Destra di Popolo.net

REGIONALI FRANCIA, TRAMONTO SOVRANISTA: SU SEI REGIONI MARINE LE PEN NE PRENDE ZERO

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

SCONFITTA COCENTE IN PROVENZA… VINCONO REPUBBLICANI E SOCIALISTI… TRA UN ANNO LE PRESIDENZIALI CON L’ASTRO NASCENTE GOLLISTA BERTRAND IN POLE

In Francia il fronte repubblicano regge nonostante il forte astensionismo. A farne le spese è il Rassemblement National di Marine Le Pen, che non vince neanche in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, unica regione dove il partito sovranista aveva una speranza contro il repubblicano Renaud Muselier.
Lo sbarramento eretto contro il candidato Thierry Mariani ha funzionato ancora una volta, sostenuto dalla maggioranza macroniana de La République en marche e dalla sinistra. Anche stavolta una forte astensione che si dovrebbe attestare tra il 64 e il 65% dopo il record del 67% al primo turno. La mobilitazione sarà “la chiave delle prossime elezioni”, ha dichiarato Le Pen, nel tentativo di nascondere una sconfitta fin troppo evidente.
Adesso la presidente del Rassemblement National, dato inizialmente come grande favorito di queste elezioni, è obbligata ad una profonda riflessione interna. L’ondata prevista in almeno sei regioni, tra cui l’Occitania, La Borgogna-Franche-Comté e la Bretagna, si è trasformata in una Caporetto, che ha impedito al Rassemblement National di prendere il largo.
Le Pen toppa anche queste elezioni, gettando seri dubbi sulla capacità di imporsi come principale sfidante del presidente Emmanuel Macorn alle prossime presidenziali.
Il processo di normalizzazione lanciato in questi ultimi anni per scrostare l’immagine del partito dai grumi di antisemitismo e razzismo lasciati dal padre Jean-Marie potrebbe aver avuto un effetto contro-producente, con la base storica ormai stanca di questa svolta moderata.
A queste elezioni i veri vincitori sono stati i Repubblicani, che hanno confermato l’ottimo risultato del primo turno vincendo in diverse regioni come l’Auvergne-Rhone-Alpes e l’Ile-de-France, ma anche i socialisti che si confermano nelle regioni che già amministravano.
La destra neogollista si è affermata anche nell’alta Francia, con Xavier Bertrand, presidente uscente e già candidato alle prossime presidenziali.
Il ritorno dell’”ancien monde” come lo hanno definito in molti commentando il successo di due partiti dati come moribondi. Ma nell’ultimo test elettorale prima della corsa all’Eliseo del prossimo anno, il presidente Emmanuel Macron è rimasto a guardare. La République en marche è uscita dai giochi al primo turno della scorsa settimana e oggi si è presentata in alcune zone senza però nessuna speranza di vittoria.
Una disfatta ampiamente prevista, causata soprattutto dalla giovane età del partito di maggioranza e dalla conseguente scarsa presenza sul territorio.
Nei giorni scorsi Macron ha mantenuto un profilo basso, senza rilasciare commenti sulla batosta incassata. Il suo partito ha lanciato appelli per sbarrare la strada al Rassemblement National, ma soprattutto nelle regioni dove i Repubblicani erano in testa, snobbando la sinistra che affrontava il partito di Marine Le Pen. Un “fronte repubblicano” unilaterale, che conferma ancora una volta la tendenza della maggioranza , sempre più orientata verso destra in vista delle elezioni del prossimo anno.
Per lasciarsi alle spalle questo risultato disastroso, adesso il presidente deve pensare alla strategia dei prossimi mesi. Il ritorno in auge dei Repubblicani dovrà essere confermato, ma già da adesso rappresenta un’importante novità nel panorama politico nazionale. La destra neo-gollista resta orfana di un leader capace di guidarla nella corsa all’Eliseo, per questo potrebbe puntare sugli “ex” che si sono distinti in queste ultime elezioni. Tra queste c’è la presidente uscente dell’ile-de-France, Valérie Pécresse, ma soprattutto quello dell’Alta Francia, Xavier Bertrand.
Ma la ripartenza della maggioranza potrebbe passare anche da un rimpasto di governo secondo quanto ha riferito nei giorni scorsi France Info, secondo il quale Macron a luglio dovrebbe presentare le linee guida del suo programma politico e, con l’occasione, cambiare qualche volto della sua squadra di governo, senza però toccare il primo ministro Jean Castex. Un modo per aprire l’ultima pagina del suo mandato sulla quale scrivere l’atto finale di questo quinquennio, che dovrà passare attraverso la finalizzazione di alcune riforme messe in stand by a causa del coronavirus, come quella delle pensioni.
(da Huffingtonpost)

argomento: Politica | Commenta »

