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PER LA CONSULTA IL SUPER GREEN PASS NON LEDE IL DIRITTO DI VOTO
L’obbligo di super green pass per salire sui mezzi pubblici non lede le prerogative dei parlamentari, neanche se residenti nelle isole.
La Corte Costituzionale si è espressa così sulla richiesta, fatta da quattro deputati e un senatore sardi e siciliani, di sospendere una parte del decreto con il quale si impone la certificazione verde rafforzata per prendere traghetti, treni, autobus o aerei. Il conflitto di attribuzioni contro il governo è stato dichiarato inammissibile.
Il ricorso era stato presentato da Pino Cabras, Emanuela Corda, Andrea Vallascas e Simona Suriano di Alternativa c’è e dal senatore Pietro Lorefice del M5s.
“I ricorrenti, privi del super green pass – si legge nel comunicato della corte – sostengono che questa previsione impedisca loro di partecipare ai lavori parlamentari, in particolare (ma non esclusivamente) all’elezione del Presidente della Repubblica, calendarizzata il 24 gennaio: i residenti nelle isole, infatti, non potrebbero raggiungere la sede del Parlamento con aerei o traghetti pubblici senza la certificazione verde. Perciò, data l’urgenza, chiedono anche la sospensione cautelare della disposizione che ne prevede l’obbligo”.
Secondo i parlamentari, che sono assistiti da Ugo Mattei, giurista e pasionario dei no green pass, il provvedimento avrebbe violato ben 17 articoli della Costituzione. Tra questi, l’articolo 3 che disciplina il principio di eguaglianza, il 16 che sancisce la libertà di movimento, gli articoli che attribuiscono al Parlamento la funzione legislativa e le altre prerogative di deputati e senatori, nonché le norme che disciplinano l’elezione del presidente della Repubblica.
Ma per il giudice delle Leggi nessuno di questi numerosi articoli è scalfito dal decreto del governo. Nel comunicato, infatti, si legge ancora: “La Corte ha ritenuto che non vi sia alcuna manifesta violazione delle prerogative costituzionali dei parlamentari. La disposizione oggetto del conflitto regola infatti le condizioni di accesso al trasporto pubblico valide per l’intera collettività e non riguarda attribuzioni specifiche di deputati o senatori, incise in via fattuale e di riflesso; attribuzioni il cui esercizio deve essere garantito dai competenti organi delle Camere, nel rispetto della legislazione vigente”. Tentativo fallito per i parlamentari no pass, insomma. Il loro diritto di partecipare ai lavori parlamentari non li esime dal rispettare le regole che tutti i cittadini devono seguire.
(da Huffingtonpost)
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