Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
UN EVENTUALE PARTITO UNICO DEL CENTRODESTRA SI FERMEREBBE AL 25,3% , DUE PUNTI IN MENO DELLA SOMMA DI LEGA E FORZA ITALIA
Il Pd torna, dopo anni, a essere il primo partito. Prima il Movimento 5 Stelle e poi
la Lega avevano scalzato i dem dalla prima piazza nei sondaggi, ma nella rilevazione di Bidimedia cambiano le carte in tavola, soprattutto grazie a un netto calo dei consensi del Carroccio.
Il Pd raggiunge il 20,3%, con una crescita di 0,3 punti percentuali, ed è primo davanti alla Lega, in calo di oltre un punto e mezzo.
Va comunque sottolineato che il partito guidato ora da Enrico Letta non è ancora tornato ai livelli precedenti alla caduta del governo Conte bis.
Cresce anche il Movimento 5 Stelle, risalendo sopra il 15%. Continua la salita di Fratelli d’Italia, mentre si registra un calo per Forza Italia, +Europa e Italia Viva. Debutta nei sondaggi anche Coraggio Italia, che si attesta all’1,3%.
Il Pd è quindi il primo partito con il 20,3% dei consensi, seguito dalla Lega, ora al 20,1% in seguito a un calo dell’1,6% rispetto alla rilevazione precedente. Continua a crescere Fratelli d’Italia: ora è al 19%, con un aumento dell’1,2%.
Notizie positive anche per il Movimento 5 Stelle, che con lo 0,2% in più raggiunge il 15,3%. In calo, invece, Forza Italia, anche in seguito alla nascita di Coraggio Italia: il partito di Silvio Berlusconi perde mezzo punto percentuale e si attesta al 7%.
Stabile Azione al 2,8%, mentre scendono sia Italia Viva (-0,1%) al 2,1% che Sinistra italiana (-0,2%) all’1,8%. Il dato sull’affluenza è in calo al 60,5%, con quasi una persona su tre che resta indecisa.
La federazione di centrodestra nei sondaggi
La rilevazione di Bidimedia considera anche l’ipotesi della nascita di una federazione di centrodestra, comprendente i partiti di governo del centrodestra, ovvero Lega e Forza Italia. Federazione che sarebbe in testa ai gradimenti, davanti al Pd.
Nel sondaggio si considerano anche i moderati, ovvero gli scontenti della nascita di questa federazione, che raggiungerebbero quasi il 5% dei voti, presi soprattutto da Coraggio Italia, da Fi e dalla Lega.
La federazione di centrodestra sarebbe in testa con il 25,3% dei consensi, davanti al Pd al 20,6%, a Fdi al 18,3% (in calo rispetto allo scenario attuale), al Movimento 5 Stelle al 15,1%.
I moderati di centrodestra otterrebbero il 4,8%, piazzandosi davanti ad Azione (2,7%), Italia Viva (1,9%) e Si (1,7%).
Ultimo dato è quello sulla fiducia nel governo Draghi, che si attesta al 54%, in crescita di tre punti ma ancora lontana dal livello record toccato nei primi giorni dell’esecutivo.
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
LEGA E FORZA ITALIA AFFOSSANO LA NOMINA DI FDI ALL’AUTORITA’ PORTUALE DELL’ADRIATICO CENTRALE… BOTTE DA ORBI PER LE POLTRONE
Prove tecniche di federazione Fi-Lega-FdI: le dita negli occhi.
Ha un bel dire Silvio Berlusconi che “dobbiamo costruire da qui al 2023 quel partito unico che rappresenti la maggioranza degli italiani e che dia stabilità al governo di centrodestra”.
Il 17 giugno la commissione Trasporti del Senato ha clamorosamente bocciato la nomina di Matteo Africano a presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico centrale. Il candidato scelto dai governatori di Marche e Abruzzo, Francesco Acquaroli (nella foto) e Marco Marsilio, d’intesa con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, ha ricevuto il niet non solo del Pd, ma anche di Lega e Forza Italia.
Alla faccia del partito unico. Buon esperto di portualità, esperienze internazionali nella logistica, rappresentante del comune di Roma, su nomina di Virginia Raggi, nel comitato di gestione del porto di Civitavecchia, Africano era in corsa contro Francesco Messineo, segretario generale del porto di Napoli, e Rodolfo Giampieri, presidente uscente dell’Adriatico centrale.