SONDAGGIO IPSOS. TRE PARTITI DIVISI SOLO DA UNO 0,7%

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

LEGA 20,1%, PD 19,7%, FDI 19,4%… DIETRO M5S 16,5% E FORZA ITALIA 7,9%

Secondo le stime del sondaggio Ipsos, per il Corriere della Sera, lo scenario politico di fine mese mostrerebbe ancora una riduzione della distanza tra Lega, Pd e FdI.
In forte crescita di consenso anche il governo e il presidente Draghi.
La Lega con il 20,1% precederebbe il Pd (19,7%) e FdI (19,4%).
Il partito di Salvini è stimato in calo di oltre 2 punti rispetto a maggio e tocca il punto più basso dall’inizio della legislatura, ma effettua il controsorpasso sul Pd rispetto al sondaggio di due settimane fa.
A seguire si collocano il M5S (16,5%) e FI (7,9%).
I tre partiti di centrodestra nell’insieme mantengono un consistente vantaggio sul centrosinistra (47,4% a 31,2%) nonché sull’ex maggioranza giallorossa (con l’esclusione di Italia viva) che si attesterebbe al 39,9%.
Nelle retrovie le variazioni risultano di pochi decimali e l’area del non voto e dell’indecisione si mantiene al di sopra del 40%.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

SONDAGGIO TECNE’ COMUNALI NAPOLI: MANFREDI 11 PUNTI AVANTI A MARESCA

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

QUATTRO POSSIBILITA’ MA MARESCA SEMPRE PEGGIO

Circa 11 punti percentuali dividono Gaetano Manfredi da Catello Maresca. Sono tanti gli scenari elaborati da Monitor Italia, il sondaggio realizzato da Tecnè con Agenzia Dire, con interviste effettuate il 23 giugno su un campione di mille casi tra i cittadini del comune di Napoli. In tutti i casi, il candidato appoggiato da Pd e Cinquestelle surclassa lo sfidante di centrodestra.
In tutti i casi sottoposti agli intervistati, Manfredi è appoggiato da M5S, Pd e altri movimenti civici e di sinistra. Varia, invece, la coalizione di centrodestra.
Nel primo caso il centrodestra è unito e appoggia Maresca; Fdi, Fi e Lega si presentano con i simboli tradizionali. In questo caso Manfredi prenderebbe il 41,6% e Maresca il 30,6.
Nel secondo caso centrodestra ancora unito, Fdi si presenta con il simbolo tradizionale, ma Fi e Lega scelgono simboli locali. Manfredi salirebbe al 42,5%, Maresca scenderebbe al 29,7.
In questo scenario sarebbe Fi a lasciare per strada 2,1 punti percentuali (dal 7,7% col simbolo nazionale al 5,6 della scelta ‘civica’).
Il terzo e quarto scenario sottoposti nel sondaggio prendono in considerazione una coalizione di centrodestra divisa.
Se Lega e Fi sostenessero Maresca presentando simboli locali, mentre Fdi scegliesse Rastrelli presentando il simbolo tradizionale i consensi calerebbero ancora un po’. Manfredi volerebbe al 42,6% (il dato più alto); Maresca al 16,2; Sergio Rastrelli al 13,1.
Il quarto scenario è identico al terzo, ma con Giorgia Meloni capolista di Fdi. In questo caso il partito guadagnerebbe 1,7 punti passando dall’11,8 al 13,5%.
E i candidati? Manfredi al 42,3%; Maresca al 15,7; Rastrelli al 14.
Nell’ultimo caso la coalizione di centrodestra è unita e appoggia Rastrelli. Fdi, Fi e Lega si presentano con i simboli tradizionali. Manfredi al 40%; Rastrelli al 25; Maresca all’8,1.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

NAPOLI, FORZA ITALIA E FRATELLI D’ITALIA CONTRO IL LORO CANDIDATO MARESCA: “IMITA DE MAGISTRIS, FINIRA’ COME INGROIA”

