Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
MIGLIAIA DI MESSAGGI PER FAR USCIRE I NOMI DEI PARLAMENTARI: “DIMISSIONI IMMEDIATE”… MESSAGGI COMMOVENTI: “QUANDO A MIA FIGLIA HANNO NEGATO IL BONUS LE HO DETTO CHE ERA GIUSTO CHE ANDASSE A CHI STAVA PEGGIO DI NOI”
#FuoriINomi. Cinque deputati, un conduttore tv e un folto gruppo di amministratori locali — anche governatori e sindaci — fanno domanda per il bonus da 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà e su Twitter scatta la rivolta.
E la richiesta di sapere subito chi siano i “senza vergogna“.
L’intento è infatti quello di far uscire allo scoperto i parlamentari rei di un gesto giudicato “gravissimo”, “vergognoso”, “avido”, e per il quale si chiedono a gran voce le “dimissioni immediate”.
“Deve essere un coro unanime. Non è una questione politica. Parliamo di morale. Quindi subito #FuoriINomi!!!”, si legge nei tweet raccolti sotto lo stesso hashtag che presto entra tra i trend.
“A Montecitorio alcuni deputati hanno beneficiato del bonus COVID…. è indegno ed offensivo per chi durante questa tragedia ha dovuto contare gli spiccioli“.
E ancora: “Non pensate neanche lontanamente che ci stancheremo di chiederlo. Continueremo a chiedere i nomi fino a quando non li sapremo. E subito dopo — aggiungono — PRETENDIAMO le DIMISSIONI immediate”.
“#FuoriINomi dei miei 5 dipendenti, lautamente retribuiti, che hanno truffato lo stato! Mi è dovuto!”, scrivono altri.
“Le parole sono importanti. Non sono furbetti, ma disonesti e truffatori. Loro come tutti quelli che hanno chiesto il bonus pur non avendone bisogno”.
Nella marea di tweet indignati, c’è anche chi ne fa un fatto personale: “#FuoriINomi perchè quando a mia figlia è stato rifiutato il bonus perchè non iscritta ad alcuna cassa, l’ho consolata dicendole che ce l’avremmo fatta comunque. Che il bonus era giusto che andasse a chi stava peggio di noi“.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
SOLO UNA CHE VIVE SU MARTE PUO’ PENSARE CHE I CINQUE DEPUTATI NON SCRIVANO PURE LORO “BONUS INPS, IO NO”…E A QUEL PUNTO CHE FACCIAMO? UN SORTEGGIO O IL SIERO DELLA VERITA’?
“Cinque parlamentari hanno fatto domanda per il bonus 600 euro per le partite Iva. Che squallore!
Gli italiani sono in ginocchio e qualcuno nel Palazzo si preoccupa solo di arraffare sempre di più. Intanto, visto che l’Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare ”Bonus Inps io no!”. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione”.
Lo dichiara, in una nota, il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Ora, di idee balzane ne abbiamo sentite tante, ma questa è veramente unica.
Come se per un omicidio fossero sospettate dieci persone e invitassimo tutti e dieci a esporre un cartello: “Omicidio? Io no”.
Avete mai visto uno che rischia l’ergastolo non scrivere “Io no” e andare in galera? Appunto.
O la Meloni pensa così di risolvere i tanti delitti insoluti in Italia?
Invece che impiegare le forze dell’ordine in faticose indagini basterebbe chiedere agli indagati: “lo vuoi esporre il cartello “sono innocente” e così ti eliminiamo dai sopettati?”
Che stupidi a non averci pensato.
I cinque deputati, presi sicuramente dai rimorsi, non aspettano l’ora che tutti gli innocenti dicano “Bonus Inps? Io no” per potersi distinguere e dire “Io sì” e consegnarsi felici all’ispettrice Meloni.
Quella che vorrebbe governare l’Italia, per capirci.
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
LA LUCARELLI PUBBLICA I POST DI QUESTO ISTIGATORE ALLA VIOLENZA E ALL’ODIO… LA MAGISTRATURA ORA PROCEDA ALLA DENUNCIA
A Pagnacco, in provincia di Udine, la prefettura, in accordo col seminario che si trova nel paese, ha inviato alcuni profughi della rotta balcanica nella struttura di proprietaÌ€ ecclesiastica. Uno di loro è positivo al coronavirus.
Ovviamente la Lega con Fredriga ha organizzato una conferenza stampa, dei cittadini sono andati a manifestare contro l’accoglienza, è iniziata una campagna d’odio sui social che è sfociata in parole gravissime.