I due governatori di Fratelli d’Italia lo hanno preferito agli altri due papabili indicati dal Mims, raccogliendo il gradimento del Movimento Cinque Stelle. “L’Autorità che governa i porti da Pesaro a San Benedetto del Tronto ha bisogno urgente di uscire dall’incertezza del commissariamento” spiega Mauro Coltorti, presidente della Trasporti.
BEGLI ALLEATI
Avanti tutta, allora? Macché. Scontato il no del Pd, orientato a confermare il suo Giampieri, in commissione c’è stata la sorpresa di Forza Italia: ha votato no insieme alla sinistra. Astenuta invece la Lega, che da giorni ad Ancona mugugnava, con il consigliere regionale Sandro Zaffiri, contro “l’affronto alle Marche” rappresentato dalla “nomina di un non marchigiano”. A favore del candidato di Giovannini sono rimasti Fratelli d’Italia e 5 stelle: 6 voti su 20. Bocciato. Le urla dei governatori si sono levate fino alle stelle.
RISCHIO BIS.
Il giorno dopo era il turno della Camera. E pure lì, su Africano, l’ottava commissione ha fatto i fuochi d’artificio: Pd, Lega e Italia viva lo hanno sottoposto a un vero e proprio terzo grado, evidenziando ogni minima incongruenza di date o di esperienze nel curriculum. Tanto che Marco Silvestroni, FdI, alla fine non si è tenuto più: “Sono perplesso, non mi è mai capitato di vedere un atteggiamento così inquisitorio. Avete fatto le lastre all’ingegner Africano. Questo è ostracismo politico”. Ostracismo? “Non vorrei si trattasse di un attacco strumentale perché le scelte sono state suggerite da due presidenti di regione, Marche e Abruzzo, che sono di centrodestra”. Il che è possibile per dem e renziani. Ma per la Lega?
FRATELLI COLTELLI
Davide Gariglio, relatore sulla nomina, non ha mollato l’osso: pollice verso di Pd e Italia viva. Forza Italia è rientrata nei ranghi del centrodestra, ma i cinque deputati della Lega sono stati irremovibili: astenuti.
E ora? Africano ha passato l’esame con 22 voti a favore (M5S, FdI, ex M5S e FI), però il ministro non può nominarlo contro il parere di un ramo del Parlamento. L’imbarazzo è grande. E se Acquaroli e Marsilio imputano al Mims, contraccambiati, la colpa di non avere vigilato sui curricula dei candidati, la figuraccia in Parlamento porta la firma ben chiara della Lega e di Forza Italia.
Un piccolo regalo a Giorgia Meloni, sulla strada del “partito unico che darà stabilità al centrodestra”.
(da La Notizia)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DURISSIMO NEL SUO INCONTRO CON I DEPUTATI
Beppe Grillo ha da poco terminato la sua assemblea con i deputati alla Camera –
lo hanno accolto con gli applausi, in diversi però erano assenti – ora passerà ai senatori.
Il garante del M5S, dopo gli screzi a distanza con il leader in pectore Giuseppe Conte, ha ricordato che “è lui ad avere bisogno del Movimento e io gli posso essere molto utile”.
Conte inoltre “non conosce le piazze”, cioè la storia movimentista dei 5Stelle. “Sono il garante, non sono un coglione”, altra frase durissima del suo intervento.
Ma non è una rottura conclamata, più che altro però il tutto suona come un avvertimento. Il progetto di rifondazione con l’ex premier va avanti, ma a delle condizioni.
Ci sono delle divergenze di vedute, come avveniva in passato tra lui e Gianroberto Casaleggio, ha ricordato e ammesso il comico genovese.
Nel caso specifico, sulla centralità (o meno) che dovrà avere Grillo nel neo-Movimento. Anche sulla comunicazione: il fondatore del M5S pretende di essere coinvolto dallo staff di Conte, guidato da Rocco Casalino.
Per l’occasione inoltre Grillo ha presentato il nuovo simbolo del partito. In realtà è identico a prima, ma laddove in basso una volta c’era l’indirizzo del Blog delle Stelle d’ora in poi ci sarà l’anno 2050.
