Maggio 15th, 2018 Riccardo Fucile
COME I MANIFESTI #UNAVALLEONESTA” SONO FINITI AL MACERO PERCHE’ “QUA DELL’ONESTA’ NON FREGA NULLA A NESSUNO, ROMA CI HA DETTO DI PUNTARE SULL’AUTONOMIA”
Da qualche giorno nei peggiori bar di Courmayeur gira un audio del candidato del MoVimento 5 Stelle Luciano Mossa piuttosto imbarazzante, nel quale lo stesso Mossa dice che bisogna cambiare tattica in campagna elettorale, puntando sull’autonomia invece che sull’onestà negli slogan.
Vediamo come viene descritto il tutto dai pentastellati: in uno status su Facebook Mossa dice che i giornali locali sono concentratissimi sui loro manifesti:
La pagina del MoVimento 5 Stelle della Valle d’Aosta invece parla a sproposito di fake news e sostiene che è in atto “una modalità di diffusione di notizie che, invece di porre l’accento su contenuti del programma del Movimento e su proposte di governo dello stesso, preferisce stigmatizzare le probabili cause del ritardo dell’affissione elettorale affidando la “tutela della verità ” a fonti non bene identificate, anzi, del tutto sconosciute, soprattutto in relazione all’atto di hackeraggio dell’account del Movimento 5 Stelle”.
Ora, ci vuole un certo coraggio — e soprattutto una discreta mancanza di senso della vergogna — nel lamentarsi per il fatto che i giornalisti non parlino di quello che il M5S vuole; ce ne vuole di più, però, per sostenere che non ci sia nessun diktat dietro “l’affinamento del nostro SOLO slogan elettorale”.
Perchè intanto sui giornali oggi è uscito il testo dell’audio circolato su Whatsapp e attribuito a Massa (il quale ha confermato): «Dobbiamo cambiare tutto, dobbiamo cambiare manifesti e volantini. Ai cittadini valdostani dell’onestà non gliene importa poi tanto altrimenti non voterebbero sempre gli stessi», diceva il messaggio.
Per poi continuare così, racconta Repubblica oggi:
L’audio risale alle scorse settimana e Mossa ha appena finito una riunione a Roma, con lo staff del direttorio, per discutere le strategie della campagna elettorale.
«Siamo entrati alle 11, ci hanno fatto il terzo, il quarto e il quinto grado: sono a conoscenza di tutto quello che succede qui» dice ai militanti nel messaggio registrato subito dopo l’incontro.
Il succo della comunicazione di Mossa alla chat degli attivisti è «dobbiamo cambiare tutto, manifesti e volantini» e «fare esattamente e letteralmente quello che ci chiedono in modo tale che se sarà un fallimento anche loro saranno responsabili. Non preoccupatevi — dice ai candidati — del ritardo dei volantini e dei manifesti, è tutto stabilito dallo staff».
E così i manifesti con l’hastag #unavalleonesta, già stampati, sono finiti in cantina o al macero.
Insomma, il candidato in Valle d’Aosta è stato invitato da Roma a cambiare i temi della campagna elettorale e, cosa più importante, ha accettato di farlo perchè “se sarà un fallimento anche loro saranno responsabili”.
In pratica le strategie elettorali dei candidati “scelti sul territorio” tra i “cittadini” le decidono a Roma e nei territori si abbozza perchè così almeno in caso di sconfitta sarà colpa anche di Roma.
La parte più divertente della vicenda è che i messaggi dovevano puntare sull’autonomia. Non certo dal M5S, ecco.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 15th, 2018 Riccardo Fucile
“QUESTO SARA’ UN GOVERNO D’EMERGENZA PER RESTARE IN PARLAMENTO, NON CERTO UN GOVERNO POLITICO PER AFFRONTARE I PROBLEMI DEGLI ITALIANI”
“Non posso accettare l’idea di uno che, come Di Maio, dice: ‘Scriviamo la storia’. Prima la
si fa la storia e poi la si scrive. In più, sono gli altri che scrivono la storia su di te e su quel che fai. Non è che te la scrivi da solo su quel che farai. E’ una cosa che non ha nè capo, nè cosa. Quello di Di Maio è un atto di supponenza e di arroganza”. Sono le parole dell’ex magistrato Antonio Di Pietro, intervistato a Ecg Regione (Radio Cusano Campus) sulla situazione politica di queste ore.
E aggiunge: “Dialogo tra M5s e Lega? Quando Mattarella ha suonato la campanella del ‘tutti a casa’, intorno a Salvini e a Di Maio avranno fatto quadrato tutti i parlamentari che a casa non ci volevano tornare. Questo è un governo dell’emergenza per restare in Parlamento, non è un governo politico per risolvere chissà cosa. Comunque, prima di giudicare, bisogna vedere cosa saranno in grado di fare. Mi fa molto riflettere” — continua — “che ancora non siano stati individuati il premier e i ministri. Pd? Certamente avrebbe potuto rappresentare un’alternativa, se avesse accettato di dialogare col M5S. Ma se questo governo dovesse far male, la colpa sarebbe di chi ne fa parte, non del Pd”.
