LE DIMISSIONI DI OCCHIUTO IN CALABRIA: LE ELEZIONI A STRETTO GIRO LO FAVORISCONO?
CAMPO LARGO CON PIU’ NOMI AL VAGLIO … FARO DEI PM SUI FAVORI ALLA SANITA’ PRIVATA DEL GOVERNATORE USCENTE
Sarà una debacle per le opposizioni? Qualcuno, proprio nelle file della maggioranza, dà parere negativo. L’idea è che quella di Occhiuto, sebbene abbia ricevuto il placet da Roma, rappresenti
una mossa troppo azzardata: molte le variabili che potrebbero mettere a rischio la poltrona del governatore.
Prima di tutto c’è la già citata inchiesta giudiziaria, partita da un avviso di garanzia al presidente, accusato, tra le altre cose di aver tratto «benefici» dal conferimento di risorse economiche che il suo ex socio, Paolo Posteraro, realizzò nelle «comuni società».
Poi al centro dell’inchiesta anche l’ombra di nomine in società pubbliche. Insieme a un sistema di potere che corroderebbe i settori cruciali del territorio – la sanità, anzitutto – e ha pure portato i magistrati ad accendere i fari sui più stretti collaboratori dell’ex presidente: tra gli indagati, infatti, c’è il subcommissario nazionale alla depurazione Antonino Daffinà, manager vicinissimo a Occhiuto e con una storia tra le file di Forza Italia in Calabria, accusato di corruzione, turbata libertà degli incanti e peculato; ma anche la segretaria particolare di Occhiuto, Veronica Rigoni.
Perquisizioni sono state realizzate a carico del dg alla Sanità Tommaso Calabrò. Dalle carte giudiziarie è emerso, ad esempio, che Daffinà si relazionava «con Tommaso Calabrò (dg del dipartimento regionale salute, ndr), con Gandolfo Miserendino (a capo di Azienda Zero, ndr) e con Iole Fantozzi, sub commissario per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario in regione» per «favorire srl» “amiche”.Tra queste, la Tirrenia hospital srl, accreditata al sistema sanitario regionale. Proprio alla Tirrenia ha prestato servizio Andrea Bruni, indagato per truffa in una recente inchiesta della procura di Catanzaro sulla sanità privata
Bruni è molto vicino a Occhiuto: nel 2024 è stato nominato consulente della Regione, confermato consulente esterno del governatore per le attività della Conferenza Stato-Regioni e appena nominato primario all’ospedale di Cosenza. C’è un legame tra il lavoro di Bruni nella clinica e il trattamento ricevuto dalla srl grazie a Daffinà?
Se non è possibile dare risposta certa, negli atti si legge che «plurime sono le evidenze dell’interessamento di Daffinà in favore di srl per garantire l’adozione di un provvedimento di accreditamento con il servizio sanitario regionale».
Sistema di accreditamento al servizio sanitario regionale finito sotto il faro dei pm: l’ipotesi è che un filone di indagine riguardi le strutture private dai fatturati milionari e vicine ad ambienti della maggioranza. Strutture cui la regione ha rinnovato l’accreditamento.
Se queste sono piste e ipotesi investigative, di certo la sanità privata e i conflitti di interessi sono temi ben noti a casa Occhiuto.
Una delle cliniche più rilevanti in zona è l’Anmi, controllata da Carmine Potestio, vecchia conoscenza sia di Roberto sia di Mario Occhiuto, senatore di FI ed ex sindaco di Cosenza: i due forzisti in passato sono stati soci nella Biofin, azienda di brokeraggio chiusa nel 2007 insieme a Potestio.
Domani ha contattato Potestio per chiedergli di un eventuale suo coinvolgimento nell’inchiesta. «Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia», ha detto il manager. Ciò che è certo, tuttavia, è che la procura stia indagando sulla sanità. «Ho chiarito tutto, confido in una celere archiviazione», aveva detto Occhiuto il 23 luglio dopo l’interrogatorio.
Poi le dimissioni. E l’avvio della campagna elettorale. «La inizio io», ha chiosato il ministro Giuli da Catanzaro. A sostegno del governatore indagato insieme al cerchio magico.
(da Domani)
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