AVVISO AI NAVIGANTI: LA TV PUO’ SPOSTARE IL 10% DEI VOTI
E’ IL RISULTATO DELLA RICERCA DI UN DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ DI BERKELEY, ESPERTO IN PERSUASIONE COMUNICATIVA… CITATI I DATI SU “FOX NEWS”, CANALE CONSERVATORE USA: NEI PICCOLI CENTRI DOVE ARRIVAVA VIA CAVO, AUMENTAVANO LE PERCENTUALI REPUBBLICANE
L’influenza del mezzo televisivo sull’orientamento elettorale è ormai assodato: non a caso in questi giorni la presenza del premier sta diventando assordante, tra chiamate in diretta, apparazioni varie, sintesi di discorsi ai Tg. La partita elettorale ormai si gioca più sui media che sulle piazze, più a favore di chi buca lo schermo rispetto a chi magari bada più ai contenuti.
Ed è chiaro che ha maggiori chance di vittoria che riesce ad “apparire” di più, salvo la controindicazione, da tenere pur sempre presente: che alla fine non diventi un’ossessione e determini la reazione opposta nel telespettatore. Tempo fa avevamo citato un’indagine del Censis che rivelava come il 69,3% degli italiani, ancora incerti se e per chi votare, si orientano attraverso l’informazione dei Tg, il 30,6% con i talk show informativi e solo il 2,1% con internet.
In una interessante intervista rilasciata al Secolo XIX, Stefano Della Vigna, dottorato ad Harvard, oggi docente alla università di Berkeley, in California, dove studia la persuasione comunicativa, parla del suo libro presentato alla Banca mondiale di Washington: “The Fox News Effect: media, bias and voting”.
Il lavoro che fanno le tv come “Fox News”, una via di mezzo tra comunicazione e show, rivela Della Vigna, ha un impatto sul voto.
Questo canale via cavo, vicino ai conservatori, è stato aggiunto alla programmazione nel 1996.
Ha favorito lo studio perchè era un canale molto localizzato, in quanto negli States, ogni cittadina ha al massimo due canali cavo, quindi non poteva raggiungerle tutte.
La ricerca pertanto ha preso in esame quelle località che dal 2000 vedevano Fox News ed è risultato uno spostamento di voti a favore di Bush dello 0,5%. Non sembri un risultato esiguo, visto che allora Fox News raggiungeva solo il 5% di americani: calcolato in proporzione sulla platea complessiva, la percentuale diventerebbe del 10%.
Secondo Della Vigna quindi “Fox ha avuto un potere persuasivo mediatico del 10%, nel convincere persone che non erano repubblicane, a votare repubblicano. Traslato al caso italiano, qualora le Tv diano un’immagine più positiva di un candidato rispetto ad un altro, le tv possono sicuramente spostare fino al 10% dei voti”.
L’influenza dei Tg quindi viene confermata anche da questo studio, non a caso il potere politico tende a mettere alla direzione dei media televisivi uomini fidati, salvo poi lamentarsi di un messaggio opposto.
La preponderanza dei media a senso unico rimane comunque un serio problema per una reale democrazia e per la libera scelta degli elettori. Insistere anche su una evidente bugia, ripetuta fino alla nausea in tv, finisce per farla accettare a molti come una verità .
Per questo una democrazia tale non è, quando l’nformazione non è equamente ripartita e non dà lo stesso spazio a tutte le voci del coro.
Si è parlato tanto dell’influenza delle dittature sui media di un tempo, ma si tace troppo sulla manipolazione del consenso nei tempi moderni.
E l’Italia è sicuramente un Paese emblema: basti pensare al martellamento sul “voto inutile ai piccoli partiti” da parte dei grandi.
Come se un voto non fosse sempre “utile”, in quanto espressione della libertà di coscienza del singolo individuo.
Oggi se non voti per il bipolarismo ti fanno passare per uno sfigato e se poi ti astieni per un traditore del Paese.
Potere della democrazia.
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