GLI ITALIANI SONO AL VERDE E LE VACANZE SE LE SOGNANO: GLI ELETTORI SI RISVEGLIERANNO DAL RINCOGLIONIMENTO DELLA PROPAGANDA MELONIANA DEL “VA TUTTO ALLA GRANDE”?
STIPENDI DA FAME, INFLAZIONE GALOPPANTE E CARO-VITA: PASSARE QUALCHE GIORNO AL MARE È DIVENTATO UN LUSSO (COMPLICI ANCHE GLI AUMENTI IMPOSTI DAI BALNEARI)… LA PERCENTUALE DI ITALIANI CHE RIESCE AD ANDARE IN VACANZA E’ CALATA DEL 15% , CHI VUOLE VIAGGIARE, È COSTRETTO A RIDURRE LA DURATA DEI GIORNI PER ABBATTERE I COSTI, A SALVARE LA STAGIONE DEGLI OPERATORI DEL TURISMO SONO GLI STRANIERI
Più stranieri, meno italiani. Più montagna, un po’ meno spiaggia. Più presenze, ma per meno giorni. L’estate italiana 2025 ha luci e ombre. Che le cifre snocciolate da governo e associazioni spiegano fino ad un certo punto. Perché i fattori in ballo sono molti.
Su tutti certamente pesa il carovita che alleggerisce le tasche degli italiani (ma non solo loro) e condiziona le scelte. Appena due giorni fa l’Istat ha certificato un aumento dell’inflazione
all’1,7% (con il costo del carrello della spesa salito del 3,2%) e ricadute anche sui costi relativi alle vacanze, dagli aerei (+7,4%) ai treni (+0,2%). Ma ci sono anche abitudini nuove, come le vacanze spalmate su più momenti dell’anno e addio alle ferie solo d’agosto, mese che quest’anno soffre di più.
Certo è che, «anche se è presto per fare bilanci» come ripetono gli operatori del settore, questo 2025 non sarà un anno da ricordare in positivo, ma tutti puntano almeno a ripetere i numeri del 2024 che già aveva visto 2,6 milioni di clienti italiani in meno rispetto all’agosto 2023 (-5,7%) e però in tutti i 12 mesi aveva registrato 458,4 milioni di presenze, in aumento del 2,5% rispetto al 2023, con l’Italia al secondo posto nell’Ue per presenze turistiche, meglio anche della Francia. Nei primi 6 mesi del 2025, le presenze alberghiere sono state 121 milioni, +0,9% rispetto al 2024.
Ma, fa sapere Federalberghi, la performance migliore è quella degli stranieri (67,7 milioni, +2,3%), mentre gli italiani, con 53,2 milioni di presenze, hanno registrato una diminuzione rispetto all’anno scorso (-0,8%). Ecco, pure in agosto il trend sembrerebbe confermato.
Anche se il Viminale ha diffuso le cifre della banca dati «Alloggiati web» della Polizia di Stato che raccoglie in tempo reale i dati di chi alloggia in strutture turistiche alberghiere ed extra-alberghiere da cui emerge che in giugno gli arrivi sono stati 21.680.741 contro i 19.660.297 del 2024 (+10.2%), in luglio sono stati 23.997.082 a fronte dei 22.951.500 dell’anno scorso (+4,5%) e nei primi 10 giorni di agosto si sono toccati gli 8.683.988 di turisti registrati, in crescita del 14,1% rispetto ai 7.613.786 dell’agosto 2024.
«È doverosa una precisazione – avverte Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi -: l’incremento di arrivi non implica necessariamente un boom delle presenze; se quest’anno arrivano più persone, ma soggiornano per un periodo più breve, nel complesso le presenze calano e in un’epoca di cinghie che si stringono (e vacanze che si accorciano), l’ipotesi potrebbe non essere improbabile».
L’associazione, che rappresenta circa 27mila strutture ricettive in tutta Italia, ricorda poi che da quest’anno con il Cin (codice identificativo nazionale), centinaia di migliaia di strutture sono venute allo scoperto: «A fronte dei 32.000 alberghi esistenti in Italia, oggi nella banca dati del Ministero del Turismo sono censiti più di 600mila alloggi, dei quali sino all’anno scorso si sapeva poco o nulla».
Un po’ ovunque gli italiani sono quelli che si vedono di meno. Gli operatori calcolano un calo tra il 10 e il 15%. «Ma la situazione non è allarmante, siamo in linea con il 2024», spiega Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto che racconta di spiagge e alberghi sulla costa veneta occupati al 90% con l’aumento della componente straniera, oltre ad austriaci e tedeschi («meno del solito»), anche ungheresi, polacchi, cechi. «Sicuramente – dice – gli italiani hanno un portafogli più leggero e scelgono vacanze più brevi, ma sta anche cambiando il modello di turismo».
C’è poi la scelta che si amplia anche in agosto. La montagna
quest’anno, complice anche il grande caldo, sarà scelta, secondo le stime del ministero del Turismo, da 6,8 milioni di persone (+4,8% rispetto al 2024) con 74,8 milioni di pernottamenti tra Alpi e Appennini. Le immagini delle lunghissime file di persone per salire al monte Seceda in Val Gardena hanno fatto il giro del mondo. E le città d’arte registreranno più prenotazioni (2,6 milioni) delle spiagge (2,2 milioni). In crescita poi laghi e terme con un livello di occupazione giornaliero registrato dai portali pari al 42,3% e 38,2 % (dati ministero del Turismo
E le spiagge vuote fotografate un po’ in tutta Italia? Sulla Riviera romagnola molti danno la stagione per persa.
(da Corriere dela Sera)
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