Di Pietro si esprime anche sulla riabilitazione di Berlusconi: “Torna candidabile, ma i cittadini non si devono lasciar prendere in giro da tutti questi portavoce che dicono che finalmente giustizia è fatta. La riabilitazione, proprio per il termine tecnico, significa che uno è riabilitato in quanto è stato condannato, ha scontato la pena, sono passati ulteriori tre anni e può essere riabilitato”.
E puntualizza: “La riabilitazione è un effetto fisiologico di un procedimento penale che è arrivato alla sua conclusione. Non è che se a un assassino danno 20 anni di carcere, questo ridiventa innocente, una volta esaurita la pena”
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Maggio 15th, 2018 Riccardo Fucile
“SI E’ COMPORTATO COME UN FIDANZATO CAFONE CHE INVITA LA RAGAZZA AL CINEMA, POI LUI ENTRA E DICE A LEI DI ASPETTARE FUORI”
Durissimo j’accuse del deputato di Forza Italia. Renato Brunetta, al leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito del suo accordo di governo con Luigi Di Maio.
Ospite de L’Aria che Tira (La7), l’ex capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati, esordisce: “Non mi aspettavo questo suo comportamento. Per quei maledetti tre punti in più che ha preso alle elezioni rispetto a Forza Italia, Salvini ha pensato il leader della coalizione di centrodestra. E nessuno l’ha mai deciso. Salvini ha anche pensato di prendere decisioni, come quella di mettere il veto sul Pd. E anche questo non l’ha mai deciso la coalizione. Lo ha deciso lui. Comportandosi così, si è consegnato, mani e piedi, a Di Maio”.
Alla conduttrice Myrta Merlino, che gli chiede se si sente tradito da Salvini, Brunetta risponde: “Il tradimento è un sentimento molto importante. No, penso che Salvini non interpreti correttamente lo stare in una coalizione. Ha interpretato in maniera egemonica il ruolo della Lega. Per essere il leader di una coalizione, devi avere stile, rispetto, pari dignità , tutte qualità che aveva Berlusconi quando il Pdl era oltre il 30% e la Lega era al 4%. Questo invece non appartiene alla Lega di Salvini. Ed è un elemento che dà disturbo e che rende la coalizione più debole”.
Il politico sfodera un esempio: “Salvini si è comportato come un fidanzato cafone, che porta al cinema la sua ragazza. Poi quello del botteghino gli dice che lui può entrare, ma la fidanzata no. E il fidanzato entra ugualmente senza di lei e le dice: ‘Cara, aspettami fuori’”.
E puntualizza: “Noi di Forza Italia faremo opposizione senza sconti al governo M5s-Lega. Non faremo benevola astensione, come ha detto Toti, che è un grande amico di Salvini”.
E alla domanda finale (“Lei si fida di Salvini?”), Brunetta risponde: “Direi di no. Io spero che si ravveda e che questa devianza grillina lo faccia ricredere”
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Maggio 15th, 2018 Riccardo Fucile
“HO AVUTO UNA STORIA CON UN POTENTE DI DESTRA, RICEVEVO AVANCES DA POLITICI DEL FAMILY DAY”
“Ho avuto una storia d’amore con un potente del centrodestra. Aveva un’attrazione
sessuale per me”. In un’intervista rilasciata a La Confessione, Vladimir Luxuria, parla di una relazione avuta con un politico delle fila del centrodestra.
“Ero affezionata a questa persona”, dice l’ex onorevole di Rifondazione Comunista, “Lui aveva un’attrazione soprattutto sessuale, una volta mi sono preoccupata perchè è venuto con tutta la scorta e l’auto blu”.
“Era un ministro?” chiede il conduttore. “Era una persona in vista, è venuto con tutta la scorta in via del Pigneto, un quartiere popolare dove abitavo. Non avevano mai visto una cosa così: si sono tutti girati, ed io ho temuto che questa cosa uscisse. Gli ho detto: ‘Se ti comporti così, finiamo sui giornali'”.
Luxuria ha raccontato inoltre di aver ricevuto molte avances da parlamentari del Family Day.
“Sa come è fatto il Parlamento Gomez? C’è un piccolo spazio e sotto una specie di citofono, come nelle stanze d’albergo. Ci collega direttamente agli altri scranni”. Luxuria entra nei dettagli: “Mi capitava spesso, nelle lunghe sedute alla Camera, di avere qualcuno che mi telefonava per farmi delle lunghe avances. Fin qui, va bene…Mi dava un po’ fastidio quando le avances arrivavano da quelle persone che, quando si parlava di questi temi – continua Luxuria – puntavano il dito e parlavano della difesa della famiglia tradizionale. Questa ipocrisia la conosco bene”.
Gli ipocriti, dietro lo scranno, talvolta superavano il limite, ricorda Luxuria: “C’era un metodo. Quando diventavano un po’ insistenti, da stalker, io dicevo: ‘Se mi fai un’altra chiamata lo dico ai giornalisti’. E finiva lì”.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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