RENZI CIURLA NEL MANICO E PASSA ALLE VIE LEGALI PER CONSERVARE LA PRIVACY DEI SUOI ELETTORI DEL PDL
IL REGOLAMENTO, DA LUI ACCETTATO A SUO TEMPO, PREVEDE SEMPLICEMENTE CHE SIA PUBBLICO L’ELENCO DI CHI SOTTOSCRIVE L’APPELLO A SOSTEGNO DEL CENTROSINISTRA E CHE RESTI RISERVATO INVECE L’ALBO DEGLI ELETTORI
Regole per le primarie, Renzi passa alle vie legali. Ci mancava solo quello.
È stato depositato il suo ricorso sull’albo degli elettori e sull’intero regolamento.
Lo conferma il presidente dell’Autorità per la Privacy, Antonello Soro.
“Il ricorso è di oggi – spiega -, vediamo di decidere in tempi brevi”. Il sindaco di Firenze chiede al Garante di giudicare se la pubblicità degli iscritti all’albo del centrosinistra viola le norme sulla riservatezza dei dati personali.
Nel testo si domanda di “valutare la legittimità del regolamento” e “indicare quali correttivi” siano possibili per rendere il testo “rispettoso della legge”.
Inoltre si propone la possibilità di potersi registrare online.
Pronta la risposta del segretario del Pd. “Sono regole che abbiamo deliberato all’unanimità – dice -. Adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare. Le regole non le ho io, sono in mano ai garanti”.
In pratica sarà pubblico l’appello di sostegno al centrosinistra (che dovrà essere sottoscritto per iscriversi al voto) e non l’albo degli elettori (che sarà composto da chi ha effettivamente esercitato il diritto al voto ed è sottoposto alle norme sulla privacy). 4
Fonti interne al Pd, inoltre, hanno fatto notare che nel regolamento approvato dai garanti delle primarie, la partecipazione alle primarie “è aperta a tutte le elettrici e gli elettori, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, che sottoscrivono il pubblico Appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra ‘Italia Bene Comune’ e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d’intenti”.
Sarà invece tutelato dalle norme sulla privacy, hanno spiegato dal Pd, l’albo degli elettori che sarà ricavato dopo le operazioni di voto visto che non è automatico che chi sottoscrive l’appello pubblico e ha diritto di voto poi effettivamente lo eserciti.
Distinzione tra appello pubblico e albo su cui però il comitato Renzi vuole vederci chiaro: “E’ un ricorso a tutela di tutti, ora ci aspettiamo un intervento celere del Garante”
Commenta la decisione di Renzi anche Alessandra Moretti, portavoce del comitato Bersani. “Sono liberi di fare tutti i ricorsi che vogliono – dice – è un altro modo di non parlare di programmi, di come fare uscire l’Italia dalla crisi, di non affrontare seriamente le cose che interessano agli italiani”.
Secondo la Moretti “svuotata la rottamazione – insiste -, adesso andremo avanti 15 giorni sulla questione delle regole, è un altro modo per non affrontare i problemi seri”.
Mentre Roberto Speranza, coordinatore del comitato per Bersani,chiede: “Perchè nascondersi? Perchè si è contro la trasparenza? Di cosa si ha paura?”.
Sulla questione intervengono anche i sostenitori di Nichi Vendola .
“Il ricorso del comitato Renzi al garante della Privacy – dice il coordinatore del comitato del governatore della Puglia, Nicola Fratoianni – ci lascia stupefatti. Probabilmente dopo la cena con banchieri e finanzieri a porte chiuse, Renzi si è innamorato della segretezza più assoluta”.
Per Fratoianni “le primarie sono una grande occasione di partecipazione per il popolo del centrosinistra, per uomini e donne che non hanno bisogno di nascondersi e non si vergognano di dichiararsi elettori della coalizione”.
Poi la stoccata al sindaco di Firenze: “A meno che – conclude il coordinatore – il problema non sia quello di garantire una presenza ‘discreta’ a chi di centrosinistra non è “.
In particolare, nell’esposto, si pone l’accento sul fatto che il regolamento “si presta ad essere interpretato ed applicato” nel senso di “imporre a chi desidera partecipare alle primarie il rilascio di un consenso alla diffusione o pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori del pubblico appello e degli iscritti nell’albo degli elettori”.
Questo, si sottolinea ancora, significherebbe “chiedere come condizione vincolante per la partecipazione il consenso alla diffusione o pubblicazione di un dato personale certamente sensibile”.
Perchè “legato alla messa in atto di comportamenti che implicano la manifestazione di opinioni politiche o consistono essi stessi in manifestazione di opinioni politiche”.
È ormai da settimane che il “rottamatore” Renzi non perde occasione per criticare le regole con cui si sceglierà il candidato premier del centrosinistra.
Il punto più critico, secondo il sindaco di Firenze, è proprio la pubblicità dell’albo degli elettori del centrosinistra.
Infatti, chi vorrà votare il 25 novembre alle primarie, oltre che sottoscrivere un appello per sostenere la coalizione dovrà anche iscriversi a un albo.
Per Renzi è un paletto inaccettabile che impedirebbe una larga partecipazione alla consultazione.
Dal Pd però fanno notare che sarà pubblico l’appello di sostegno al centrosinistra, che dovrà essere sottoscritto per iscriversi al voto, e non l’albo degli elettori, che sarà composto da chi ha effettivamente esercitato il diritto al voto ed è sottoposto alle norme sulla privacy.
Altra norma che non va giù al sindaco di Firenze è la scelta del ballottaggio, previsto per il 2 dicembre, se nessuno dei candidati ottenesse il 50% più uno dei consensi al primo turno. Stando alle regole scritte dal Collegio nazionale dei garanti, potrà votare al secondo turno solo chi ha espresso la sua preferenza anche nella prima tornata.
A meno che non si dichiari un impedimento e ci si iscriva in due giorni – ancora da fissare – compresi tra il 27 novembre e l’1 dicembre.
Intanto su Twitter arrivano le polemiche.
La direttrice di YouDem, Chiara Geloni, ripubblica un tweet di un altro utente in cui, rivolgendosi al sindaco di Firenze, si chiede “ma fai ricorso su un documento votato all’unanimità in assemblea? Ma tu sei fuori di testa”.
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