Nello specifico, questo meccanico, Manuel Pedron, scrive cose aberranti e pericolosissime, invitando i concittadini ad azioni come sparare nei campi a chi scappa, investire in strada i migranti, organizzare spedizioni nel centro che li ospita.
Spero che questo personaggio sia denunciato per reato di istigazione all’odio e alla violenza.
Di sicuro, questo clima osceno presto o tardi diventerà qualcosa che va oltre le minacce sui social.
Selvaggia Lucarelli
(da Fb)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
ENRICO MENTANA: “COINVOLTI ANCHE CONSIGLIERI REGIONALI COMUNALI, SINDACI E GOVERNATORI: DEVONO ESSERE TUTTI ESPULSI”
Lo scandalo è troppo grosso, e non possono esistere scusanti. Non può esserci una norma di privacy
che impedisca di conoscere i nomi dei cinque parlamentari che hanno chiesto il bonus Covid dell’Inps.
Gli eletti di Camera e Senato sono retribuiti più che adeguatamente con denaro pubblico, e oltretutto senza alcun obbligo di sospendere il lavoro che eventualmente svolgevano prima dell’elezione, o avendo diritto al distacco se dipendenti.
I presidenti delle Camere hanno il dovere e l’interesse (a tutela della dignità delle due assemblee) di ottenere e rendere pubblici i loro nomi.
Tutti i capi dei gruppi parlamentari interessati dovrebbero prendere l’impegno di espellere chi si trovasse in quella sporca cinquina. Non si può imporre loro le dimissioni da parlamentari, ma l’isolamento sì.
E lo stesso discorso vale per i consiglieri regionali e comunali, e ancora di più per sindaci e governatori: tutti sono stipendiati coi soldi che provengono dalle nostre tasse. E non si cominci a parlare per favore di gogna o di ipocrisia: nelle storie di cronaca quelli che rubano approfittando di una catastrofe vengono chiamati sciacalli.
Va bene anche per loro cinque
Enrico Mentana
(da Open)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
COINVOLTI 2000 TRA ASSESSORI REGIONALI, CONSIGLIERI, SINDACI E ASSESSORI
I nomi ancora non si conoscono, ma appartengono a tre diversi partiti i “furbetti” del bonus Covid.
Come svelato da Repubblica, cinque deputati hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus. Segnalazione che è arrivata direttamente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, una struttura creata ad hoc dal presidente Pasquale Tridico con l’obiettivo di individuare i truffatori.
Dalle prime indagini sarebbe emerso che i cinque di Montecitorio sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva.
Inoltre, nella vicenda sarebbero coinvolti addirittura duemila persone tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
I PARTITI ORA SI ACCAPIGLIANO TRA CHI NE CHIEDE LE DIMISSIONI E CHI LE SCUSE E LA RESTITUZIONE, MA SONO IPOCRITI, LA VIA MAESTRA E’ CACCIARLI DAL PARTITO A CALCI IN CULO
Cinque deputati hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili, poi elevato a 1000, previsto dai
decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva: la segnalazione arriva dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inpas
A norma di legge, tutti i possessori di partita Iva, liberi professionisti e co.co.co, oltre ad alcune categorie di autonomi, avevano diritto di accedere all’indennità .
Per la legge sulla privacy Inps non fa ovviamente i nomi dei cinque .
“È vergognoso. È davvero indecente” scrive Luigi Di Maio su Fb. “I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”, aggiunge specificando che “non in importa di quale forza politica” siano.
â€³È una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità ” affema il presidente della Camera Roberto Fico su facebook.
“Posso dire che è una vera vergogna?”, ha commentato Zingaretti.“E’ un comportamento vergognoso quello dei cinque deputati che hanno chiesto bonus previsto per sostegno a lavoratori con partite Iva in difficoltà per emergenza covid”.
“Sulla stessa linea anche Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato, che afferma: “Se confermato, questo sarebbe semplicemente uno scandalo. E’ inaccettabile che mentre le famiglie non sapevano come fare la spesa e molte attività chiudevano, qualcuno, con lo stipendio garantito, senza avere accusato perdite, abbia pensato di approfittarsi dell’emergenza Covid togliendo soldi a chi ne aveva realmente diritto e, soprattutto, bisogno”.