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

NEL CENTRODESTRA E’ IL CAOS

“Se Maresca continua a prendere questi trasformisti di de Magistris sarà un de Magistris trasformato, null’altro”.
Lo dichiara in una nota il coordinamento cittadino di Napoli di Forza Italia, commentando l’adesione al progetto civico del candidato sindaco Catello Maresca di Francesco Chirico, presidente della Seconda Municipalità di Napoli (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, S. Giuseppe).
E sul caso interviene anche Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia: “Catello Maresca vorrebbe imitare Luigi De Magistris, riciclando anche autorevoli esponenti del suo movimento, ma temo che la mancanza di chiarezza lo porterà a risultati più simili a quelli di Ingroia”.
Chirico è membro del coordinamento nazionale di Dema, movimento politico fondato e presieduto da Luigi de Magistris, ed è stato eletto nel 2016 con il sostegno di una coalizione formata dalle liste di Dema, De Magistris sindaco, Verdi e “Napoli in Comune a Sinistra”.
Il coordinamento cittadino di Forza Italia chiede a Chirico di rassegnare le dimissioni dalla presidenza della Seconda Municipalità: “Chirico, uomo di de Magistris e della rivoluzione arancione, ha scelto di cambiare schieramento, di fare un’operazione trasformista lasciando la coalizione che lo ha eletto. Ora sia conseguente e si dimetta subito, per evitare di dare l’impressione di aver compiuto solo un’operazione personale e tipica di chi abbandona la nave che affonda”.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

