ATAC: 2,5 MILIONI DI SPESE LEGALI ESTERNE PUR AVENDO A LIBRO PAGA 21 DIPENDENTI DELL’UFFICIO
LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI DI CANTONE: “PERCHE’ AFFIDATE LE CAUSE A STUDI ESTERNI?”…L’ATAC: “I NOSTRI AVVOCATI SONO SOLO OTTO E ABBIAMO ABBASSATO LE SPESE ESTERNE DEL 30%”
Atac nel mirino. La municipalizzata dei trasporti di Roma ha speso, tra il 2011 e il 2015, 2.5 milioni di euro in servizi legali, una cifra pagata a studi esterni nonostante la società abbia già un ufficio ad hoc interno con 21 persone stipendiate.
Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, ha scritto all’azienda per chiedere conto di queste spese.
Cantone, in particolare, vuole sapere perchè Atac si sia affidata a studi esterni nonostante il corposo ufficio legale interno.
Il presidente ha così chiesto una relazione e chiarimenti dettagliati ai vertici dell’azienda.
La richiesta del presidente dell’Anac parte da una lettera che l’ex assessore ai Trasporti di Roma, Stefano Esposito, gli ha inviato segnalandogli la situazione e la presenta dell’ufficio legale interno in cui Atac ha assunto 21 persone, tutti avvocati abilitati all’esercizio della professione.
La richiesta di Cantone è indirizzata al Presidente di Atac, Roberto Grappelli, al Commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca e allo stesso Esposito.
Nell’ambito delle procedure di verifica effettuate su Atac e sulle procedure di appalto, l’Authority vuole approfondire gli aspetti legati ai servizi legali affidati all’esterno, vista anche l’ingente somma spesa nel periodo preso a riferimento, che ammonta complessivamente a 2.519.607,20 euro.
Nel dettaglio nel 2011 ne sono stati 7.850,07; nel 2012 la somma è stata di 184.747,54 euro; l’anno successivo è salita a 1.088.958,68 euro; nel 2014 sono stati spesi 737.800,72 euro; e nel 2015, infine, 500.250,19.
Raffaele Cantone ha chiesto quindi di acquisire le delibere con cui il Consiglio di Amministrazione di Atac rinvenuto la necessità di acquisire tali servizi all’esterno e le relative motivazioni.
E ha chiesto una relazione dettagliata sulle procedure poste in essere, corredata anche dall’elenco degli avvocati dipendenti di Atac.
A stretto giro arriva la risposta di Atac che parla di “drastica diminuzione” delle spese legali “a partire dalla seconda metà del 2013.
Tale risultato si è ottenuto grazie alla notevole opera di internazionalizzazione che ha consentito, solo nel 2014, di risparmiare il 31% rispetto al 2013, proseguendo tale trend anche nel corso del 2015.
In relazione poi al numero dei legali patrocinanti presenti in azienda, Atac precisa che gli avvocati patrocinanti in azienda sono otto effettivi, e non 21, e dalla metà del 2013 hanno patrocinato 925 nuove cause giuslavoristiche, oltre a diversi contenziosi in materia civile e amministrativa.
Gli affidamenti esterni sono stati quindi una parte minima e residuale di tale contenzioso motivata dalla peculiarità della materia trattata, che ha richiesto un supporto altamente specialistico”.
E ancora l’azienda spiega che “alcuni dati consentono di apprezzare la quantità di lavoro svolto dal servizio legale in Atac. Nel complesso dal 1° gennaio 2015 e fino allo scorso settembre sono stati affidati all’avvocatura interna di Atac 516 nuovi procedimenti in sede civile ed amministrativa, che portano a circa 2.400 i contenziosi attualmente gestiti dalla struttura. A ciò si aggiungano – sempre a settembre 2015 – 141 pareri legali resi in favore delle strutture aziendali interne, 223 visti di legittimità apposti a proposte di provvedimenti e delibere degli organi societari, 106 verifiche di sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l’esercizio del diritto di accesso agli atti e la partecipazione a 16 Commissioni di inchiesta”
(da “la Repubblica”)
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