Settembre 25th, 2025 Riccardo Fucile
LA DIRETTRICE SILVIA MASSARELLI, UNA CARRIERA IMPORTANTE CHE L’HA PORTATA A DIRIGERE LE PIU’ IMPORTANTI ORCHESTRE MONDIALI: “VENEZI E’ UNA INCOMPETENTE, LE MANCANO LE BASI, GESTUALITA’ DA CIRCO EQUESTRE”… “LA MELONI E’ INTERVENUTA SU COSE CHE NON CONOSCE”
Secondo Massarelli «non è una questione personale. Dopo 32 anni di carriera non ho niente
da chiedere e niente da dare, se non questo messaggio di allarme e attenzione. Alla mia età penso ai giovani dei conservatori ai quali insegno da una vita. Come faccio a dire loro che per affermarsi e fare una carriera musicale servono sacrifici, studio e impegno, se poi vedono che a ricoprire le posizioni più ambite e prestigiose sono dei mediocri assoluti?».
Venezi, secondo lei, «non ha nessun curriculum, nessuna attitudine, null’altro che questa carta da giocare che sono le aderenze politiche. Se anche a dirigere un’orchestra come la Fenice si mette un incompetente, musicalmente parlando, non c’è speranza. Io dico che qualche cosa nel sistema è sbagliato».
«Le mancano le basi»
E spiega l’«incompetenza» di Venezi: «Mancano proprio le basi. Il direttore d’orchestra interpreta la partitura musicale e con la sua gestualità, che non deve essere da circo equestre, deve trasmettere agli orchestrali i tempi e i colori che ritiene di dare riuscendo a far suonare tutti gli strumenti in maniera omogenea rispettando quanto il compositore ha scritto». E rincara la dose parlando degli orchestrali: «Qualcuno mi ha detto “tanto non la guardiamo, suoniamo lo stesso”. Ma non va bene, perché così non emergono le incompetenze e le incapacità del direttore». Non è vero, secondo Massarelli, che Venezi è giovane e imparerà: «Il talento o c’è o non c’è, non si costruisce. La tecnica si può affinare, ma se non c’è carisma, se non c’è un rapporto profondo con la partitura, non si diventa direttori. E
soprattutto non si impara a spese della Fenice, un tempio della musica».
«La presidentessa del Consiglio»
Infine Massarelli se la prende con Giorgia Meloni, chiamandola in un modo curioso: «Mi scusi, ma da quando la presidentessa del Consiglio si permette di intervenire su cose che non conosce? Ma siamo impazziti? Non c’è nessuna norma che obblighi la direzione, il sovrintendente. E l’orchestra non è stata certo consultata». Anche se, rileva, pure a sinistra «abbiamo visto nomine politiche di mediocri. Qui non è destra contro sinistra: è politica contro musica. Beatrice Venezi è il caso più eclatante perché è amica della premier, ma il sistema è trasversale».
E a chi definisce Venezi «orgoglio nazionale» replica: «Se la modernità è trasformare un direttore mediocre ma influencer in un genio musicale, allora dobbiamo vergognarci tutti. La musica non è un concorso di bellezza».
(da agenzie)
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Settembre 25th, 2025 Riccardo Fucile
DA MOTOSEGA AD ACCATTONE CON IL CAPPELLO IN MANO: IL CIALTRONE SOVRANISTA CON L’ECONOMIA ARGENTINA A PUTTANE SALVATO DAL SUO DEGNO COMPARE
Un sospiro di sollievo, l’Argentina evita un’ennesima crisi finanziaria. Il presidente Javier Milei, senza motosega ma con il cappello in mano, ottiene un aiuto dal Tesoro americano.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent lancia un salvagente da 20miliardi di dollari alla Casa Rosada e soprattutto alla Banca centrale argentina che potrà soccorrere la crisi valutaria in corso. Bessent ha scelto di parafrasare gli annunci effettuati martedì da Trump. Su X scrive : «Gli Stati Uniti sono pronti a riacquistare parte del debito argentino denominato in dollari, e lo faranno se le condizioni lo richiederanno». «Come ha affermato il presidente Trump, siamo pronti a fare tutto il necessario per sostenere l’Argentina e il popolo argentino», ha affermato Bessent.
«Sono stato anche in contatto con numerose aziende statunitensi che intendono effettuare ingenti investimenti diretti esteri in diversi settori dell’Argentina, in caso di esito positivo delle elezioni»
Milei ha ottenuto risultati molto peggiori del previsto alle elezioni locali della provincia di Buenos Aires, che hanno
preoccupato gli investitori sulla sua capacità di mantenere il sostegno necessario per portare a termine il suo progetto. A preoccupare è anche la velocità con cui Milei sta spendendo i soldi che gli sono stati prestati dal Fondo Monetario Internazionale, senza riuscire a stabilizzare l’economia. Come conseguenza, negli ultimi due mesi i prezzi dei titoli di Stato argentini in dollari sono diminuiti drasticamente e lo stesso è avvenuto con il tasso di cambio del peso.
A ottobre in Argentina ci sono le elezioni legislative per rinnovare parte del parlamento: un risultato negativo confermerebbe anche la perdita di popolarità di Milei, e questo potrebbe far perdere fiducia agli investitori che sostengono il suo progetto politico.
