FRANCESCHINI: “SU SCHLEIN AVETE UN PREGIUDIZIO PERCHÉ È DONNA. IL CENTRODESTRA ANDRÀ CON MELONI E VOI VOLETE METTERE UN UOMO? L’UNICO SCONTRO POSSIBILE È DONNA-DONNA. UN UOMO CONTRO MELONI AVREBBE PROBLEMI”
NON E’ CHE L’EX MINISTRO QUANDO PARLA DI UNA “DONNA” SI RIFERISCE A SILVIA SALIS?
Elly Schlein è in campo. E non nasconde le proprie ambizioni: «Il candidato premier del centrosinistra?
“O si fa come la destra ed è candidato chi prende più voti, o ci sono altre modalità. Io ho già detto che sono disponibile a correre alle primarie». La leader del Pd, reduce dalla conferma del centrosinistra in Puglia e Campania, capovolge la vulgata giornalistica secondo la quale le Regionali, alla fine della festa, si sono concluse con un sostanziale pareggio. «Da quando sono segretaria abbiamo strappato alla destra la Sardegna e l’Umbria, ci sono due regioni rosse in più».
Una sottolineatura non casuale, rivolta a quanti dentro il partito ancora la criticano e cercano altrove un possibile candidato premier. «Siamo in partita, vogliamo vincere e andare al governo nel 2027», ribadisce Elly Schlein in una conferenza stampa al Nazareno all’indomani della tornata elettorale. La segretaria non
demorde.
E adesso è più difficile anche per i suoi avversari interni contrastarla.
Dario Franceschini, abile tessitore del Pd, ha cercato di spiegarlo ai suoi interlocutori dem in questi giorni: «Su Schlein avete un pregiudizio anche perché è donna. Diciamoci la verità, chi di noi, 5 anni fa, avrebbe mai immaginato Meloni a Palazzo Chigi? Nessuno, eppure è successo».
E ancora, sempre Franceschini, sempre con i dem che immaginano Conte o Manfredi come candidato premier: «Il centrodestra andrà con Meloni e voi volete mettere un uomo? L’unico scontro possibile è donna-donna. Vi rendete conto che un uomo contro Meloni avrebbe dei problemi? Se l’attaccasse passerebbe per sessista, se invece evitasse lo scontro per non beccarsi questa accusa, passerebbe come uno acquiescente». Non li ha convinti tutti, i suoi interlocutori, Franceschini, ma con qualcuno ci è riuscito.
Del resto, come tiene a sottolineare Francesco Boccia, «per la scelta della candidatura a Palazzo Chigi ci sono tante strade, ci sono le primarie e c’è la legittima aspirazione del più grande e forte partito della coalizione a esprimerla e non c’è dubbio che
da queste elezioni la leadership di Elly esca rafforzata».
(da Corriere della Sera)
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