Solo qualche riflessione:
1) Chi percepisce uno stipendio di 10.000 euro e chiede 600 euro di bonus per una attività che non svolge è un mentecatto. Non avrà commesso un reato ma è eticamente un accattone senza dignità .
2) Inutile chiederne le dimissioni, in questo Parlamento non si dimette neanche un sequestratore di persone, figurarsi chi ha sottratto 600 euro a chi ne aveva realmente bisogno.
3) Questi 5 parlamentari sono stati eletti perchè i rispettivi partiti li hanno messi in lista, la responsabilità morale è anche la loro. Sanno benissimo chi sono, inutile strillare scandalizzati, li accompagnino alla porta espellendoli per indegnità morale.
4) In altri tempi chi sputtanava il partito con comportamenti di questo genere rischiava pure di prendersi una riga di sberle educative per tutto il tragitto fino a casa. Purtroppo i tempi sono cambiati.
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
RIBADIAMO, DEVE INTERVENIRE LA MAGISTRATURA: CHI DIFFONDE NOTIZIE FALSE E ISTIGA ALL’ODIO RAZZIALE DEVE ANDARE IN GALERA SECONDO LE LEGGI VIGENTI
Dopo il gran rumore successivo all’articolo di Libero legato ai migranti che avrebbero mangiato i quattro cani di proprietà di una donna a Lampedusa, arriva anche la dichiarazione del sindaco Lampedusa e Linosa Totò Martello, che ha parlato apertamente di fake news.
«Purtroppo il falso scoop inventato da Libero sui ‘migranti che a Lampedusa hanno mangiato cani’ continua a circolare alimentando il pericoloso gioco dei fomentatori d’odio e di chi fa delle crociate anti-immigrazione la propria bandiera di propaganda politica — ha detto Totò Martello -. Credo sia arrivato il momento per il nostro Paese di dotarsi di una seria normativa per fermare le bufale e le fake-news, con sanzioni esemplari non solo per chi le pubblica ma anche per chi contribuisce a diffonderle».
Il sindaco di Lampedusa era stato chiamato direttamente in causa a una cittadina, proprietaria di un terreno confinante con il centro di accoglienza migranti dell’isola, che aveva denunciato una certa assenza delle istituzioni relativamente alla propria situazione. Era stata lei ad affermare che i migranti avevano mangiato i suoi quattro cani. Contestualmente, era stata prodotta una denuncia relativa al 2018 e riguardante il furto di volatili. Dei cani, ovviamente, nella denuncia non si parla
Sindaco Lampedusa chiede l’intervento dell’Ordine dei giornalisti
«Questa notizia falsa può provocare danni pesanti alla nostra isola — ha detto Totò Martello — e mi aspetto una presa di posizione decisa da parte dell’Ordine dei Giornalisti. Serve una disciplina capace di arginare squallide menzogne confezionate ad arte, altrimenti il giornalismo muore».
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
INTERVISTA ALLA GIOVANE INFERMIERA FATIHA SAKHRI, CITTADINA ITALIANA DI ORIGINE MAROCCHINA… ORA I PROPRIETARI RAZZISTI VERRANNO DENUNCIATI COSI’ DIVENTERANNO CIVILI
«Rabbia e umiliazione, ho chiamato la polizia piangendo». A parlare a Open è Fatiha Sakhri,
giovane infermiera campana, cittadina italiana di origini marocchine, vittima di un episodio di discriminazione razziale. L’ennesimo.
Fatiha, qualche giorno fa, si è messa alla ricerca di un appartamento a Imola (Bologna) per consentire ai suoi genitori di stare vicino al fratello, da settimane ricoverato all’Istituto di Montecatone per la riabilitazione.
Cercava un appartamento vicino alla struttura così da non lasciare più solo il ragazzo (non lo vedevano da tempo a causa delle visite sospese per il Coronavirus, ndr). E quella casa l’ha trovata. O, almeno, così sembrava.
Cosa è successo
La proprietaria dell’alloggio, infatti, le ha dato subito la disponibilità . Insomma, sembrava essere fatta. Venerdì pomeriggio, dopo un viaggio di otto ore in auto, in compagnia dei suoi genitori e del fratellino di 11 anni, la giovane infermiera arriva a destinazione. Ma è in quel momento che comincia l’incubo: «Una signora, insieme al marito, ci guarda con sospetto da lontano. Sono i proprietari. Parlano a bassa voce, si guardano, in silenzio. Si meravigliano che mamma porti il velo», racconta a Open. «Ma non siete di Napoli» sbotta la signora, senza «nemmeno salutare». «Lei non mi ha detto al telefono che non siete italiani, mi ha detto che venite da Napoli», continua.
