è questo il modo?
Questa storia nasce quando la Direr (la federazione di dirigenti e quadri del Lazio) ha deciso di presentare un esposto all’Anticorruzione lo scorso 15 novembre:
Un durissimo j’accuse, suddiviso in due capitoli, che il sindacato dei funzionari chiede al presidente Cantone di accertare, adottando i provvedimenti conseguenti e provvedendo, nel caso le contestazioni risultassero fondate, a comunicarlo alla magistratura.
Il primo riguarda la “promozione” di Renato Marra da comandante di gruppo dei vigili al vertice di un dipartimento capitolino, con relativo avanzamento di carriera e 20mila euro in più di stipendio. Avvenuta grazie a due provvedimenti distinti: la procedura di interpello sulla rotazione dei capi degli uffici comunali e la successiva ordinanza sindacale di nomina, una firmata e l’altra co-firmata dal fratello Raffaele.
Il quale, a giudizio della Direr, avrebbe invece dovuto astenersi per evitare il conflitto d’interessi previsto dal Codice di comportamento dei dirigenti pubblici, che vieta ai dipendenti di assumere «decisioni o attività  che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado».
Come i fratelli, appunto. In sostanza Raffaele Marra avrebbe compromesso l’imparzialità  dell’amministrazione comunale sia per non aver segnalato al locale responsabile dell’anticorruzione il suo legame di sangue con uno degli aspiranti alla dirigenza, sia per aver gestito la selezione a cui il congiunto Renato ha partecipato.
Una doppia violazione del Codice che, insisteva il sindacato, «integra comportamenti contrari ai doveri d’ufficio» e dunque meriterebbe un’azione di «responsabilità  disciplinare».
Ma a creare più d’un problema alla Raggi è il secondo motivo di doglianza rappresentato all’Anac. Ovvero, le «anomalie relative all’inquadramento del dott. Raffaele Marra nei ruoli della dirigenza del Comune di Roma».
Sufficienti, secondo Direr, a invalidare il suo attuale incarico. Marra infatti, ricostruisce l’esposto, è diventato dirigente a maggio 2006 vincendo con Alemanno ministro un concorso al Centro ricerche e sperimentazioni in agricoltura.
Ebbene il capo del Personale capitolino non solo avrebbe preso servizio prima della pubblicazione della graduatoria, ma sarebbe stato subito trasferito all’Unire con procedura di mobilità  interna (per poi sbarcare in Campidoglio, nel 2008, con lo stesso meccanismo).
Un passaggio – denuncia Direr – avvenuto senza aver compiuto il periodo di prova presso il Cra previsto per legge e senza che la mobilità  interna fosse preceduta da uno specifico bando o avviso pubblico.
C’è anche da sottolineare che la sindaca si è messa nei guai con l’ANAC da sola. Sulla vicenda dell’incarico affidato a Renato Marra, fratello di Raffaele Marra, capo del personale del Comune di Roma,   Virginia Raggia ha dichiarato di aver compiuto da sola, in totale autonomia, l’istruttoria sul conferimento degli incarichi dirigenziali. Ma nell’ordinanza con cui è stato conferito l’incarico si fa esplicito riferimento alla “istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente”.
Questa è la “contraddizione” relativa al comportamento e alle dichiarazioni del sindaco, rilevata nella delibera.
Questo perchè in una relazione inviata all’ANAC dalla stessa sindaca al momento di chiedere se fosse regolare la nomina a responsabile del Turismo la Raggi ha specificato di aver avviato una «procedura non comparativa».
Ma si tratta di un iter non previsto quando esiste la possibilità  di incorrere nel conflitto di interessi, come in questo caso. Spiegava tutto qualche giorno fa Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:
Il dossier inviato all’Anac ricostruisce la vicenda relativa a Renato Marra, specificando che la nuova amministrazione comunale per rinnovare tutti gli incarichi di vertice «ha svolto, per la prima volta nella storia dell’Ente, procedura di pubblico interpello rivolta a tutti i dirigenti di ruolo». In questo caso bisogna dunque valutare le richieste e i curriculum, privilegiando chi ha i requisiti per svolgere il lavoro richiesto. E al momento sembra escluso che questo sia accaduto per Renato Marra, visto che non aveva mai avuto esperienze specifiche nel settore del Turismo avendo ricoperto fino a quel momento la carica di vicecapo della polizia locale.
Raggi ha specificato di essere stata lei a decidere in piena autonomia: nel tentativo di «salvare» Raffaele Marra dal conflitto di interessi ha in realtà  aggravato la propria posizione ammettendo di non aver fatto la «procedura comparativa» e dunque ammettendo di aver scelto direttamente lui.
È la stessa Raggi ad evidenziare nel dossier come il 15 novembre 2016 Raffaele Marra abbia comunicato non solo la presenza del fratello Renato tra i dirigenti del Campidoglio, ma anche quella della sorella Francesca che lavora come funzionaria. Nella relazione non ci sono dettagli sulla data di assunzione nè sulle mansioni svolte ma è possibile che questo diventerà  oggetto di verifica proprio per chi indaga sulle nomine e sul potere che Marra esercitava al Comune di Roma.
Anche per scoprire le modalità  di entrata in servizio della donna e se possa essere stato proprio il potente fratello a far sì che ottenesse il contratto alle dipendenze del Comune di Roma.
Insomma Virginia si sarebbe messa nei guai anche con l’ANAC per salvare “uno dei ventitremila dipendenti del Campidoglio”, come ha illustrato nel monologo a mezzo