Altro punto, il tetto ai due mandati. Grillo ha ribadito di non essere d’accordo a superarlo, ma si è detto disposto a far votare gli iscritti per eventualmente modificare parzialmente la norma fondativa.
Infine, il garante ha espresso la sua insoddisfazione – condivisa da gran parte del M5S – verso il lavoro del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il cui nome pure era stato ‘vidimatò da Grillo.
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“SIAMO ARRIVATI A UN LIVELLO INACCETTABILE”… E IL GOVERNO ITALIANO CONTINUA A CACCIARE MILIONI PER FINANZIARE UN REGIME CRIMINALE
Le violenze nei centri di detenzione in Libia, in cui vengono rinchiusi migliaia di migranti e rifugiati, sono in aumento.
Così tanto da portare i volontari di Medici senza frontiere ad una scelta drastica ma incredibilmente simbolica: “Non è una decisione facile da prendere, perché significa che non saremo presenti lì dove sappiamo che le persone soffrono quotidianamente – spiega Beatrice Lau, capomissione dell’Ong in Libia – I continui e violenti incidenti che causano gravi danni a migranti e rifugiati, nonché il rischio per la sicurezza del nostro personale, hanno raggiunto un livello che non siamo più in grado di accettare”.
Per questo “fino a quando la violenza non cesserà e le condizioni non miglioreranno, non potremo più fornire assistenza medico-umanitaria in queste strutture”.
Medici senza frontiere sospende le sue attività nei centri di detenzione di Al-Mabani e Abu Salim a Tripoli. Un gesto forte che chiede, questa volta, risposte concrete: la fine delle violenze e il miglioramento delle condizioni per i rifugiati e i migranti bloccati in quei centri. “I nostri colleghi hanno visto e ascoltato testimonianze di uomini, donne e bambini vulnerabili, già detenuti in condizioni disperate, soggetti a ulteriori abusi e a rischi potenzialmente letali – spiega Ellen van der Velden, responsabile operazioni Msf in Libia – Nessuna persona intercettata in mare dalla Guardia costiera libica, finanziata dall’Ue, dovrebbe essere costretta a tornare nei centri di detenzione in Libia”.
L’Ong segnala che, da febbraio di quest’anno, maltrattamenti, abusi e violenze contro migranti e rifugiati detenuti nei centri libici sono aumentati costantemente.
Spesso la violenza viene consumata davanti alle equipe di Msf: con persone che vengono colpite mentre escono dalle celle per essere visitate. Vengono usate anche armi semiautomatiche contro i detenuti.
Migliaia di persone, stipate in celle sovraffollate, vivono una condizione di violenza quotidiana, fisica e verbale. Il tutto in condizioni di vita disperate: senza ventilazione adeguata, al buio, con poco cibo, senza acqua potabile e strutture igieniche.
Fino a quattro persone per metro quadro. Tutti detenuti arbitrariamente dopo essere stati catturati dalla Guardia costiera libica.
(da Open)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“DA GIORNI LA GENTE SE NE FREGA DELLE REGOLE”
Quel “libera tutti” di cui tanto si vocifera è alle porte. Dal 28 giugno la
mascherina, utilizzata da oltre un anno come misura per contrastare la pandemia da Coronavirus, cesserà di essere un obbligo nei luoghi all’aperto, salvo nel caso in cui non si possa evitare una situazione di assembramento.
Una novità che inquieta, e non poco, i titolari dei locali della cosiddetta movida di Trastevere, a Roma.
Il quartiere, solo pochi giorni fa, è stato teatro di feste non autorizzate per strada e risse: episodi che alimentano un certo scetticismo tra chi manda avanti un’attività e deve fare i conti con la paura di dover richiudere i battenti nel caso in cui ci fosse una nuova impennata dei contagi.
«Sono settimane che la gente non porta più le mascherine quando è per strada», racconta Francesco, responsabile di uno dei locali nella centralissima piazza Trilussa. «Da quando hanno portato il coprifuoco a mezzanotte la gente se ne frega».
Per Stefan, che ha ereditato il locale – fondato negli anni ’30 – dalla famiglia, «il cameriere è diventato il sostituto del vigile.
Nel suo caso, per questioni economiche, non ci saranno buttafuori né servizio d’ordine di alcun genere, «ma faremo di tutto per far sì che la situazione non degeneri. Anche perché se ci fanno richiudere si mette male. Il buon senso? Mi spiace dirlo, quello manca».
