CARROCCIO, ECCO LE EMAIL DELL’AFFARE TANZANIA: QUEI 90.000 EURO PRELEVATI NON SI SA DA CHI (E PER CONTO DI CHI) E SPARITI NEL NULLA
BELSITO TENEVA I DIAMANTI DENTRO IL SUO ARMADIO…SI INDAGA SU 20 ASSEGNI SOSPETTI DI STIFFONI
“Non abbiamo alcun motivo per fornirvi prove testimoniali o documentali che sono in nostro possesso”.
Dopo tre mesi di fax, raccomandate e mail, “tutti rimasti senza seguito”, il 23 marzo 2012 l’avvocato di Stefano Bonet invia l’ultima comunicazione ai revisori della Lega Stiffoni e Castelli e all’avvocato di Belsito, Paolo Scovazzi.
Gli inquirenti hanno ricostruito il carteggio dal quale emerge come in via Bellerio molti fossero al corrente degli investimenti.
Bonet, indagato per riciclaggio e truffa, ritenuto l’ideatore dell’affaire Tanzania, è sotto pressione: i vertici del Carroccio, in particolare Castelli (con cui si incontrerà più volte) spingono affinchè restituisca i 4,5 milioni che Belsito gli ha inviato a Cipro.
Ma Bonet, titolare della Siram (da cui è partita l’indagine del Noe) sostiene di non averli e di non esserne mai entrato in possesso.
Perchè Belsito non gli ha mai comunicato il “giustificativo” per farsi accreditare i fondi.
E’ la versione dell’imprenditore : la ripete più volte a Castelli.
“Dei soldi sa tutto Belsito”.
A gennaio, quando emerge lo scandalo Tanzania, da via Bellerio il pressing su Bonet si fa intenso:il 28 gennaio deve incontrare a Varese i vertici del partito.
Inizialmente è prevista anche la presenza di Roberto Maroni.
Tre giorni prima, ricostruiscono i pm, “Bonet contattava Restaini, la quale lo avvertiva che aveva appena mandato un messaggio a Maroni”.
L’imprenditore “chiedeva se ci fosse stata una fuga di notizie in merito all’incontro poichè Belsito si manifestava particolarmente nervoso.
Lubiana affermava che ciò era dovuto al fatto che Belsito era stato scaraventato sui giornali, non solo per la vicenda dei fondi, ma soprattutto per quello che riguardava tutta una serie di acquisti di immobili da parte di Bossi ed altri da parte di altri membri (…) del Cerchio Magico.
Se ciò fosse risultato vero il partito ne sarebbe venuto fuori distrutto e tutti sarebbero andati sotto la corrente di Maroni”.
Quello che poi è accaduto.
Ed è la Lega che si è data appuntamento a Zanica (Bergamo) il primo maggio per il “Lega day”:
Intanto domani a Palazzo di Giustizia di Milano ci sarà un incontro tra i magistrati milanesi e quelli di Reggio Calabria, titolari di due inchieste distinte ma con al centro Belsito.
I pm della Dda raggiungeranno Milano per interrogare l’ex amministratore del Carroccio, indagato dalla Procura reggina per riciclaggio.
Nel pomeriggio si terrà il vertice.
Altre operazioni sospette riguardano Stiffoni.
Nel rapporto della Uif della Banca d’Italia, inviata ai pm Robledo, Filippini e Pellicano, sono indicate alcune operazioni bancarie ritenute “anomale”.
Oltre 20 assegni circolari e un prelievo in contanti di 90 mila euro senza giustificativo.
Intanto, ieri a Milano sono stati repertati i diamanti sequestrati dalla Gdf nella sede della Lega perchè acquistati da Belsito non per il partito ma per se stesso.
Diamanti che l’ex amministratore custodiva dietro un armadio nella sua casa-ufficio di Genova, ha riferito agli inquirenti, prima di restituirne alla Lega 11 e non 12 come da fattura intestata all’ex tesoriere.
Uno dei suoi avvocati, Alessandro Vaccaro, ci dice di non saperne nulla del diamante mancante ma ribadisce che non c’è stata appropriazione indebita:
“Erano della Lega. Per l’intestazione della fattura a Belsito e non alla Lega ci possono essere motivi burocratici”.
Antonella Mascali e Davide Vecchi
(da “il Fatto Quotidiano“)
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