GRILLO, LA ROTTURA DI CONTE E LA TERZA GAMBA

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

PERCHE’ CONTE DOVREBBE APPROFITTARNE

Mentre tutti gli osservatori in queste ore si chiedono “come” farà Giuseppe Conte a ricucire lo strappo con Beppe Grillo, a me sembra più opportuno provare a spiegare perché l’ex premier questo strappo dovrebbe renderlo al più presto definitivo.
Conte dovrebbe davvero approfittare di questa occasione per varare una sua lista personale.
Sarebbe un bene per lui, ovviamente, ma anche per tutta la coalizione: con una nuova gamba i giallorossi aumenterebbero lo spettro della loro offerta politica, potrebbero attrarre elettori che oggi non si riconoscono in nessuno degli attuali partiti: né i due maggiori, né tantomeno le poltiglie renziane e centriste.
Conte, oggi, dentro il M5S è costretto a mille compromessi che rendono difficile l’esplicitazione piena della sua leadership. Conte, oggi, fuori dal M5S è nelle condizioni ideali per portare un valore aggiunto.
Lo show con sberleffo di Grillo contro “l’ex premier – con tanto di foto posata in mezzo ai parlamentari (con lo statuto del contendere stretto in mano e brandito, come uno scalpo) – non è stato un semplice episodio, o una boutade, ma segna un punto di non ritorno: è la fotografia di un tentativo di fissare un rapporto di forza e di sottomissione.
Il padre e padrone del M5S si è ripreso la sua creatura e si è fatto interprete di tutte le correnti impazzite che, oggi, dentro il movimento, per un motivo o per un altro, non vogliono nessuna leadership.
Un vero e proprio vaso di Pandora a cinque stelle in cui tutti sono contro tutti: c’è chi vuole cambiare la regola dei due mandati (come proponeva Conte) perché altrimenti dovrebbe lasciare, chi la vuole mantenere a tutti i costi (ma solo perché, mandando via i più anziani avrebbe più possibilità di essere eletto), chi ha aderito alla proposta scissionistica di Davide Casaleggio, chi se n’è andato nel gruppo misto perché è stato espulso da Casaleggio, chi perché è stato espulso da Luigi Di Maio, chi da Vito Crimi. Molti ci sono finiti solo perché non volevano pagare le quote. Molti sono ancora dentro il movimento, ma in ogni caso non vogliono pagare le quote (perché sanno che non verranno rieletti). Alcuni non pagano le quote per dissenso politico, altri per fare i furbetti, altri ancora per entrambi i motivi.
Qualcuno sogna un nuovo M5S cresciuto dopo l’esperienza di governo. Qualcuno vuole un nuovo M5S che azzeri l’esperienza di governo. Tutti questi differenti stati d’animo – antitetici tra loro, dal ribellismo al governismo – si sono catalizzati durante lo show di Grillo in un inconfessabile sentimento di nostalgia, nella speranza di poter tornare ai bei tempi dei mille “No” e dei tanti “Vaffa”. Ma questa nostalgia è un inganno.
Il Movimento non potrà mai tornare quello di prima, non ci si può tuffare due volte nello stesso fiume. Il punto vero di rottura tra Grillo e Conte non è dialettica, è politica. L’ex premier ha capito la cosa più importante. E cioè che, stretto nell’abbraccio di quello che non potrà più essere, con l’apparente conforto di questo sentimento di nostalgia per quello che non sarà mai più, il Movimento muore.
Non c’è più spazio per il ritorno ai bei tempi del “Vaffa”: la “scatoletta di tonno” (per stare ad una delle metafore più celebri di Grillo) è stata aperta dall’apriscatole della protesta, e adesso – dentro – ci sono i ministri e gli eletti pentastellati.
L’assalto dei Grillini “al Palazzo” non è più possibile, perché adesso nel Palazzo ci sono loro.
Quello che è più difficile da capire, poi, è che anche gli elettori sono cambiati: i barbari hanno conquistato le cittadelle del Potere, e questo – come ai tempi dell’Antica Roma – li ha mutati per sempre.
La pandemia ha cambiato le esistenze, le domande, i bisogni della protesta, anche di quella più radicale: gli elettori che gonfiarono le vele della grande contestazione, in nome dei valori, adesso hanno bisogno di una grande ricostruzione, che avvenga in nome degli stessi valori.
Non vogliono più il nome di un ministro da appendere in piazza. Vogliono un ministro che faccia cose diverse, ad esempio che difenda gli interessi collettivi e un modello di sanità diverso nel nome delle loro esigenze.
Il reddito di cittadinanza è già arrivato – bene o male – e adesso l’Italia è quella dei mille cantieri che sorgono in nome dell’ecobonus al 110%, grande intuizione del Governo Conte (di cui purtroppo nessuno dei dirigenti Pd e M5S parla).
Ecco perché quella sfuriata di Grillo non è stata frutto del caso: è la tentazione del fondatore di usare il simulacro di Conte come un catalizzatore per tornare agli spiriti ribelli delle origini. E, nella sua conseguenza subordinata, per condizionarlo e limitarlo nella sua opera di rinnovamento.
Il ché sembra addirittura puerile: un partito della rabbia in Italia c’è già: un partito di lotta e di governo ha già rubato i suoi voti al vecchio M5S, un partito che quando diceva i suoi No riusciva miracolosamente a tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Questo partito si chiama Lega. È il partito più antico della politica italiana, ed è una forza che è abituata a gestire i suoi contrari.
Anche il partito della coerenza intransigente c’è già: ha detto che stava all’opposizione e ci è rimasto. È il partito di Giorgia Meloni.
Certo, se nasce la lista Conte, il M5S resta come una bad company in mano a Grillo, ma avrebbe comunque uno spazio politico, anche se più marginale.
Potrebbe raschiare qualche mollica di consenso tra gli arrabbiati di sempre. E, se è vero che un partito riformista e progressista in mano a Conte ruberebbe voti sia ai Grillini residuali che al Pd, non c’è dubbio che questa formazione sarebbe in grado di contendere voti (anche al centro) che adesso la coalizione giallorossa non riesce ad intercettare.
Ed è questa – direbbe Bersani – la nuova “mucca nel corridoio” che i dirigenti dei due partiti cardine della coalizione oggi non riescono proprio a vedere.
Il centrodestra sta vincendo la partita del dopo-pandemia: sta vincendo nella società, nei sondaggi, e persino nel Palazzo, dove offre a Mario Draghi un gioco di sponda e una candidatura al Quirinale. Serve dunque la capacità di sparigliare, per poter cambiare l’offerta, per poter aderire alle nuove esigenze.
Serve l’opportunità che Grillo, con il suo show megalomane e distruttivo, ha inconsapevolmente offerto.
Altrimenti, anche questo compiaciuto attardarsi crepuscolare nella gestione di una piccola rendita di poltrone e di governo resterà come un ballo sul ponte del Titanic. L’ultimo inebriante giro di danze, mentre la nave affonda.
(da TPI)

argomento: Politica | Commenta »

CI SI INGINOCCHIA CONTRO IL RAZZISMO E NON “PER SOLIDARIETA'”

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

QUEI CALCIATORI CHE NON HANNO CAPITO UNA MAZZA (O FANNO FINTA DI NON AVER CAPITO)… LA PROSSIMA VOLTA RESTATE IN PIEDI ANCHE SE GLI ALTRI SI INGINOCCHIANO, NON CI INTERESSA LA VOSTRA IPOCRISIA