Per Giovanni, la domanda da farsi è una, semplice: «Dobbiamo chiederci: preferiamo fatturare il 2% in più ora violando le regole o preferiamo restare aperti e ripartire davvero?».
(da Open)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“RAPPRESENTA UNA MINACCIA AL PUBBLICO INTERESSE NEL SOSTENERE FALSE ACCUSE DEL SUO CLIENTE, L’EX PRESIDENTE TRUMP”
Sospesa la licenza da avvocato a Rudy Giuliani per le sue “dichiarazioni false e forvianti” sulle elezioni presidenziali del 2020. Lo riporta il New York Times.
La decisione è stata presa dalla Corte suprema di New York.
In un provvedimento di trentatré pagine la corte spiega di aver deciso di sospendere Giuliani, avvocato dal ’69, uno dei più celebri del Foro di New York, per aver “rappresentato una minaccia al pubblico interesse” nel sostenere le “false accuse” del suo cliente, l’ex presidente Donald Trump, riguardo presunte frodi elettorali.
Giuliani ha diversi procedimenti a suo carico per corruzione e tangenti.
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“CON VLADIMIR LUXURIA SIAMO DIVENTATE AMICHE”… “SONO UNO SPIRITO LIBERO, NON MI PIACCIONI LE ETICHETTE, COMBATTO CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE”
“Non la chiamerei conversione, né redenzione. Sarebbe riduttivo. Io non faccio
altro che analizzare le situazioni, senza barriere e senza essere condizionata, in alcun modo, dalle etichette. Eppure, ciononostante, viviamo una realtà così particolare dove la tolleranza non vale per tutti, ma solo per alcuni”, parola di Alessandra Mussolini. §
Ex parlamentare dal cognome pesante, reduce da esperienze in tv (Ballando con le Stelle e Il Cantante Mascherato) e, a sorpresa, favorevole al Ddl Zan.
Il post con la scritta sul palmo della mano aveva scatenato un putiferio: “Ho aderito a una campagna per una battaglia che considero più che giusta. Niente di straordinario, tra l’altro, visto che è sempre stato il leitmotiv della mia esistenza. Oggi più che mai bisogna combattere tutti assieme le tante discriminazioni che, purtroppo, esistono ancora. Dicono che limita la libertà di espressione? Sono dell’idea che, in questo caso specifico, la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”, ha dichiarato in un’intervista al settimanale Chi.
Mussolini non teme di deludere i suoi sostenitori: “Chi ha apprezzato e condiviso il mio spirito libero e liberale, nonché le tante battaglie fatte, sono sicura che continuerà a farlo. E poi, io, parlo per me in quanto cittadina. Non rappresento, né voglio condizionare nessuno. Occorre iniziare oggi per le generazioni future. Ogni rivoluzione culturale necessita di tempi molto lunghi e su questo dissento da chi vorrebbe cambiare sempre tutto e subito. Se si pensa che ancora oggi la donna viene accompagnata all’altare, dal padre, e viene consegnata al futuro marito…”.
Una Mussolini molto diversa da quella che nel 2006 a Porta a Porta urlò a Vladimir Luxuria “Meglio fascista che fr***o”: “Usai quell’espressione in risposta a una violenta provocazione sul mio cognome. Non volevo offendere, ma porre fine a una spiacevole discussione. Ho chiesto scusa? Le basti pensare che io e Vladimir, oramai, siamo amiche. Ci troviamo spesso come ospiti nelle stesse trasmissioni televisive e non rinunciamo mai a due risate assieme”, ha spiegato al settimanale diretto da Alfonso Signorini.
L’ex parlamentare si mostra favorevole alle adozioni a coppie gay (“I bambini abbandonati negli istituti sono la peggiore sconfitta di ogni società. L’amore deve prevalere su tutto”) ma contraria all’utero in affitto (“Non le nascondo che anche io, su questo argomento spinoso e delicato, nutro molte perplessità. Figuriamoci quando si parla di sfruttamento della donna dietro questa pratica”) e assicura che se uno dei suoi figli rivelasse di essere omosessuale non avrebbe problemi: ” Per me conta, oggi più che mai, solo ed esclusivamente la loro felicità.”