(da “NextQuotidiano“)

argomento: Roma | Commenta »

L’ASSESSORE AL BILANCIO BOCCIATO CHE SA SOLO DARE DEL CORNUTO ALL’ARBITRO

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

ANDREA MAZZILLO, IN PURO STILE GRILLINO, LE SPARA GROSSE: E’ TUTTA COLPA DEI REVISORI… E RACCONTA UN SACCO DI BALLE

Andrea Mazzillo subito dopo il parere sfavorevole dell’OREF aveva pubblicato una nota su Facebook e sul blog di Beppe Grillo nella quale “accoglieva la sfida del rigore” lanciatagli dall’organismo e prometteva ulteriore impegno nella direzione indicata dai revisori.
In un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera cambia completamente posizione dicendo che l’arbitro è cornuto.
Già  dalla prima domanda si capisce l’aria che tira:
«Sì. Il problema non è la mia esperienza, che è notevole. Il problema sono i revisori: sono stati sorteggiati, non hanno esperienza in strutture complesse come il Comune di Roma. Magari non sono ben informati, altrimenti il parere sarebbe stato diverso».
In primo luogo nella “notevole” esperienza di Mazzillo non compare per nulla alcuna esperienza da assessore al bilancio nè risulta che abbia mai partecipato alla gestione di bilanci pubblici.
Se invece lo ha fatto, sarebbe curioso anche sapere dove e con chi, ma purtroppo Mazzillo non lo dice.
Poi l’assessore al bilancio offende la professionalità  dei tecnici dell’OREF dicendo che sono stati “sorteggiati”: potrebbe venire in mente che siano stati scelti dalla strada. Invece è vero che vengono sorteggiati e non scelti (e in questo modo decade anche ogni accusa di fedeltà  ad altri partiti politici), e vengono scelti tra chi è iscritto all’Albo dei revisori dalla prefettura.
Hanno quindi molta più esperienza di Mazzillo nei bilanci e soprattutto non possono essere accusati di ingerenza politica.
Continua Mazzillo nel colloquio con Andrea Arzilli:
Parla come se fosse mancato qualcosa.
«Il dialogo, concetto alla base delle relazioni. Ma non è un attacco alle persone. Dico solo che il ruolo dell’Oref è di supporto. Loro stanno all’interno del Comune, vicino alla Ragioneria. siamo sorpresi di questo strano parere».
In che senso strano?
«C’hanno messo 33 giorni per esprimersi, il Regolamento ne prevede 30. Potevano chiedere approfondimenti, aspettare, integrare. Invece la procedura è stata insolita»

