BERLUSCONI BALLA SUL TITANIC DOPO AVER SBAGLIATO LA ROTTA: IL PREMIER HA CENTRATO TUTTI GLI SCOGLI POSSIBILI
LA COSTITUZIONE SI CAMBIA NEI GAZEBO, INSULTI ALLA BRESSO, AI MAGISTRATI, ALLA STAMPA…INTERE REGIONI ABBANDONATE AL PROPRIO DESTINO, ERRORI GROSSOLANI FATTI PASSARE PER COMPLOTTI, PRESUNZIONE…SE LA BRESSO SI DEVE GUARDARE ALLO SPECCHIO, SILVIO SI GUARDI IL CIARPAME LEGHISTA CUI HA VENDUTO L’ITALIA….LA DESTRA E’ ALTRA COSA
Il centrodestra, tenendo i toni bassi e concilianti, avrebbe stravinto le elezioni regionali di domenica: sulla base dei sondaggi di alcuni mesi fa, avrebbe confermato l’indicazione arrivata dalle elezioni europee di un anno fa, anche se i dati già erano in flessione rispetto alle politiche del 2008.
Era prevedibile se non un 10 a 3, sicuramente una vittoria in 9 regioni contro 4 al centrosinistra.
In poche settimane il comandante del Titanic, centrando tutti gli scogli possibili, ha condotto il bastimento del Pdl al naufragio: ora sarebbe un successo vincere in 4-5 regioni e perdere in 8-9.
Tutto è iniziato con la raffica di leggi ad personam, quando sarebbe bastato fare quello che fa il comune cittadino: presentarsi in tribunale e difendersi.
Poi l’immobilismo del governo di fronte alla crisi economica e occupazionale. Quindi le eterne promesse mai mantenute, gli spot quotidiani, le accuse a tutto il mondo, dalla stampa italiana a quella estera, dai magistrati talebani alle Tv (che in gran parte peraltro controlla).
Un’immagine sempre più irosa, velleitaria e narcistista che viene ormai recepita come un delirio di onnipotenza.
I grossolani errori nella presentazione della lista in Lazio fatti passare per complotto, gli otto pronunciamenti negativi di Tar e Consiglio di Stato definiti come torbide manovre per togliere il diritto di voto all’elettore ( quando chi l’ha tolto è invece è la stupidità di certi dirigenti di partito).
Escono frasi sconvenienti a Trani e si arriva alla rivendicazione di “non aver detto nulla di male”, come se in un altro Paese fosse una prassi normale che un presidente del Consiglio minacci il dirigente di un’Authority per far cessare un programma giornalistico sulla Tv di Stato.
Lo ribadiamo: negli Usa un presidente sarebbe stato costretto a dimettersi. Ieri siamo arrivati alla rivendicazione di voler cambiare la Costituzione in senso presidenzialista: cosa possibilissima, basta avere il voto dei due terzi del Parlamento.
No, secondo il premier, sono sufficienti i gazebo, i suoi ovviamente.
Anche se ci andasse il 10% degli italiani sarebbe sufficiente.
Non contento va a Torino a sostenere il leghista Cota e insulta l’avversaria Bresso: “Se al mattino si guarda allo specchio, la Bresso si è già rovinata la giornata”.
Ma non era lui che aveva detto “nulla di inelegante può essere successo a Palazzo Grazioli alle mie feste, perchè io sono una persona elegante”?
E così che si vincono le elezioni?
E’ questo lo stile di un uomo di destra?
E ancora: il Veneto non solo è stato regalato all’esperto in marchette Zaia, ma pure abbandonato.
Dov’è finito La Russa che aveva detto: “Mi impegnerò personalmente in Veneto e il Pdl prenderà più voti dellaLega”?
Se la Lega vincerà forse si dimetterà anche Nosferatu?
In Liguria il premier non si è visto, troppo impegnato a tentare di far vincere Cota in Piemonte.
E qualcuno nel Pdl a Genova già dice che “si è fatto di tutto per non vincere”. O forse meglio così, visto che dove va il premier fa danni.
Che senso aveva la manifestazione di piazza a Roma?
Per poi fare la brurtta figura di 130.000 truppe cammellate, invece del milione annunciato?
In altri tempi 130.00 persone sarebbe accorse solo da Roma città .
E l’abbandono del Sud cui sono stati sottratti i fondi Ue per finanziare i cassa integrati del nord?
E lo scudo fiscale che ha fatto pagare ai grandi evasori il 5% invece che il 50%?
Berlusconi ha ridotto il governo a un mono-incolore leghista con l’appoggio del Pdl, rinunciando a disegnare un paese moderno e libero.
Ormai prevale il ciarpame razzista, il mito dell’egoismo, del denaro , dei “padroni dei nostri sporchi soldi”, degli sfruttatori degli immigrati, dei selezionatori di bambini che hanno diritto a mangiare negli asili e di chi invece deve stare a pane e acqua.
Una destra vera scenderebbe in piazza contro la Lega, non contro i poveri, una destra vera sa che è lo Stato che deve garantire sicurezza e avrebbe accolto le ronde padane a bulaccate d’acqua.
Una destra vera è sociale e solidale coi meno fortunati: chi delinque a casa in 24 ore, ma chi vive onestamente deve avere riconosciuti i diritti.
Basta con l’equivoco “prima gli italiani” nell’assegnazione delle case popolari, se poi le case non si costruiscono.
Se ne servono 100, per 80 italiani e 20 immigrati in regola, costruitene 100, invece che zero per poter continuare a istigare odio.
La Lega la si contrasta attaccandola, non tenendole lo strascico per salvarsi da due processi a Milano.
E basta con l’equivoco di fondo: per valori di riferimento, egoismi localistici, mancanza di visione nazionale e di solidarietà sociale, squallide speculazioni razziste, concezione materialistica della vita, per il privilegiare l’avere e non l’essere, la Lega è agli antipodi della concezione di destra, ficcatevelo bene in mente . Per non parlare di una classe dirigente patetica.
Continuate a ballare a bordo (finchè c’è poltrona c’è speranza), cari amici del Pdl, continuate a fare i ragazzi di camera e i mozzi, continuate a far finta di nulla.
L’acqua sale e la nave affonda: ascoltate pure le barzellette del comandante e fate finta di ridere, trovandole intelligenti.
Ma rispettate chi non vi voterà .
Non tutti nascono servi nella vita.
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