(da agenzie)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“TROPPE BUGIE FATTE CIRCOLARE, NESSUNA NORMA COLPISCE LA LIBERTA’ DI PENSIERO”…. E SPIEGA I VARI CASI
“Dopo lo strappo e l’invasione di campo la Santa Sede sta rivedendo le sue posizioni. Non vuole bloccare la legge, vuole modificarla. E già questo è più accettabile, rientra nella normale dialettica. Ricordo però al cardinale Parolin che la legge è stata approvata a larghissima maggioranza alla Camera, ed era frutto di una lunghissima mediazione”, ha replicato il deputato Alessandro Zan, padre della legge, in diretta nel live di Fanpage.it.
“La paura del Vaticano è che qualche parroco in Chiesa usi un anatema omofobo e che venga sanzionato. Ma un prete già oggi verrebbe punito per istigazione all’odio. I reati d’opinione nel nostro ordinamento difficilmente vengono puniti. Noi fortunatamente viviamo in una democrazia in cui vengono tutelate le opinioni. Altra cosa è se un’espressione mette in pericolo un’altra persona. Secondo la nostra Costituzione non ci può essere mai una disparità di trattamento tra cittadini. Noi abbiamo preso una legge dello Stato che già c’è, la legge Mancino, e l’abbiamo estesa, per la tutela delle persone omosessuali. Se fosse liberticida la legge Zan sarebbe liberticida anche la legge Mancino. Se io dico per esempio “le donne sono inferiori agli uomini” pur non essendo una frase condivisibile, non è sanzionabile, perché non è istigazione all’odio. Se io attraverso i social colpisco invece la reputazione di una donna, per colpire la sua vita pubblica, la sua carriera, allora quella è istigazione all’odio, perché espongo quella persona a possibili violenze. Ma se durante una cena tra amici qualcuno esprime un’opinione, per esempio un’opinione razzista, è libero di farlo”.
“Il nostro Paese è ancora intriso di una cultura patriarcale e sessista, che attribuisce dei ruoli ben definiti. Noi siamo cresciuti all’interno di stereotipi di genere, che devono essere decostruiti. Questi stereotipi diventano dei macigni, che possono diventare anche sopraffazione dell’altro. Per questo nella legge è previsto anche un lavoro di prevenzione”.
“La capigruppo ha deciso ieri che il 6 luglio voterà per la calendarizzazione della legge in Aula nella settimana del 13 luglio. Non so se l’intervento della Santa Sede potrà rallentare l’iter. Io vorrei fare un appello ai senatori, bisogna approvare la legge così come è, respingendo tutti gli emendamenti della Lega e di Fratelli d’Italia. Perché, attenzione, se non votiamo questa legge, il rischio è che si allarghi il gap tra le nuove generazioni, che sono molto avanti su questi temi, e le istituzioni e i palazzi del potere. Il Parlamento deve dare delle risposte, il presidente Draghi ieri è stato molto chiaro su questo. I sentori devono portare a casa la legge il prima possibile. Pensate a quanti ragazzi subiscono quotidianamente subiscono atti di bullismo, e che arrivano a pensare anche al suicidio”.
(da Fanpage)
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Giugno 24th, 2021 Riccardo Fucile
“CONCORDO CON DRAGHI, LO STATO E’ LAICO”… “SIAMO CONTRO OGNI GESTO DI ODIO E INTOLLERANZA PER MOTIVI SESSUALI, SOLO PREOCCUPATI PER PROBLEMI INTERPRETATIVI DELLA NORMA”
“Non è stato in alcun modo chiesto di bloccare la legge. Siamo contro qualsiasi
atteggiamento o gesto di intolleranza o di odio verso le persone a motivo del loro orientamento sessuale, come pure della loro appartenenza etnica o del loro credo. La nostra preoccupazione riguarda i problemi interpretativi che potrebbero derivare nel caso fosse adottato un testo con contenuti vaghi e incerti, che finirebbe per spostare al momento giudiziario la definizione di ciò che è reato e ciò che non lo è”. Lo dice il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin, a Vatican News, parlando del ddl Zan.
“Lo Stato italiano è laico, non è uno Stato confessionale, come ha ribadito il Presidente del Consiglio. Concordo pienamente con il Presidente Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano. Per questo si è scelto lo strumento della Nota Verbale, che è il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali”.
(da agenzie)
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