La ricostruzione di Mazzillo però cozza con quella di Federica Tiezzi, presidente dell’OREF, che a proposito dell’atteggiamento dell’assessore ha detto tutt’altro:
La situazione è grave?
«Beh, un parere di questo genere implica una presa di coscienza, una valutazione più attenta».
Avete dato altri pareri?
«Sì, a marzo abbiamo dato il parere sul bilancio di previsione del commissario Tronca e poi sul rendiconto di aprile».
Positivi.
«Positivi».
E sulla giunta Raggi?
«Abbiamo dato alcuni pareri sulle variazioni di bilancio».
Positivi anche quelli?
«Sì, ma con prescrizioni e raccomandazioni».
È rimasta sorpresa da questi dati?
«No, conosciamo bene la situazione del bilancio di Roma. Ci sono criticità  da anni, che si incrociano e si aggravano».
Ci sono stati contatti tra voi, prima del parere?
«C’è stata una fase istruttoria, con un’interlocuzione. Abbiamo fatto presente all’amministrazione che c’erano alcune cose da approfondire»
Dunque, si poteva intervenire prima
«Sì, con una programmazione più adeguata si poteva»

La Tiezzi infatti fa notare che è mancata l’interlocuzione con la Giunta e con l’assessorato, mentre Mazzillo dice che “potevano chiedere approfondimenti”: è evidente che uno dei due mente.
In attesa di scoprire chi, è particolarmente divertente vedere Mazzillo che prima si lamenta perchè il parere è arrivato in ritardo di tre giorni (ricordiamo che si sta lamentando un esponente della Giunta che ci ha messo mesi a trovare un assessore al bilancio…) e poi dice che potevano chiedere approfondimenti, cosa che avrebbe fatto slittare temporalmente il parere ancora di più rispetto ai tre giorni.
E ancora: Mazzillo non pare essersi accorto del fatto che i rilievi dei tecnici dell’OREF sono sostanziali:
Nella manovra firmata dall’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, scrivono i tecnici, «non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero dell’entrate tributarie e patrimoniali dell’ente». Cioè non vi è certezza di incasso. Soprattutto, viene ribadita «la necessità  di effettuare una revisione puntuale e complessiva dei canoni di locazione come già  avviato nel periodo di gestione commissariale per garantire così un monitoraggio periodico della riscossione dei canoni correnti e pregressi». Invece, oltre agli arretrati, che un precedente parere sempre dell’Oref quantificava in almeno 54 milioni di euro, anche i nuovi canoni — trascorsi ormai due anni dallo scandalo affittopoli — restano «congelati» a data da destinarsi.
L’ultima volta il 4 novembre l’Unione inquilini, assieme agli altri sindacati dei residenti, ha inoltrato un’ulteriore bozza di nuovo contratto che prevede finalmente un aumento degli affitti. Dal Comune, però, nessuna risposta. Affitti e molto altro, comunque.
L’impalcatura del bilancio, infatti, vacilla non solo perchè fondata su «previsioni di entrata non strutturali» come multe, permessi per costruire, recupero dell’evasione (come? in che tempi?), ma anche a causa di una serie di incognite non quantificate. Alcune frutto di scellerate scelte del passato (i Punti verde qualità  che impegnano la città  in un’esposizione bancaria milionaria) altre immediatamente gestibili come dimostra il caso delle società  partecipate, proprio il capitolo di spesa che il primo assessore al Bilancio Marcello Minenna ha tentato di aggredire appena insediato: «Non trovano riscontro le raccomandazioni del Mef e le previsioni del piano di rientro scrivono ora i tecnici — in riferimento alla razionalizzazione e alienazione delle partecipazioni in society che non svolgono attività  per il raggiungimento di fini istituzionali dell’ente».
Andiamo avanti così, facciamoci del male.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Roma | Commenta »

LA “TRASPARENZA” DI FRONGIA: “RAFFAELE MARRA CHI?”

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

LA MERAVIGLIOSA INTERVISTA AL “FATTO”: MARRA SI E’ NOMINATO DA SOLO, FRONGIA SI E’ DIMESSO DA SOLO E TUTTI GLI ALTRI SONO PAGATI DAL PD

Paolo Rossi raccontava qualche tempo fa una battuta su Silvio Berlusconi: si era fatto talmente da solo, sosteneva il comico, da non essere nemmeno mai nato, semplicemente i genitori rientrando a casa lo avevano trovato in salotto che leggeva Il Sole 24 Ore.
A leggere l’intervista rilasciata da Daniele Frongia a Luca De Carolis del Fatto Quotidiano si può supporre più o meno la stessa cosa di Raffaele Marra: secondo la versione dell’ex vicesindaco Marra nessuno lo conosceva, lo hanno trovato in Aula Capitolina mentre si nominava vicecapo di gabinetto della Giunta Raggi da solo.
Non solo: Frongia fa sapere anche di essersi dimesso volontariamente da vicesindaco (infatti non ci teneva per niente a farlo…) e dice che “sono stati commessi degli errori” ma non dice in alcun modo quali siano questi errori e perchè, tra tanti nominati in Giunta dalla Raggi, il responsabile sia stato considerato lui.
Vediamo qualche domanda e qualche (?) risposta:
Appunto, Marra.Dicono che sia stato lei a presentarlo alla sindaca, a sostenerlo.
Falso. Il primo contatto con lui lo ha avuto Romeo, perchè lavoravano nello stesso dipartimento del Comune. Io lo conobbi nel 2013, quando era a capo del Dipartimento delle Partecipate, in un incontro ufficiale a cui partecipò anche Marcello De Vito (presidente del Consiglio comunale, ndr). In seguito lo convocai una volta come presidente della commissione per la spending review. Poi dal 2013 al 2016 l’avrò rivisto due o tre volte.

In primo luogo non è difficile notare che mentre la domanda sostiene che sia stato Frongia a presentare Marra alla sindaca, nella risposta l’ex vicesindaco dice che è falso ma poi cambia discorso e sostiene che Romeo lo abbia conosciuto per primo.
Il che è verosimile, visto che Romeo lavorava in Campidoglio (prima dell’avvento della sindaca Raggi, in conseguenza del quale aveva trovato una promozione e il raddoppio dello stipendio, sicuramente grazie alla meritocrazia e il fatto che fosse un attivista grillino non significa niente).
Poi Frongia dice che lo conobbe nel 2013, nella stessa occasione raccontata dallo stesso De Vito. Ma se Frongia l’ha visto da quel giorno due o tre volte, perchè quando lui e la sindaca sono entrati in Campidoglio lo hanno voluto nel ruolo di vicecapo di gabinetto?
Nessuna spiegazione da parte di Frongia, che poi torna anche a negare l’evidenza:
Gli avete dato un ruolo primario.
Ha avuto il ruolo di vice capo di gabinetto, temporaneo. Sopra di sè aveva il sindaco e la giunta. Le decisioni non le ha mai prese lui.
Dicono tutti il contrario. E quando siete stati costretti a spostarlo gli avete dato la guida del Personale. Contava tantissimo, non crede?
Ma non decideva lui
La macchina amministrativa la mandavano avanti lui e Romeo.
La macchina va avanti da sola. C’è stato un attacco mediatico che ha indotto a sovrastimare la reale influenza di Marra.
E allora perchè tutto il M5s, Grillo compreso, vi chiedeva di rimuoverlo?
Abbiamo sottovalutato alcune perplessità  di Grillo, e questo è un grande rammarico.
Cosa lo preoccupava?
Non saprei dire nello specifico. Però vorrei ricordare che Marra è un pluri-laureato, ex Guardia di Finanza, che ha ricevuto due alte onorificenze dallo Stato. Questo ci aveva indotto a pensare che avesse la competenza per quel ruolo