È un peccato che le cose si siano messe così, negli ultimi giorni, perché questa è indubbiamente la Nazionale più popolare e vincente da diverso tempo a questa parte
Ma da quando gli si è prospettata la possibilità di compiere un gesto semplice nella forma, potente sul piano simbolico, non hanno azzeccato una mossa che sia una. E continuano ad incartarsi un passo dopo l’altro, in un vortice di equivoci, situazioni imbarazzanti e dichiarazioni grottesche che avremmo evitato volentieri.
La Nazionale è arrivata impreparata all’eventualità che una squadra avversaria potesse inginocchiarsi, in segno di supporto al movimento Black Lives Matter, e ha rimediato una una brutta figura contro il Galles.
Poi ha impiegato giorni per partorire una strategia da seguire nel caso fosse ricapitato, ha provato ad evitare domande sul tema in conferenza stampa, ha lasciato Bonucci rispondere a nome della Nazionale (con un certo imbarazzo), ha indetto riunioni di squadra nel tentativo di mettere d’accordo tutti e infine se n’è uscita con la classica pezza peggio del buco.
Perché quello che sta venendo a galla, in maniera sempre più evidente, è la mancata consapevolezza del significato del gesto, di cosa voglia dire davvero inginocchiarsi, di quello che può essere il ruolo di uno sportivo nel mondo. Oggi, anno 2021.
Il problema non è tanto restare in piedi o inginocchiarsi, ma cosa c’è dietro ogni scelta. L’Italia ha deciso di inginocchiarsi solo se lo faranno gli avversari e la motivazione addotta da Giorgio Chiellini, capitano della Nazionale, voce del gruppo e testa pensante, è un tiro che finisce lontano dalla porta: “Quando capiterà qualche richiesta dalle altre squadre ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà e sensibilità verso l’altra squadra”.
Il Black Lives Matter ridotto a cortesie tra colleghi, un gesto di supporto ad un movimento antirazzismo che diventa contentino per non urtare la sensibilità altrui.
Al di là del successivo lapsus sul nazismo, Chiellini – da leader della Nazionale – ha dato l’impressione di non avere la minima idea di cosa stesse parlando. E lascia interdetti in un momento storico in cui tanti sportivi, nel mondo e ad ogni livello, si sono fatti carico di combattere piccoli pezzi di grandi battaglie, attraverso gesti che possono sembrare futili ed estemporanei, ma intanto sono un principio di qualcosa.
Inginocchiarsi per questioni di facciata, più che di sostanza, è peggio che restare in piedi, presa di posizione che pure avrebbe una sua piena libertà d’essere se supportata da ragioni meritevoli.
Non sembra questo il caso, però. L’Italia non si è inginocchiata ancora (compatta e senza esitazioni) ma ha già svuotato di ogni significato il momento in cui lo farà.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

E’ TUTTA ITALIA CHE SI DEVE INGINOCCHIARE, NON SOLO LA NAZIONALE

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

UN PAESE CHE NON SA FARE I CONTI COL PROPRIO QUOTIDIANO RAZZISMO… E’ QUESTO DI CUI DOVREMMO IMBARAZZARCI, NON DEI BALBETTII DI BONUCCI O DELLE GAFFE DI CHIELLINI

