CASO ESCORT TARANTINI, NUOVI ACCERTAMENTI, SLITTA RICHIESTA RINVIO A GIUDIZIO PER BERLUSCONI
LA PROCURA DELEGA UN SUPPLEMENTO D’INDAGINE SULLE DICHIARAZIONI (RITENUTE FALSE) DI TARANTINI… PER L’ACCUSA SAREBBE STATO INDOTTO A MENTIRE
La procura di Bari ha avviato altre indagini sulle bugie dette da Gianpaolo Tarantini nell’inchiesta escort e pagate — secondo l’accusa — dall’allora premier Silvio Berlusconi.
La procura ha delegato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo un supplemento di indagini, chiesto dalla difesa di Walter Lavitola, ex direttore dell’Avanti.
A causa dei nuovi accertamenti sono quindi destinati a slittare i tempi dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per induzione a mentire per Berlusconi e Lavitola.
La Procura aveva chiuso le indagini il 20 luglio scorso. Berlusconi si era fatto interrogare sostenendo di non sapere che le ragazze di Giampi fossero prostitute.
Per gli inquirenti l’ex presidente del Consiglio avrebbe pagato Tarantini grazie a Lavitola, perchè mentisse agli inquirenti baresi che indagavano sulle escort.
”Io ho sempre avuto il piacere di dare a chi avesse bisogno — spiegava Berlusconi — per me una donazione di qualche migliaio di euro era assolutamente nulla”.
Tarantini avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi 10mila euro al mese oltre a 500mila euro (ma soltanto la metà gli sarebbe stata consegnata) per avviare un’attività economica.
Quei regali fatti a Tarantini, insomma, sarebbero stati soltanto ”beneficenza”, non soldi — come sostiene la pubblica accusa — necessari per comprare il suo silenzio. Oltre al denaro, pero’, l’imprenditore barese aspirava a entrare in contatto, tramite l’ex premier, con i vertici di Protezione Civile e Finmeccanica con cui poter fare affari.
Un paio di settimane fa era emerso che agli atti dell’inchiesta mesi fa era stata depositata una informativa della Guardia di Finanza in cui emergevano le bugie dell’ex premier messe a confronto con intercettazioni e verbali.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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