È evidente che la donna sia rimasta spiazzata dalle origini dei suoi ospiti. «Mi dispiace non averlo specificato ma non pensavo che avesse importanza per l’affitto» ribatte la ragazza. «Eh beh sì invece. Poi siete in tanti, non è possibile affittare la stanza, mi dispiace» è la replica della proprietaria della casa che, poi, non contenta, rincara la dose: «Abbiamo sempre evitato stranieri perchè non vogliamo avere problemi».
E quando il papà di Fatiha chiede di far rimanere lì almeno la moglie con il bambino, la donna tuona: «No, mi dispiace, non ci avete detto prima che siete stranieri».
Insomma, dopo l’ok alla prenotazione, arriva il dietrofront lasciando un’intera famiglia — Fatiha, i genitori e il fratellino più piccolo — «sotto quei 30 gradi al sole cocente». «Non credevo ai miei occhi» ci confida l’infermiera.
L’epilogo felice
«Dio santo, ma sto sognando? Non può essere vero. È assurdo, incredibile davvero. Questo è razzismo. Queste cose non devono succedere. Non è possibile che il colore della mia pelle o il velo di mia madre possano causare queste reazioni. Portare il velo non significa essere terroristi» dice Fatiha al telefono, in lacrime.
Poi il colpo di scena: «Un’altra persona, un siciliano, che a sua volta offriva un appartamento e che ho chiamato subito dopo la discussione, ci ha dato massima disponibilità . Affitto immediato con mole elevata di gentilezza e generosità . A lui, però, ho specificato le mie origini. “Se ha problemi con il fatto che io sia straniera me lo dica adesso”, gli ho detto. Ma non c’è stato bisogno, adesso so che i miei genitori sono in ottime mani».
L’episodio — che Fatiha intende denunciare alle forze dell’ordine nelle prossime ore — è stato segnalato su Facebook anche dal senatore di Italia Viva Davide Faraone.
(da Open)
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Agosto 9th, 2020 Riccardo Fucile
“CHIUDERE TUTTO HA PERMESSO DI SALVARE MIGLIAIA DI VITE UMANE E HA IMPEDITO CHE IL VIRUS SI PROPAGASSE AL SUD”… “PARLINO PURE, IO SONO CONCENTRATO SU PROBLEMI REALI: LA RIAPERTURA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE E L’ABBASSAMENTO DELL’ETA DEI CONTAGIATI”
L’unica cosa che preoccupa Roberto Speranza, al momento, è la riapertura delle scuole il 14 settembre. È un obiettivo, fa sapere il ministro della Salute al Corriere della Sera, su cui tutto l’esecutivo è concentrato e su cui non sono ammessi errori.
L’altra cosa che lo turba leggermente è, in questa fase, l’abbassamento dell’età media legata al contagio da coronavirus in Italia.
Tutte le polemiche sulle zone rosse di Alzano e Nembro, sulle critiche sollevate dall’opposizione, sui verbali del comitato tecnico-scientifico e le contestuali scelte del governo non lo scalfiscono minimamente.
«Finchè questa emergenza non sarà finita, non inseguirò nessuno, nemmeno Salvini — dice Roberto Speranza -. Gli italiani hanno capito come sono andate le cose. Si diceva che non potevamo fare come la Cina e invece il sistema democratico ha retto».
Non ha dubbi, Speranza, nemmeno sulla sequenza logica di quanto accaduto nel corso dei primi giorni di marzo, su quanto è emerso dai verbali del Cts che sono stati desecretati alla fine di questa settimana.
«Il lockdown ha salvato il Paese — ha detto il ministro della Salute -. Chiudere tutto è stata la scelta giusta che ha messo in sicurezza migliaia di vite e ha impedito che il virus si diffondesse anche al sud, come hanno mostrato le indagini sierologiche».
Speranza, dunque, non rinnega le azioni del governo e le difende, nonostante i tentativi di attacco subiti dalla destra in quest’ultimo periodo.
Il ministro è ancora concentrato: non ha fatto nemmeno un giorno di vacanza da quando è iniziata la crisi. Per ora, occorrerà continuare con gli appelli alla responsabilità e con l’azione che il governo sta mettendo in campo per contrastare il coronavirus. Quando la crisi sarà alle spalle, la sensazione è che potrà togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe.
(da agenzie)
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