LA GITA DI SALVINI IN LIBIA: “HOTSPOT NEL SUD DEL PAESE”, I LIBICI: “RIFIUTIAMO CATEGORICAMENTE”
INCONTRO TRA SPECIALISTI IN RESPINGIMENTI … A SALVINI LO SPOTTONE VA DI TRAVERSO
“Centri di accoglienza” da costruire nel sud della Libia e aiuti “tecnici ed economici” per mettere Tripoli nelle condizioni di controllare il flussi migratori.
Si snoda attraverso queste due direttrici la proposta avanza da Matteo Salvini al governo libico presieduto da Fayez Al Sarraj.
Il ministro dell’Interno è volato questa mattina a Tripoli, dove ha incontrato l’omologo Abdulsalam Ashour e il vicepresidente del Consiglio presidenziale Ahmed Maitig.
Il capo del Viminale aveva anticipato la proposta via Twitter, poco dopo l’atterraggio nella capitale libica: “Hotspots dell’accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perchè i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia”.
Poi l’ha ribadita durante l’incontro con il ministro dell’Interno Abdulsalam Ashour e durante la conferenza stampa congiunta con il vicepremier libico Ahmed Maitig.
“Giovedì a Bruxelles sosterremo di comune accordo che i centri di accoglienza e identificazione vanno costruiti a sud della Libia per aiutare a bloccare l’immigrazione che stiamo subendo entrambi”, ha annunciato alcune ore più tardi annunciato parlando davanti alle telecamere al fianco del numero due del governo Al Sarraj.
Che ha subito stoppato la proposta sui centri di identificazione: “Rifiutiamo categoricamente la presenza di qualsiasi campo per i migranti in Libia: non è consentito dalla legge libica”.
Il problema nascerebbe se la gestione dei centri venisse affidata a personale non libico, perchè ciò costituirebbe una violazione palese della sovranità nazionale.
I libici gli attuali campi di concentramento li gestiscono in proprio con annessi tangenti e abusi, non vogliono ingerenze.
Se ci fosse una centro di accoglimento gestito da organismi umanitari verrebbe meno una fonte di reddito per una pletora di funzionari corrotti.
(da agenzie)
Leave a Reply