La nazionale che si inginocchia a metà, che poi non si vuole più inginocchiare, che poi si inginocchia per solidarietà se lo fa anche la squadra avversaria.
I silenzi di Mancini, l’addetto stampa della nazionale che blocca le domande sul tema perché “qui si parla solo di calcio”, i balbettii di Bonucci, la gaffe di Chiellini che confonde razzismo e nazismo.
Se cercate motivi di imbarazzo o di vergogna, o anche solo un pretesto per puntare il dito contro i calciatori ignoranti e disimpegnati della nostra nazionale – mentre altrove, dal Belgio alla Germania, dal Galles alla stessa Ungheria, si moltiplicano i gesti simbolici di un Europeo che sta diventando giorno dopo giorno l’evento sportivo più politico di sempre – ne avete da buttar via.
Però, forse, sarebbe il caso di guardare un po’ oltre il dito. E di chiedersi se i nostri azzurri, in qualche modo, non siano essi stessi lo specchio riflesso di un Paese che deve – dovrebbe – fare i conti quotidianamente con la vergogna e l’imbarazzo dei suoi piccoli e grandi razzismi quotidiani.
Ad esempio, giusto ieri, ci saremmo dovuti inginocchiare tutti per Camara Fantamadi, morto a 27 anni per un malore dopo aver lavorato per ore nei campi del brindisino, per sei euro l’ora.
Oppure, già che c’eravamo, potevamo inginocchiarci per Musa Baldé, 23 anni, guineano, morto suicida nel Cpr di Torino, dov’era entrato dopo che a Imperia, tre italianissimi patrioti l’avevano pestato a sangue con spranghe pugni e calci.
Qualche secondo in ginocchio se lo sarebbe meritato pure Adil Belkhadim, sindacalista dei lavoratori della logistica, 37 anni e due figli, investito, trascinato per una decina di metri e ucciso da un camion che ha forzato il blocco dei lavoratori che protestavano per le condizioni inumane in cui lavoravano, davanti ai cancelli di un magazzino di Biandrate, in provincia di Novara.
E già che c’eravamo, potevamo pure rimanere in ginocchio per un po’ per onorare la memoria delle oltre cinquecento anime morte per arrivare in Europa dalla Libia nei soli primi mesi del 2021, o per le oltre 30mila che già riposano da qualche anno in quelle acque, o dei milioni di profughi che teniamo imprigionati in Libia, a Lesbo o nei campi profughi della Turchia, in cambio di fiumi di denaro elargiti a dittatori e signori della guerra, perché “altrimenti in Europa vincerebbero le destre“.
Ecco: magari quando vi imbarazzate per Bonucci e Chiellini, magari pensate pure a loro, a tutto quel che c’è dietro quelle ginocchia che si piegano, a quello sguardo a terra, a chi quotidianamente subisce quel razzismo che vogliamo combattere a suon di simboli, come se una maglia azzurra che si inginocchia può emendarci da ogni responsabilità.
E poi provateci voi, proviamoci noi, a stare in piedi, senza fare i conti con il nostro imbarazzo e con la nostra vergogna.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

BANDIERE ARCOBALENO VIETATE A BUDAPEST AI TIFOSI OLANDESI: L’UEFA ACCUSA ORBAN

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

PEGGIO CHE GLI INTEGRALISTI ISLAMICI, COSA CI FA IN EUROPA UN PAESE RAPPPRESENTATO DA UN DITTATORELLO OMOFOBO E RAZZISTA CHE CENSURA LA LIBERTA’ DI PENSIERO?

La denuncia dei media olandesi: ai tifosi accorsi in occasione della sfida degli ottavi tra Olanda e Repubblica Ceca, è stato chiesto di consegnare le bandiere arcobaleno
Interviene l’Uefa per precisare che le bandiere arcobaleno dovevano essere ammesse dentro lo stadio di Budapest in occasione della sfida degli ottavi tra Olanda e Repubblica Ceca.
“La Uefa ha informato la federazione dell’Ungheria che i simboli con i colori dell’arcobaleno non sono politici e che, in linea con la campagna Equal Game della Uefa contro ogni discriminazione, incluse quelle verso la comunità Lgbtqi, bandiere di quel tipo saranno consentite dentro lo stadio”, ha spiegato la federazione in una nota.
“Al contrario di quanto riportato da media olandesi”, prosegue il comunicato, “non è stato vietato alcun simbolo coi colori arcobaleno nella fan zone di Budapest, e che la fan zone è sotto la responsabilità delle autorità locali. La Uefa al contrario accoglierebbe molto volentieri ogni simbolo di quel tipo nella fan zone”.
Ai tifosi olandesi presenti a Budapest è stato chiesto di consegnare le bandiere arcobaleno con cui intendevano manifestare alla Puskas Arena il loro dissenso verso la legge ungherese accusata di discriminare la comunità Lgbti.
Gli agenti della sicurezza, stando ai media olandesi, avevano comunicato questa disposizione ai supporter ‘oranje’ presenti nella Fan zone sequestrando tutte le bandiere arcobaleno.
L’Uefa era già stata criticata per non aver permesso che l’Arena di Monaca di Baviera si illuminasse con i colori dell’arcobaleno in occasione della partita tra Ungheria e Germania.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

SALVINI INDOSSA LA MAGLIA VERDE DELLA NAZIONALE, PROPRIO QUELLA RIPUDIATA DAI SOVRANISTI PERCHE’ “INSULTA LA NOSTRA STORIA”

