INDAGATO PER OMICIDIO PER I CROLLI ALL’AQUILA, HA AVUTO APPALTI PER LE NEW TOWN
SOTTO ACCUSA PER IL CROLLO DI UN PALAZZO CHE HA CAUSATO 10 MORTI, SI SCOPRE CHE L’IMPRENDITORE FREZZA HA OTTENUTO APPALTI PER 15 MILIONI DI EURO DALLA PROTEZIONE CIVILE.. HA REALIZZATO 5 NUOVE PALAZZINE PER I TERREMOTATI E HA OTTENUTO ANCHE APPALTI PER IL G8
L’imprenditore e costruttore Armido Frezza, uno dei principali protagonisti della ricostruzione della città , avendo ottenuto dalla Protezione civile appalti per 15 milioni di euro per il progetto C.a.s.e. e per il G8 all’Aquila, ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni dalla Procura della Repubblica che sta indagando sulle cause dei crolli di diversi edifici della città .
L’accusa riguarda in particolare il crollo di un palazzo che, la notte del sisma, ha causato la morte di dieci persone.
L’edifico si trovava di fronte alla Casa dello Studente, in via XX Settembre 79: secondo alcuni superstiti, il palazzo tremava già da mesi, in seguito a lavori in un edificio vicino, e la cosa era stata segnalata alle autorità , senza che nessuno prendesse provvedimenti.
I lavori alle fondamenta del palazzo costruito da Frezza avrebbero indebolito, favorendone il crollo, un’ala intera dell’edificio.
Il nome di Frezza emerge poi anche nelle indagini per i crolli dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove l’imprenditore aveva vinto nel 2007 l’appalto per ristrutturare un’ala del complesso, poi gravemente lesionata dal sisma. All’indomani del terremoto, la società di Frezza era quindi finita al centro delle polemiche sui crolli, finendo oggetto di indagini giudiziarie.
Nonostante questo, La Protezione civile pensò bene di affidargli 15 milioni di euro per realizzare 5 palazzine che fanno parte delle nuove case per i terremotati volute dal governo.
Quelle per cui Letta assicurò che “nessuno degli imprenditori della cricca ha mai lavorato e preso un euro”.
Frezza ha invece addirittura ottenuto appalti anche il G8, non solo per costruire le new town.
Gli aquilani si chiedono indignati quale sia stato il “criterio premiale” per cui a un costruttore sotto inchiesta per eventuali responsabilità nei crolli sia stato consentito di partecipare alla ricostruzione della città coi soldi del governo. Quali interessi si celano dietro questa scelta che offende il senso della giustizia e la memoria di tante vittime innocenti?
Fermo restando che nessuno è colpevole fino a condanna definitiva, non era opportuno evitare che le ditte oggetto di indagine partecipassero al progetto C.a.s.e. ?
Che senso ha chiedere attestati antimafia alle aziende per poi aprire le porte a chi potrebbe avere responsabilità gravi nella morte di dieci innocenti?
Qualcuno che ama le procedure speciali e assegna i lavori con criteri personali d’urgenza ne risponderà alla propria coscienza.
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