CARO SINDACATO DI POLIZIA, IMPARATE A FARE AUTOCRITICA OGNI TANTO SE NON VOLETE CHE I CITTADINI NON SI SENTANO PIU’ TUTELATI DA VOI
IL CASO FASSINA A ROMA E’ UNA VERGOGNA: INVECE CHE CRITICARE IL MINISTRO CHE HA CHIESTO CHIARIMENTI, IMPARATE AD AVERE RISPETTO DEI LAVORATORI CHE LOTTANO PER NON PERDERE IL POSTO DI LAVORO E USATE IL CERVELLO, VI PAGHIAMO ANCHE PER QUELLO
La Procura di Roma è in attesa di una informativa della Digos in relazione a quanto avvenuto ieri nel corso di una manifestazione davanti alla sede di Roma Metropolitane, nella zona di San Giovanni, durante la quale il deputato di Leu Stefano Fassina è rimasto ferito. Il parlamentare è stato trasportato in ospedale dove gli è stato riscontrato un trauma toracico.
La sede della società era presidiata da un gruppo di lavoratori a rischio licenziamento. Fassina è rimasto ferito quando alcuni agenti hanno tentato di aprire un varco per fare passare un collaboratore di un assessore del Comune di Roma.
A prendere le difese dei poliziotti è Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato: “Non c’è stata alcuna carica nè alcuna aggressione contro chicchessìa,
le immagini dimostrano l’assoluta correttezza dell’operato dei poliziotti presenti che, dimostrando estrema professionalità e nervi molto saldi, hanno solo usato il proprio corpo per consentire l’accesso a un edificio subendo la resistenza e l’opposizione di chi voleva impedire loro di svolgere il proprio lavoro”
“Fassina era presente per difendere i lavoratori? Eppure non ha dimostrato alcun rispetto per il lavoro dei poliziotti che non erano lì per passare il tempo”.
Mazzetti prosegue: “Aver strepitato di una presunta aggressione da parte degli agenti, in realtà inesistente, è gravissimo. E a fronte dell’evidente prova video della correttezza dei poliziotti messi alla gogna troppo frettolosamente, stavolta anche dal supponente intervento del ministro Lamorgese che poteva chiedere spiegazioni in ben altri modi, ci aspettiamo dal Capo della Polizia una risposta netta e decisa a tutela dei colleghi che meritano un riconoscimento premiale”.
Bene, allora entriamo nel merito:
1) Non trattandosi di dimostranti armati o con il viso travisato, ne’ di presunti terroristi o eversori, ma di un presidio sindacale a tutela del posto di lavoro, le forze dell’ordine hanno solo un compito di “controllo” per impedire che la situazione degeneri, non per farla degenerare. E infatti fino a quel momento a questo imput si è fatto riferimento, come per centinaia di manifestazioni analoghe in tutta Italia.
2) Se un inviato del Comune vi ha fatto presente la presunta “necessità ” di entrare negli uffici sono tre le soluzioni:
a) accertarsi che non si tratti di una richiesta rinviabile e quindi nel caso invitare il soggetto a soprassedere onde evitare tensioni con i manifestanti
b) farlo entrare dal retro visto che non può non esistere una uscita di sicurezza in uno stabile pubblico
c) contattare i responsabili del presidio per ottenere senza tanto casino il pass per permettere una entrata per “motivi di urgenza”. Chiedere ai tanti funzionari di polizia esperti nel settore che usando dialogo e buonsenso hanno sempre raggiunto lo scopo, incontrando la disponibilità della controparte.
3) Il “vostro lavoro” non era quello di schiacciare contro muro e portone Fassina e altri, ma quello di tutelare l’ordine pubblico a difesa sia di chi manifestava che di chi poteva dissentire, evitando inutili prove di forza.
Non siete bodyguard di privati, ma agenti al servizo di tutti i cittadini.
4) “Fassina era presente per difendere i lavoratori ma non ha avuto rispetto per i lavoratori della Polizia”? è una domanda che si può capovolgere: voi forse avete avuto rispetto per i lavoratori che manifestavano perchè stanno perdendo il posto di lavoro?
E dichiarare “intervento supponente” quello del ministro Lamorgese solo perchè ha chiesto accertamenti sui fatti sa tanto di richiesta di impunità per la categoria.
Nessuno è al di sopra della legge, chi la pensa diversamente può anche scegliere di fare un altro mestiere .
Leave a Reply