Giugno 27th, 2021 Riccardo Fucile

AVEVANO CRITICATO LA DIVISA DELLA DISCORDIA, ORA IL LEGHISTA LA ESIBISCE NEL POST

«Dajeeeeeeeee» scrive in un tweet un festante Matteo Salvini per la vittoria della Nazionale italiana contro l’Austria agli europei di calcio.
Un’espressione romanesca detta da un leghista non dovrebbe più sorprendere nessuno, vista l’ormai nota variante del partito che ha portato il suo leader da dire «Il tricolore non mi rappresenta» a sostenere fervidamente il Made in Italy nel suo insieme.
Un cambio di registro che ha coinvolto anche il rapporto con la Nazionale: in passato Salvini si era reso protagonista di tifo anti-azzurro con Radio Padania per poi cantare Notti magiche prima della recente partita contro la Turchia.
Nel tweet dopo la vittoria contro l’Austria c’è un elemento che avrà infastidito gli alleati del centrodestra: Salvini indossava la maglia verde, proprio quella contestata da Giorgia Meloni e dai sovranisti nel 2019.
«Ma solo io non capisco il senso di far giocare la Nazionale Italiana di calcio con una maglia verde e senza tricolore sullo scudetto?» scriveva la leader di Fratelli d’Italia in un tweet del 10 ottobre 2019.
Federico Mollicone, deputato FdI e capogruppo in commissione Cultura e Sport, tuonò così contro la divisa italiana oggi indossata da Salvini: «Per giustificare un colore che nulla ha a che vedere con la nostra storia calcistica, hanno parlato di colore verde in onore dei giovani e hanno tentato di mettere dei ricami pseudo-rinascimentali per giustificare quest’obbrobrio. La trovata della casacca verde è un brutto prodotto di merchandising che insulta la nostra storia, non solo sportiva».
La maglia, realizzata dalla Puma, voleva celebrare il periodo rinascimentale del calcio italiano grazie all’ingresso di «tanti giovani talenti». Non era la prima volta per la Nazionale italiana: la maglia verde venne utilizzata nel dicembre del 1954 nella partita amichevole vinta 2-0 contro l’Argentina allo Stadio Olimpico di Roma.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.799)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Agosto 2025 (426)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2021
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    282930  
    « Mag   Lug »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • FINE DELLA FARSA, IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV: “DISCUTERE DI GARANZIE DI SICUREZZA IN UCRAINA SENZA LA RUSSIA È INUTILE”. UN MODO PER CHIUDERE LA PORTA A QUALSIASI TIPO DI DISCUSSIONE SULLA PACE
    • “IL VIMINALE RILEVA UN AUMENTO DEI TURISTI, MA LA PERCEZIONE DELLE IMPRESE È DIVERSA”: FEDERALBERGHI SBUGIARDA IL MINISTERO DELL’INTERNO, CHE SOSTIENE CHE IL TURISMO IN ITALIA SIA IN AUMENTO
    • IL FILOSOFO, L’UFFICIALE, L’INFORMATICO: CHI SONO GLI ATTIVISTI DI MEDITERRANEA E PERCHE’ LO FANNO
    • IL GOVERNO SI SCIOGLIE SOTTO IL SOLE DI AGOSTO? FRANCESCO LOLLOBRIGIDA E MATTEO SALVINI CANNONEGGIANO ORAZIO SCHILLACI, “COLPEVOLE” DI AVER AZZERATO LA COMMISSIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE SUI VACCINI, ALL’INTERNO DELLA QUALE ERANO FINITI DUE MEDICI “SCETTICI” IN MATERIA
    • SOLO TRUMP CREDE DAVVERO NEL BILATERALE TRA PUTIN E ZELENSKY: COME PUÒ IL PRESIDENTE RUSSO INCONTRARE UN LEADER CHE NON RICONOSCE COME LEGITTIMO E NEPPURE NOMINA UFFICIALMENTE?
    • CON TRUMP ALLA CASA BIANCA, NEGLI STATI UNITI VIENE RIVALUTATA PERFINO LA SCHIAVITÙ: LA NUOVA BATTAGLIA DI “THE DONALD” CONTRO I MUSEI CHE TESTIMONIANO LA CONDIZIONE DI SCHIAVITÙ (ABOLITA SOLO NEL 1865) A CUI ERANO SOTTOPOSTI GLI AFROAMERICANI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA