Febbraio 21st, 2018 Riccardo Fucile
DOVEVA ESSERE AL FLAIANO DIECI GIORNI PRIMA DELLE ELEZIONI, RINVIATO TUTTO A FINE MARZO
Disimpegno pressochè totale.
Nel fitto mistero che avvolge la presenza di Beppe Grillo in campagna elettorale, tra mini-video estemporanei e presenze sul palco ridotte all’osso, l’unico punto fermo erano le due date del suo spettacolo “Insomnia” al teatro Flaiano, a Roma. Saltate anche quelle. E rinviate di un mese, dal 23 e 24 febbraio alle medesime date, ma di marzo.
Il motivo non è difficile da capire. Nella totale intracciabilità del fondatore in questo periodo, il weekend romano era atteso da buona parte della stampa come uno dei pochi momenti in cui intercettare Grillo. E molti occhi erano puntati sul palco della struttura degli anni Venti nel cuore della capitale.
Perchè sia avesse rivolto parole di incoraggiamento al delfino Luigi Di Maio, sia soprattutto se non lo avesse fatto, l’ex comico avrebbe fatto comunque notizia.
Un passaggio importante, a dieci giorni dalle elezioni, che Grillo ha preferito evitare. Una scelta che in molti nel Movimento leggono come un ulteriore disimpegno dalla campagna elettorale.
Nell’unica apparizione pubblica, a Torre del Greco, Beppe ha parlato per dieci minuti scarsi, svariando sui temi dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili che sono la nuova e insieme antica cifra del suo agire pubblico negli ultimi mesi. Un paio di battute fragili contro gli avversari politici, nessun endorsement per il candidato premier.
Per non cadere nella girandola del detto e del non detto, Grillo ha optato per il forfait. E non è chiaro se si sia accorto che le nuove date scelte coincidono esattamente con l’insediamento del nuovo Parlamento.
Anche allora, sarà difficile non evitare l’assalto dei cronisti, in una situazione che potrebbe essere ancora più intricata di quanto non lo sia oggi.
Ma il 23 marzo è ancora lontano. Intanto la campagna elettorale è stata schivata. E Grillo e Di Maio continuano la loro corsa individualmente.
Binari paralleli.
(da “Huffingtonpost”)
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Febbraio 21st, 2018 Riccardo Fucile
IN REALTA’ E’ TUTTO REGOLARE, L’AUTO E’ INTESTATA A MATTEO RENZI E HA I RELATIVI PERMESSI… FORSE FRATELLI D’ITALIA FAREBBE BENE A PREOCCUPARSI DELL’AGGRAVANTE MAFIOSA DATA A PASSARIELLO
Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano racconta del pass ricevuto da Agnese Renzi per accedere alle zone
a traffico limitato e parcheggiare gratis; la vicenda è stata resa pubblica da due esponenti di Fratelli d’Italia:
Un superpass concesso all’auto di Agnese Landini in Renzi su espressa “indicazione della segreteria del sindaco” erede, Dario Nardella, per una ratio genericamente indicata come “istituzionale — sicurezza”. Eppure è stato rilasciato il 21 settembre 2017, quando ormai il marito Matteo non aveva incarichi pubblici ma era esclusivamente segretario del Pd, quindi non si capisce il motivo istituzionale.
Per quanto concerne la sicurezza, invece, solitamente non se ne occupa il Comune con un pass. Comunque il permesso scadrà il 21 settembre 2021. Fino ad allora il suv Volkswagen Tiguan 2.0 turbo diesel intestata alla professoressa Agnese Landini potrà girare liberamente ovunque per la città . Con una ulteriore beffa per i fiorentini, aggiunge il Fatto: la signora non è infatti neanche residente nel capoluogo, ma a Pontassieve
A scoprire e denunciare il super pass sono stati i due esponenti di Fratelli d’Italia Francesco Torselli e Giovanni Donzelli, rispettivamente consigliere comunale e candidato alla Camera che hanno chiesto a Nardella di spiegare come mai la signora ha questo privilegio. Lui a loro non risponde. E neanche ai cronisti. Da Palazzo Vecchio non arriva alcuna smentita ufficiale, perchè non c’è nulla da smentire, ma viene diffusa una velina rilanciata dalle agenzie.
La velina recita che: “Le misure di protezione personale, in cui rientra anche la concessione dei permessi di circolazione speciali, come quella dell’ex premier e attuale segretario del Pd, vengono comunicate dalla prefettura al sindaco; il sindaco non interviene personalmente, ma è la sua segreteria, sulla base di quanto comunicato dalla prefettura, ad attivare gli uffici. Dopodichè, il permesso lo rilascia la Sas, società dei servizi alla strada, e non il Comune”.
Si precisa che il permesso era stato rilasciato a Matteo Renzi avendone diritto prima come sindaco e poi ricoprendo cariche istituzionali. Un permesso di cui la famiglia Renzi continua ad avere diritto automaticamente avendo il segretario la residenza nel centro storico della città . Il permesso viene utilizzato per l’auto di famiglia intestata al leader del partito (l’unica che hanno).
E la Sas, società che rilascia i contrassegni di accesso per i veicoli specifica che il contrassegno è utilizzabile per il “transito corsie e aree pedonali, valido sosta spazi residenti ztl-zcs e blu promiscui”.
Matteo Renzi risponde su Facebook alle accuse di Donzelli e minaccia querele:
Alcuni politici del centrodestra, anzichè fare il lavoro per il quale sono pagati, hanno pedinato per giorni mia moglie. E poi hanno scattato la foto di Agnese che, tornando da scuola, sta entrando nel Lungarno Diaz, accanto agli Uffizi. Alcuni giornali e molti siti oggi ci sono saltati sopra. E scrivono: Vedete, la Casta? La moglie di Renzi passa dalle corsie preferenziali. Chiunque conosca Firenze sa che — durante i lavori di questi mesi — quella strada è l’unico passaggio per poter tornare a casa, in via Guicciardini.