E qui è inutile far notare che Frongia parla delle perplessità  di Grillo ed evidentemente le sue parole cozzano con la versione di Luigi Di Maio rilasciata sempre al Fatto Quotidiano: «Volevamo che fosse allontanato, ci basavamo su informazioni di dominio pubblico», diceva giusto ieri Di Maio riferendosi evidentemente agli articoli di giornale su di lui.
Proprio quelli che Frongia chiama “attacco mediatico”: sarebbe bello che i due M5S si decidessero: era un complottone contro il povero Marra o la verità ?
Ha ragione ed è nel giusto invece Frongia quando dice che una serie di attacchi maschilisti nei confronti della sindaca le hanno attribuito una serie di relazioni inventate, tra cui anche quella con Marra che l’ex vicesindaco smentisce.
Questo sì che è fango e bene fa Frongia a farlo notare.
Meno intelligenti sono invece gli attacchi a Rodolfo Murra, capo dell’avvocatura capitolina, e all’OREF.
Rimane che per tutta l’intervista non c’è nessuna spiegazione credibile delle sue dimissioni e nessuna motivazione spendibile per comprendere perchè sia stata chiesta la sua testa: eppure ad esempio la sorella di De Vito lo aveva attaccato frontalmente per la nomina del suo amico Eric Sanna nel suo staff: proprio quelle nomine sono oggi al vaglio degli inquirenti per il caso Romeo.
Nè si spiega perchè le solite chiacchiere di quei cattivoni dei giornalisti avevano raccontato di un Beppe Grillo che proprio a Frongia aveva detto: “Ti tengo d’occhio”, mentre l’ANSA scrisse che Grillo durante un viaggio in treno aveva spiegato precisamente quali problemi ci fossero con Frongia e Romeo:
Ci sono, poi, alcune certezze, che il leader M5S chiarisce nelle infuocate telefonate che fa durante il suo viaggio. La prima è che Daniele Frongia e Salvatore Romeo non possono più restare al loro posto. “Romeo si deve levare dal c…”, tuona Grillo per telefono ribadendo l’esigenza di una forte “discontinuità ” che deve segnare, da oggi, la gestione del Campidoglio. (ANSA, 17 dicembre, 20:40)
Marra si è nominato da solo, Frongia si è dimesso da solo e tutti quelli che hanno raccontato del potere dell’ex vicecapo di gabinetto in Campidoglio si sbagliano, o mentono, o sono pagati dal PD.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Roma | Commenta »