(da agenzie)
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Settembre 25th, 2025 Riccardo Fucile
IL RELATORE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI ALLA CAMERA HA CHIESTO DI PROCEDERE… IL VOTO E’ ATTESO PER IL 30 SETTEMBRE (SCONTATO CHE LI SALVERANNO)
Il relatore della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Federico Gianassi (Pd), ha
depositato la sua relazione sul caso di Njeem Osama Almasri, chiedendo che venga concessa l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
I tre sono infatti indagati per il loro coinvolgimento nella controversa gestione del generale libico, arrestato in Italia e
successivamente consegnato alle autorità libiche, nonostante la richiesta di arresto da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l’umanità. Secondo Gianassi, i membri del Governo non avrebbero agito per tutelare un interesse costituzionalmente rilevante né un interesse pubblico superiore, ma avrebbero invece operato per “mero opportunismo politico”. Nella relazione si parlerebbe poi anche di decisioni motivate da timori vaghi e non supportati da prove, segno – secondo il relatore – della vulnerabilità del Governo italiano rispetto alle pressioni di gruppi armati esteri.
La condotta dei tre esponenti dell’esecutivo, secondo Gianassi, avrebbe poi violato obblighi internazionali e compromesso il ruolo dell’Italia nel contrasto ai crimini di guerra. Viene poi esclusa l’applicabilità delle scriminanti previste dall’articolo 9 della legge costituzionale 1/1989, che regolano i casi in cui un ministro può essere protetto dall’immunità. Il relatore accusa infine il Governo di aver deliberatamente occultato la natura politica delle scelte compiute, definendole “il frutto di un calcolo politico censurabile e di un cedimento a pressioni esterne”. Una strategia che, secondo Gianassi, ha compromesso la credibilità internazionale dell’Italia e minato il rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento.
Il voto della Giunta è previsto per il 30 settembre.
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Settembre 25th, 2025 Riccardo Fucile
“MANCANZA DI TRASPARENZA NELLE PROCEDURE”
Nuovo stop per il Ponte sullo Stretto di Messina. Questa volta ci pensano i giudici della Corte dei Conti a esprimersi negativamente sul progetto e sull’iter, sottolineando dei vizi nelle procedure.
Il giudizio della Corte era atteso, e rappresenta uno degli step fondamentali, dopo l’ok del Cipess al progetto definitivo arrivato ad agosto, per poter avviare i cantieri. La Corte dei Conti sottolinea “la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi” sulla recente delibera del Cipess che ha dato il via libera all’infrastruttura
In un documento alla presidenza del Consiglio la magistratura contabile scrive che “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Dunque la delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico”.
Tra gli aspetti procedurali i magistrati sottolineano come “date le peculiari modalità – condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina – con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione”.
La Corte dei Conti ricostruisce poi i diversi passaggi della delibera e la tempistica di trasmissione alla stessa Corte e sottolinea: “Si chiedono chiarimenti al riguardo anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo”.
“Parimenti – si legge nel documento – sotto il profilo procedurale, in disparte le considerazioni in punto di legittimità, si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte da codesto Comitato in relazione all’efficacia della delibera del
Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla “salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente””.
Inoltre “Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono, inoltre, aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea anche a seguito della informativa relativa all’operazione effettuata in data 11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea”.
Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: “Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti”.
Tra le moltissime richieste compare anche: “Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del
Cipess”.
Per rispondere c’è una scadenza ravvicinata: “Nel trasmettere la presente osservazione, si richiama la disposizione di cui all’art. 41, comma 5, del DL n. 201 del 2011, in forza della quale il tempo intercorrente tra la presente richiesta istruttoria e la risposta dell’Amministrazione non può complessivamente essere superiore a 20 giorni. Trascorso detto periodo, la Sezione potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta Amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela”.
Bonelli attacca: “Gravissimi rilievi”
“I rilievi della Corte dei Conti sono importantissimi e confermano quello che sosteniamo da sempre: la progettazione del Ponte sullo Stretto è deficitaria e carente delle informazioni necessarie a renderne sostenibile la realizzazione dal punto di vista economico”, ha commentato il leader di Avs Angelo Bonelli.
“I dati sui flussi di traffico presentati dalla società Stretto di Messina e da Webuild sono del tutto irrealistici: per raggiungere l’equilibrio economico si ipotizza un aumento di dieci volte rispetto al traffico attuale, sulla base di un progetto vecchio di oltre vent’anni. La Corte dei Conti richiama inoltre quanto da noi evidenziato sulla delibera IROPI, con cui il governo ha dichiarato il Ponte “opera di interesse strategico militare e di sicurezza” per bypassare i vincoli ambientali europei. Su questo punto la Commissione UE, dopo il nostro esposto, ha chiesto
chiarimenti. Non meno grave è la violazione della normativa sugli appalti pubblici, su cui anche il vicepresidente della Commissione europea Sejourné ha chiesto spiegazioni. L’assenza di trasparenza è ormai evidente: la società Stretto di Messina mi ha negato i documenti relativi ai rapporti con Webuild, sostenendo che un parlamentare della Repubblica non avrebbe titolo a visionarli. Una motivazione inaccettabile, soprattutto perché parliamo di 13,5 miliardi di euro di soldi pubblici, con pesanti conseguenze sulla finanza dello Stato”.,
“Chiedo alla premier Meloni anche nella sua qualità di presidente del Cipess di rendere pubblici tutti i documenti sul ponte secretati da società stretto di Messina, di consentire ai cittadini di fare le loro osservazioni, e sollevi Salvini dal ministero e lo sostituisca. Non si può andare avanti con un’opera che presenta gravi lacune economiche, ambientali e procedurali”.
Pd annuncia interrogazioni parlamentari
Anche il Pd, per bocca di Anthony Barbagallo e Andrea Casu, attacca il ministero dei Trasporti. “La Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo. Presenteremo
diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l’uso corretto delle risorse pubbliche”.
(da Fanpage)
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