A PARTE SALVINI, CHI LO VUOLE ‘STO PONTE? SONDAGGIO DEMOS, SOLO IL 28% DEGLI ITALIANI SI DICE FAVOREVOLE, CONTRARIO IL 71%
SE GLI SCONTENTI SONO SPARSI IN MANIERA UNIFORME NELLA PENISOLA, LA FRATTURA È PIU’ EVIDENTE A LIVELLO POLITICO , A SINISTRA NESSUNO VUOLE L’OPERA, MA ANCHE TRA I SOVRANISTI NESSUNO SALTA DI GIOIA
La quota di cittadini che, in Italia, si dice contraria alla realizzazione dello “Stretto di Messina”, davvero molto larga.
Nel complesso, infatti, questo progetto è condiviso solo dal 28% del campione nazionale intervistato da Demos. Meno di 1 italiano su 3. Peraltro, il consenso non raggiunge – e neppure si avvicina alla – la maggioranza in nessuna area del Paese.
Indipendentemente dalla distanza rispetto alla zona interessata. Certo, i più lontani da questa idea sono, in effetti, più lontani anche geograficamente. Nelle regioni del Nord e del Centro Nord, infatti, il grado di approvazione oscilla (poco) fra il 24 e il
28%. Mentre sale leggermente nelle regioni del Centro Sud. E, in misura minore, nel Sud e nelle Isole (appena il 31%), le aree direttamente coinvolte. Non si colgono vere “fratture” territoriali, nelle opinioni dei cittadini.
Invece, la differenza diventa più chiara ed evidente quando si valuta e si osserva lo sguardo “politico” dei cittadini.
In questo caso, infatti, si ri-propongono e ri-producono le distanze note, fra partiti e schieramenti, rispetto al governo.
Gli elettori che esprimono maggiore consenso verso il progetto sono i più vicini alla maggioranza. Anzitutto, alla Lega.
Fra i suoi simpatizzanti, infatti, oltre i due terzi si dicono favorevoli allo Stretto. Comprensibilmente. Perché è il “partito di Salvini”. Il vice presidente del Consiglio. Che ha definito il progetto. E gli offre volto e immagine.
Lo Stretto di Messina potrebbe, dunque, venire superato dal Ponte di Salvini. Che, anche per questo, ottiene un sostegno del 50% anche tra i simpatizzanti degli altri partiti di governo: FdI e Forza Italia. Un consenso analogo fra i sostenitori di Italia Viva. E, in misura minore, di Azione.
Il favore, invece, scende notevolmente nella base di +Europa. E crolla a sinistra. Fra quanti si dicono vicini a M5s, ad Avs. E, soprattutto, al Pd.
L’aspetto che colpisce (almeno, dal mio punto di vista) riguarda il protagonista di questo progetto. Matteo Salvini. Leader di un partito che, in origine, era Lega-to al Nord. O, almeno, ai Nord. Il Nord-Est post-Dc: Liga Veneta. E il Nord-Ovest. Metropolitano. Oggi quella divisione non esiste più. Si è dissolta. Insieme alla Liga (che, in effetti, ancora resiste, trainata da Zaia). E alla Lega Nord. Di Bossi e Maroni. Scomparsa insieme ai leader. Così resta e resiste la Lega nazionale di
Salvini. Che, però, fatica a superare…il Ponte sullo Stretto.
(da agenzie)
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