L’ASSESSORE GRILLINO COLOMBAN “FURBETTO” CON I FONDI EUROPEI: LA UE BLOCCO’ FINANZIAMENTI ILLECITI ALLA SUA IMPRESA

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

VICINO A CASALEGGIO, ASSESSORE A ROMA: TENTO’ UN INVESTIMENTO IN PUGLIA MA I FONDI EUROPEI NON GLI SPETTAVANO

Diciassette anni fa era sceso al Sud insieme a un manipolo di imprenditori veneti per rilanciare le sorti dell’area industriale di Manfredonia (Foggia).
Tre mesi fa è stato chiamato a Roma, in qualità  di assessore, per mettere ordine nella partecipate del Comune, fonti di dolori e buchi per l’amministrazione capitolina. Eppure quell’avventura imprenditoriale non è andata come tutti avrebbero voluto. Tanto che il pentastellato imprenditore era finito tra le file dei furbetti dei finanziamenti pubblici
Ai tempi, correva l’anno 1999, Massimo Colomban era alla guida della sua creatura Permasteelisa, un colosso leader mondiale nei rivestimenti per palazzi in vetro e acciaio.
L’aveva fondata lui e l’aveva guidata fino al 2002, quando, dopo averla portata a un fatturato di oltre un miliardo di euro, decise di lasciarla a una ottantina di manager fidati.
La missione in Puglia, invece, era nata sulle ceneri dell’insediamento dell’Eni tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo, un complesso industriale in cui si producevano fertilizzanti.
La crisi negli anni 80 e i vari disastri ambientali avevano portato, con strascichi giudiziari, alla chiusura della produzione nel 1993 nell’ambito del piano di riassetto della divisione agricoltura dell’Enichem.
Per ricollocare i lavoratori e rilanciare la zona creando un nuovo distretto industriale più variegato, fu stipulato un contratto d’area a cui avevano aderito tutti, dal governo ai sindacati, dagli industriali agli enti locali. I lavori erano iniziati nel ’98 con il primo protocollo sottoscritto da 8 aziende che avrebbero dovuto beneficiare di 91 milioni di fondi pubblici.
Il vero colpo, però, arriva col secondo protocollo, grazie a un invito rivolto agli imprenditori del Nord-Est a delocalizzare le proprie produzioni in Puglia. Le imprese interessate da otto diventano 66 e i milioni di finanziamenti salgono a 356.
È il 10 marzo 1998 quando il premier Romano Prodi, alla presenza del ministro dell’industria Pierluigi Bersani, chiama tutti a Palazzo Chigi per firmare l’accordo. E a luglio dello stesso anno è sempre Prodi a intervenire in una cerimonia al Castello di Manfredonia in cui viene stipulato il gemellaggio tra Treviso, Vicenza e Foggia: sulla carta, un successo perchè saranno ben 27 le aziende venete pronte a trasferirsi.
Anche se l’esito sarà  poi di tutt’altro segno.
Tra i ben intenzionati figura Colomban, che da Treviso scende in Puglia non con la sua ammiraglia, Permasteelisa, ma con una società  di nuova costituzione, la Solar Tech srl.
L’azienda si occupava di superfici esterne, in particolare di pannelli solari, e si doveva insediare nella zona industriale di Manfredonia.
Secondo le tabelle predisposte dall’ufficio del responsabile unico del contratto d’area, la Solar Tech avrebbe dovuto sostenere un investimento complessivo di 57,555 milioni di euro, di cui 41,958 sarebbero dovuti arrivare dai fondi europei attraverso l’assegnazione del Cipe. Un investimento cospicuo, perchè nessun’altra delle 66 aziende ad eccezione della Futura filati (43,3 milioni) aveva ricevuto un così grande ammontare di finanziamenti.
I fondi vengono deliberati a marzo 1999, ma un anno dopo, prima ancora che la Solar Tech avvii le proprie attività , la Commissione europea scopre qualcosa che forse non si sarebbe dovuto sapere. In una rara indagine sulla destinazione delle proprie risorse, la Commissione giunge alla conclusione che la Solar Tech non può più ricevere tutti i 42 milioni previsti.
Il motivo risiede nella sua compagine azionaria che agli occhi della Ue non è quello di una piccola e media impresa, come avrebbero voluto far credere i soci. L’azienda è controllata dagli imprenditori Colomban (46%), Pavan (15%), Bonotto (15%) e per il 24% dalla Permasteelisa. Per la commissione la presenza tra gli azionisti di Colomban, padre padrone di Permasteelisa, e della stessa società  leader nei pannelli, trasforma la Solar Tech in una società  satellite del medesimo gruppo.
Perdendo di fatto lo status di Pmi. “La Commissione europea – si legge nella nota pubblicata a novembre 2000 – ha deciso che l’Italia potrà  accordare a Solar Tech srl soltanto una sovvenzione di 34 milioni di euro, invece dei 43 milioni di euro notificati, vale a dire 9 milioni in meno”.
La riduzione è stata imposta perchè “Solar Tech non poteva beneficiare della maggiorazione di aiuto che è autorizzata in favore delle piccole e medie imprese (Pmi). È infatti risultato, nel corso dell’indagine, che in realtà  Solar Tech fa parte del grande gruppo industriale Permasteelisa e non soffre degli svantaggi tipici delle Pmi”. Un taglio di 9 milioni di euro, pari al 20% dei finanziamenti che ha fatto salire a oltre 25 milioni di euro la necessità  di mezzi propri. Finanziamenti che sarebbero stati illeciti, ma che la Ue ha scoperto.
E il venire meno dell’appoggio pubblico, probabilmente   ha fatto desistere Colomban. Come si andata a finire lo rivelano le carte del commissario unico. Alla voce “situazione” relativa alla Solar Tech compare monolitica la parola “Rinuncia”. Dell’azienda oggi non esiste più traccia: Colomban l’ha guidata fino al 2003, poi nel 2005 è stata cessata.
Del progetto di Manfredonia, restano pochissime imprese. E perfino Prodi tornato in zona, ha parlato di un fallimento.