Un passaggio obbligato. Chi è residente o comunque ha il parcheggio in centro deve attraversare quella come unica strada per arrivare in Oltrarno. Deve passare di lì. A meno di non scegliere l’elicottero, ma in Piazza Pitti si atterra male.
Perchè tanta malafede, perchè tanto odio? Per stare a Firenze noi abbiamo affittato (come molti che stanno in centro) un posto auto in un garage. Pagando come tutti.
I giornali e i siti che hanno scritto il contrario potranno devolvere il risarcimento danni all’Ospedale Pediatrico di Firenze, il Meyer.
Io sono abituato al fango che mi gettano addosso: il presunto business dei sacchetti biodegradabili; i Rolex regalati dagli arabi (che sono ancora lì a Palazzo Chigi, intonsi); la Lamborghini a Ibiza; le prove false della Consip (su cui tutti stanno zitti, ultimamente, chissà perchè); l’aereo di stato.
Ma perchè mettere nel mezzo ancora la mia famiglia? Forse perchè sui contenuti non riescono a tirare fuori un’idea? I loro leader nazionali scappano dal confronto TV e allora mandano gli scagnozzi locali a passare le mattinate pedinando mia moglie?Quando vorranno parlare di cosa fare dell’Italia, ci troveranno pronti. Sul lavoro, sul fisco, sulle infrastrutture, sulla cultura, sui figli noi abbiamo delle idee per andare avanti. Perchè noi facciamo politica per rendere più forte l’Italia, non per pedinare gli avversari politici con la macchina fotografica.
(da “NextQuotidiano”)
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Febbraio 21st, 2018 Riccardo Fucile
SVASTICHE E RUNE NEL LUOGO DI UCCISIONE DEI SERVITORI DELLO STATO
“A morte le guardie”. Oltraggio in via Fani nel luogo in cui il 16 marzo 1978 vennero trucidati i quattro uomini della scorta di Aldo Moro e il politico Dc venne rapito.
La scritta, in vernice nera e con a lato disegnate una svastica e una runa, è stata trovata questa mattina intorno alle 7.15, disegnata sul basamento di cemento della lapide commemorativa: la targa era stata infatti momentaneamente rimossa per lavori di restauro in occasione del quarantennale dell’agguato.
Nella strage trovarono la morte il maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi e i poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino.
Dei singoli fanatici oppure un gruppo politico ben organizzato? La polizia è al lavoro per individuare gli autori dello sfregio alla lapide. È ovvio che l’attenzione delle forze dell’ordine si concentra sulla galassia nera romana.
Sul posto, da stamattina, sono presenti gli agenti del commissariato di Monte Mario e la Digos. Molto probabilmente saranno questi ultimi a occuparsi del caso. Nel frattempo, il magistrato con le deleghe sull’antiterrorismo, il procuratore aggiunto Francesco Caporale, è stato avvisato.
La polizia sta cercando di verificare la presenza di telecamere nella zona. Videocamere che si potrebbero rivelare indispensabile per individuare gli autori del gesto.
(da agenzie)
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Febbraio 21st, 2018 Riccardo Fucile
ARRESTATO NEL 2006 PER AVER RAPINATO E PICCHIATO DUE BENGALESI, CONDANNATO A 2 ANNI E MEZZO DI CARCERE…UN’ALTRA AGGRESSIONE A DUE GIOVANI NEL 2005 E RINVIO A GIUDIZIO PER LESIONI AGGRAVATE
Massimo Ursino, dirigente di Forza Nuova, è stato legato con del nastro isolante e picchiato ieri sera a
Palermo da un gruppo di almeno sei persone: alcuni video dell’aggressione sono stati pubblicati sul web subito dopo il pestaggio.
Il tutto è accaduto nella trafficata e centrale via Dante, intorno alle 19, coi negozi aperti e gente lungo il marciapiede.
Gli aggressori erano vestiti di nero e avevano i volti coperti da sciarpe; tra loro, secondo i testimoni, c’era una ragazza che riprendeva il pestaggio con un telefonino. Portato al pronto soccorso dell’ospedale Civico dai sanitari del 118, Ursino aveva il volto pieno di lividi e una ferita sanguinante alla testa. Il dirigente di Forza Nuova è titolare di un laboratorio di tatuaggi nella vicina via Marconi.
Ursino, scrive l’agenzia di stampa ANSA, venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo.
Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati.
Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l’unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato.
Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo.
I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a “motivi razziali”.
Il dirigente di Forza nuova nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza nuova contro la legge 194.
La procura ha aperto un’indagine affidata alla Digos, che sta indagando in tutte le direzioni.
Ursino ga una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni.
(da agenzie)
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Febbraio 21st, 2018 Riccardo Fucile
COLPITO IN MODO NON GRAVE MENTRE AFFIGGEVA MANIFESTI ELETTORALI
Un trentasettenne è stato accoltellato, in maniera comunque non grave, mentre – secondo quanto riferito da lui stesso agli investigatori – stava affiggendo dei manifesti elettorali di Potere al popolo alla periferia di Perugia.
Su quanto successo nella zona di Ponte Felcino sono in corso accertamenti da parte della Digos della questura che sta cercando di ricostruire l’accaduto.
La polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa. Giunta sul posto la volante non ha però trovato alcuno. In base a quanto poi riferito dal trentasettenne alla polizia, l’uomo è stato accerchiato da alcune persone non ancora identificate.
E’ stato quindi colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro militante che era con lui è stato colpito alla testa.
Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi.
(da agenzie)
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