Walter Galbiati
(da “La Repubblica”)

argomento: Costume | Commenta »

BREXIT, IL CROLLO DI CAMBRIDGE: MENO 17% DI STUDENTI EUROPEI

Dicembre 22nd, 2016 Riccardo Fucile

CONFERMATO IL TIMORE DEI RETTORI SULL’ATTRATTIVA DEL SISTEMA INGLESE DOPO L’USCITA DALLA UE

I timori delle Università  britanniche per l’emorragia di studenti post-Brexit si rilevano fondati ora che arrivano i primi dati sulle iscrizioni per l’anno prossimo.
I dati definitivi che riguardano anche la specializzazione e i master arriveranno solo all’inizio dell’anno nuovo ma i numeri di quanti scelgono di cominciare il percorso universitario nel Regno Unito sono in diminuzione per la prima volta dal 2011.
Lo dicono i dati dell’Ucas, il servizio che si occupa di immatricolazioni.
Secondo le cifre pubblicate in questi giorni nel report 2016 gli studenti non europei sono scesi del 2.3 per cento cioè sono 38.300 in meno.
Gli studenti europei non mostrano ancora una discesa perchè a trainare i dati ci sono gli studenti di Bulgaria e Polonia che hanno dovuto iscriversi in tempi anticipati cioè prima della Brexit.
L’incertezza frena le scelte degli studenti
Ma a destare allarme è il dato dell’Università  di Cambridge che ha termini di iscrizione anticipati rispetto al resto del Paese: il luogo simbolo dell’educazione di livello all’anglosassone ha perso il 17 per cento degli studenti europei che temono di cominciare un percorso di cui non vedono garanzie riguardo al trattamento personale e soprattutto di eventuali borse di studio: finchè la Gran Bretagna resta nella Ue le condizioni economiche per gli studenti inglesi si applicano a tutti i ragazzi e le ragazze che sono cittadini dell’Unione europea (avviene, reciprocamente, in tutti gli stati dell’Unione) ma all’indomani della formalizzazione dell’uscita i costi e le condizioni potrebbero cambiare radicalmente.

(da “il Corriere della Sera”)

argomento: Università | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.795)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (34.330)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Settembre 2025 (288)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Dicembre 2016
    L M M G V S D
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    262728293031  
    « Nov   Gen »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • ARMI, VIDEOGAME E IDEOLOGIA DI DESTRA: COSA SAPPIAMO SULL’UOMO CHE HA SPARATO A CHARLIE KIRK
    • I SOCIAL MEDIA STANNO DEVASTANDO L’AUTOSTIMA DEI RAGAZZINI: CIRCA L’80% DEGLI ADOLESCENTI SI VERGOGNA DEL PROPRIO CORPO E PROVA RABBIA PER COME E’ FATTO
    • LA RAI TROVA UNO STRAPUNTINO PERSINO PER I MELONIANI DI COMPLEMENTO: L’84ENNE LUCIANO VIOLANTE, MOLTO VICINO AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, HA DEBUTTATO, SU RAI2, NELLA TRASMISSIONE DI DIACO “BELLAMA’”: SARÀ LUI TUTTI I VENERDÌ A TENERE MEZZ’ORA DI LEZIONE DI EDUCAZIONE CIVICA
    • ALLARME ROSSO NELLA LEGA: IL CARROCCIO RISCHIA IL CROLLO DI CONSENSI ALLE REGIONALI: DEI 20 ELETTI INCASSATI ALLE ULTIME REGIONALI TRA MARCHE, CALABRIA E TOSCANA, OGGI POTREBBERO SALVARSENE 8, NEL MIGLIORE DEI CASI
    • “L’OMICIDIO DI CHARLIE KIRK? SIAMO GIÀ IN UNA SORTA DI GUERRA CIVILE FREDDA, UNA CORROSIONE DELLA FIDUCIA E DELL’EMPATIA”
    • L’UE SI FA IL SUO “SCUDO SPAZIALE” : “L’OCCHIO DI ODINO” È IL PIANO DELL’UNIONE EUROPEA PER PROTEGGERE I CIELI DALLA MINACCIA RUSSA DI MISSILI E DRONI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA