Febbraio 18th, 2020 Riccardo Fucile
DUE DISTINTE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA: CENTRI SOCIALI E SARDINE IN PIAZZA, CITTA’ BLINDATA
“No Salvini, no Trump” è una delle scritte sullo striscione — poi rimosso — trovato in piazza Garibaldi a Napoli nelle prime ore del mattino. Sull’accaduto indaga la Digos.
Il leader della Lega sarà dalle 18,30 nel capoluogo campano, in un teatro del centro. Prevista anche una manifestazione dei centri sociali, con concentramento alle 17,30 a largo Berlinguer, in via Toledo, mentre le Sardine manifesteranno a piazza Dante intorno alle 19,30.
La città è blindata per prevenire eventuali disordini. La Funicolare centrale, la cui stazione principale è proprio in piazzetta Augusteo — accanto al teatro in cui ci sarà il comizio di Matteo Salvini — concluderà le sue corse alle 16, per evitare problemi di ordine pubblico.
Nei giorni scorsi c’era stato un blitz degli attivisti in piazzatta Duca d’Aosta, davanti al teatro Augusteo dove è in programma la tappa della campagna elettorale di Matteo Salvini martedì 18 febbraio.
Il segretario della Lega “utilizzerà questo teatro napoletano per provare a far dimenticare a questa città , non solo gli insulti che in questi quasi trent’anni ha vomitato contro Napoli e tutti il meridione, ma anche le scellerate politiche securitarie portate avanti quando era ministro dell’interno che miravano a criminalizzare i migranti ma che , nei fatti, nulla facevano per la reale sicurezza dei cittadini che vivono questa città è questo paese”, aveva scritto gli attivisti in una nota.
“Chiediamo con forza — proseguivano — che nessuno si renda complice di chi per anni ci ha insultato, facendo solo ed esclusivamente i suoi interessi perchè chi ospita, sostiene e accetta Salvini è nemico di partenope. Invitiamo, perciò, i napoletani a non dimenticarsi di tutto questo e a partecipare insieme a noi al No Salvini Day martedì 18 alle 17:30 in largo Berlinguer per ribadirgli che a Napoli il suo messaggio di odio e di intolleranza non è il benvenuto”.
(da agenzie)
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Maggio 17th, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI INCAPACE DI RISTABILIRE LA LEGALITA’, NON C’ERA NESSUN PRESIDIO DI POLIZIA… I SANITARI: “SIAMO COME IN UNA ZONA DI GUERRA”
Il giorno dopo l’incontro del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Salvini a Napoli si torna a sparare. Questa volta nel cortile dell’ospedale Pellegrini.
A pochi giorni dal ferimento della piccola Noemi, in città si torna a parlare della sicurezza degli innocenti messa a repentaglio.
Un ragazzo, armato di pistola e con un casco in testa, ha esploso alcuni colpi di pistola nel cortile del nosocomio dove era arrivato un 22enne con ferite di arma da fuoco alle gambe, vittima di un altro attacco a Piazza Trieste e Trento.
I colpi, come si vede nei video di sorveglianza, sparati verso le scale dello stabile dove c’erano quattro persone, tra cui l’obiettivo dell’agguato, non hanno raggiunto nessuno. La vittima, nota alle forze dell’ordine per reati di lieve entità , adesso è “in condizioni stabili”.
Francesco Emilio Borrelli, consigliere Regione Campania dei Verdi, commenta così l’accaduto: “La camorra è arrivata a sparare anche negli ospedali, cose che non accadono neanche nelle zone di guerra. Solo il caso ha voluto che non si verificasse un nuovo caso Noemi. L’emergenza sicurezza è a un punto di non ritorno, servono i presidi di polizia negli ospedali”.
Chi stanotte presidiava il pronto soccorso racconta di un’azione solitaria “che poteva provocare sicuramente vittime all’interno dell’ospedale”.
Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 dice provocatoriamente: “Non posso pensare di fornire ad infermieri e dottori un camice antiproiettile”.
In quanto si tratta di “gente che lavora, che è qui a prestare soccorso non può trovarsi all’improvviso come in una zona di guerra. L’episodio è grave e terribile. Ciò nonostante – e questo afferma ancora la loro professionalità – gli operatori sono subito tornati al lavoro”.
Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, parla della questione sicurezza: “Voglio esprimere solidarietà ai colleghi che questa notte hanno vissuto momenti di paura mentre erano impegnati a fare il proprio lavoro. Un episodio, quello vissuto al Pellegrini, che deve essere stigmatizzato con decisione e che deve vedere una forte risposta da parte delle più alte cariche dello Stato, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra aggressioni e intimidazioni, si lavora ormai in condizioni proibitive”.
“Una scena mai vista”, dice un infermiere che all’ospedale Pellegrini di Napoli lavora “da anni”. “Alla violenza sono abituato, con parenti di gente ferita in agguati che sfogano la loro rabbia su di noi e sull’ospedale, ma quello che è successo stanotte le ha superate tutte”, dice l’infermiere che racconta: “Eravamo tutti intenti a soccorrere il ragazzo ferito, come sempre con l’aiuto di guardie giurate quando si è scatenato l’inferno. Si è intravisto un uomo che a volto coperto ha cominciato a sparare verso di noi. Un miracolo che nessuno sia stato colpito. Qui ci sarebbe bisogno di una vigilanza della polizia h24 ma mi rendo conto delle cose che succedono in città che i poliziotti non possono essere dappertutto”.
(da agenzie)
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Maggio 16th, 2019 Riccardo Fucile
TENSIONI DAVANTI ALLA PREFETTURA
Scontri tra forze dell’ordine e manifestanti all’ingresso di piazza del Plebiscito, a Napoli, nei pressi del palazzo della Prefettura dov’è in corso il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Salvini.
La polizia ha effettuato una carica per allontanare i manifestanti che hanno lanciato delle transenne e dei fumogeni contro i poliziotti. La situazione è ora tornata alla normalità . I manifestanti, però, stanno stazionando nei pressi della prefettura.
“Napoli non si lega”. È questo il messaggio lanciato dai manifestanti al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in città per partecipare in prefettura al comitato per l’ordine e la sicurezza. E per ribadire il messaggio cardine del corteo: un manifestante si è presentato con gli abiti di Pulcinella per dire: “statt ‘a casa toia”.
Molte le accuse mosse a Salvini tra cui quella gridata al megafono da attivisti: «Nel cosiddetto decreto spazzaclan non si dice niente delle mafie e ci si preoccupa di fare multe a chi salva i migranti».
In strada anche un manifestante con un cane vestito da uno striscione con la frase «lega uguale mafia».
insieme ai giovani attivisti anche molti cittadini comuni: «Anche chi lo guardava con fiducia ora la sta perdendo, hanno scoperto la fregatura, il vento sta cambiando»
(da agenzie)
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Maggio 16th, 2019 Riccardo Fucile
AI BALCONI DELLA CITTA’ LENZUOLA E MANIFESTI CONTRO IL LEGHISTA, ALLE 18 UN CORTEO
Matteo Salvini tra poche ore è Napoli. Non è la prima volta e non sarà l’ultima.
Ma la visita del vicepremier, in città per presiedere un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, arriva nel pieno della “rivolta degli striscioni”, così come è stata definita la protesta che sta toccando molte città italiane.
Da Milano a Carpi, passando per Firenze e Campobasso: dopo il caso del manifesto critico tolto dai vigili del fuoco da un balcone a Brembate, in provincia di Bergamo, la sfida al ministro leghista ha conosciuto decine di altri casi.
E ha toccato, com’era immaginabile, anche la città partenopea dove la creatività e l’ironia trovano nella contestazione politica e sociale l’espressione migliore.
E così, le foto degli striscioni contro Salvini a Napoli hanno iniziato a fare il giro del web. Su un lenzuolo bianco, esposto da un balcone già il 15 maggio, alla vigilia della visita, si legge: “Salvini non sei il benvenuto. P.s. per la Digos: torno alle 20”.
Critico ma corretto, verrebbe da dire.
Su un altro è impresso il ricordo dei giudizi di Salvini sui terroni: “Napoli non si Lega”.
“Restituisci i 49 milioni”, è l’avviso esposto da un altro cittadino. Un altro, forse con una vena di nostalgia borbonica, rilancia: “Salvini cerchi voti al Sud per portare i soldi al Nord”.
E, ancora, gli attivisti dell’ex Opg hanno anche realizzato un video parodia sul pupazzetto di Zorro rubato a Salvini.
Alle 18 – fanno sapere sempre gli attivisti – partirà una manifestazione di protesta da largo Berlinguer, davanti all’ingresso della metropolitana di Toledo.
Napoli si “arma” oggi di ironia per cavalcare l’onda della resistenza critica. Del resto è già accaduto in passato, in occasioni molto più delicate.
(da agenzie)
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Marzo 7th, 2019 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE FRANCESE POTREBBE ACCOGLIERE L’INVITO
Durante la tanto chiacchierata intervista da Fabio Fazio, il presidente francese Emmanuele Macron si è lasciato andare a una dichiarazione d’amore per Napoli.
“Per me Napoli è un posto particolare. Stendhal diceva: ‘Ci sono due capitali in Europa. Parigi e Napoli”. Ho letto quello che Schifano ha scritto della città . Napoli è per me una città veramente particolare, l’ho visitata più volte e mi è molto cara”.
L’esternazione è stata particolarmente apprezzata dal popolo partenopeo. E, soprattutto, dal primo cittadino, tanto che Luigi De Magistris, onorato dalla dichiarazione del presidente francese, si è deciso a rispondere, inviando una lettera all’Eliseo.
Il sindaco di Napoli prima ha ringraziato il presidente Macron “per le belle parole” spese per la città , che “mi riempiono di orgoglio e mi lusingano”; poi ha deciso di prendere in mano la situazione e approfittarne per invitare l’inquilino dell’Eliseo a Napoli.
“Ho molto apprezzato il Suo riconoscimento di Napoli quale grande capitale europea, così definita, insieme a Parigi, da Stendhal e da molti viaggiatori che, non solo nei secoli scorsi, sono rimasti colpiti dal suo enorme patrimonio artistico, culturale ed ambientale che è conosciuto in tutto il mondo”, si legge nella lettera.
“Con Parigi, con la Francia esistono antichi rapporti ed amichevoli relazioni che si sono consolidate, nel tempo, attraverso ideali e principi comuni. La Francia, Parigi hanno rappresentato, sempre, il Paese e la Capitale della libertà e dei diritti, così come Napoli, Medaglia d’Oro per le Quattro Giornate costituisce la Città della Pace e dell’accoglienza, la cerniera dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, scrive De Magistris nella prima parte della lettera, mentre nella seconda, invece, si richiama alle parole di Macron su Eduardo De Filippo.
Il presidente francese aveva detto che De Filippo è “un autore per me particolare, perchè ho incontrato mia moglie con Eduardo. Stavo recitando ne L’Arte della commedia di Eduardo, non è certo la sua pièce più napoletana, ma è una bella pièce teatrale, l’ho adattata quando ero al liceo, all’università ed è in questa occasione che ho incontrato mia moglie, quindi Eduardo De Filippo ha un posto speciale nel mio cuore”.
A queste parole, il primo cittadino di Napoli risponde così nella lettera: “Il Suo riferimento, signor Presidente, al nostro grande drammaturgo, Eduardo De Filippo, mi ha, poi, molto colpito perchè sottende una Sua profonda conoscenza della nobile tradizione del teatro napoletano che, nel caso di Eduardo, diventa teatro universale, patrimonio dell’intera umanità ”.
Infine De Magistris si lancia nell’invito finale: “Sarei particolarmente onorato di poterLa accogliere a Napoli, qualora i Suoi gravosi impegni glielo consentissero. Potrebbe rivedere una città che è, sempre, una sorpresa e che è, come Lei ben sa, particolarmente viva e ricca di umanità ”.
(da TPI)
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Gennaio 27th, 2019 Riccardo Fucile
STRISCIONI CONTRO CHI SI E’ VENDUTO ALLA LEGA: “ANNI DI INSULTI E ORA PROVANO A RIPULIRSI LA FACCIA PER RACCATTARE VOTI”… I CORAGGIOSI LEGHISTI SI CHIUDONO NELLA SALA, ARRIVA LA POLIZIA IN ASSETTO ANTISOMMOSSA PER FRONTEGGIARE DIECI RAGAZZE
Momenti di tensione all’hotel Ramada di Napoli dove una trentina di contestatori è entrata nell’albergo dove era in corso la riunione della scuola di formazione della Lega per dirigenti della Campania e del Sud.
Le porte della sala sono state chiuse precipitosamente dai leghisti e i manifestanti sulla terrazza dell’albergo hanno esposto striscioni, tra cui quello ‘Leghista terrone vergogna del Meridione’ o un Salvini immortalato con alcuni prodotti gastronomici, ed urlato slogan.
“A Napoli – hanno detto i giovani – non c’è spazio per chi ha costruito la sua carriera politica prima con l’odio per i meridionali e poi per gli immigrati. Non dimentichiamo gli slogan ‘colerosi terremotati'”.
Sul posto è arrivata la polizia in assetto antisommossa prima che la manifestazione si concludesse.
“Per noi è inaccettabile che, dopo anni di insulti ai meridionali, il partito che ha costruito la propria carriera sull’odio, provi a ripulirsi la faccia e a raccattare i voti dei napoletani”.
(da agenzie)
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Gennaio 21st, 2019 Riccardo Fucile
L’ANNUNCIO SU FB: “NON CI SCORAGGIAMO”
Ha riaperto con una festa di popolo la pizzeria Sorbillo in via Tribunali dopo la bomba fattaesplodere la scorsa settimana.
E per festeggiare sono state offerte pizze gratis a quanti si erano dati qui appuntamento e ai turisti di passaggio che non hanno rinunciato a un trancio.
Decine e decine sono le pizze marinare che sono state sfornate e offerte in strada.
“Noi non ci scoraggiamo – ha detto Gino Sorbillo – e oggi festeggiamo con una semplice marinara per i napoletani che tanto amo, che amano fare rete, che amano la normalità e la legalità , che amano le proprie strade in cui si sentono sicuri fatta eccezione per qualche episodio”.
“I napoletani – ha aggiunto – non hanno difficoltà a denunciare perchè solo attraverso la denuncia Napoli si può risollevare e attraverso la bonifica dei vicoletti con luci e telecamere, perchè non devono esistere strade di serie A e B. La rete, denuncia e legalità faranno risollevare Napoli”.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2019 Riccardo Fucile
“DIRIGA LA PRUA VERSO NAPOLI, GIA’ PRONTE 20 IMBARCAZIONI PER PORTARE A RIVA I PROFUGHI”
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha scritto al comandante della Sea Watch per chiedergli di rivolgere la prua verso Napoli e sbarcare in città .
De Magistris ha aggiunto nella lettera, pubblicata sul profilo Twitter dell’ONG, che se il governo impedirà lo sbarco sono pronte 20 imbarcazioni che porteranno a riva le persone che attualmente si trovano sulla nave.
“Il porto di Napoli è aperto, ho scritto al comandante della nave per dirgli di dirigere la prua verso Napoli. Non c’è nessuna ordinanza di chiusura, venite qui”, ha annunciato il sindaco.
“Se qualcuno vorrà sbarrarvi la strada di fronte al porto — dice — verremo a prendervi con le imbarcazioni dell’umanità per accogliervi a Napoli”.
Il primo cittadino torna a criticare il decreto sicurezza dopo l’acceso scontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Al Comune di Napoli interpretiamo le leggi ordinarie solo in maniera costituzionalmente orientata. Oggi lo facciamo con chi vorrebbe discriminare le persone per il colore della loro pelle”.
“Il fatto che il governo lasci morire persone in mare” per il sindaco de Magistris e’ una “violazione di tutti i principi costituzionali”.
Nella lettera De Magistris scrive: “Se poi la protervia del Ministro (Salvini) dovesse spingersi fino a impedirle di entrare, sappia che abbiamo disponibili 20 imbarcazioni che, in sicurezza, raggiungeranno la SeaWatch 3 per portare a casa le persone che sta ospitando”.
SeaWatch 3 su Twitter ha commentato: «A bordo di #SeaWatch è stato recapitato il messaggio di @demagistris che ci commuove e non ci fa sentire soli».
L’odissea delle due ONG tedesche prosegue sotto i riflettori delle polemiche e dopo gli innumerevoli appelli — l’ultimo è quello congiunto di 18 organizzazioni — l’Ue riferisce di essere stata in contatto nei giorni scorsi con alcuni Stati membri per trovare una soluzione.
Dopo le segnalazioni sul mare mosso e il peggioramento delle condizioni di salute di alcuni dei 32 naufraghi, nelle ultime ore Malta aveva già accolto la SeaWatch nelle proprie acque territoriali, ma finora non c’è stata alcuna autorizzazione allo sbarco.
E poco distante, sempre in zona La Valletta, c’è anche l’imbarcazione della SeaEye, che ha a bordo altre 17 persone soccorse ed è in mare da sei giorni.
Il commissario Avramopoulos ha chiesto ai Paesi dell’Ue di “fornire il loro sostegno e contribuire a questo sforzo congiunto per sbarcare quelli a bordo in modo sicuro e il prima possibile”. Ma finora a tendere una mano sono state solo alcune città e non i governi nazionali.
(da agenzie)
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Gennaio 3rd, 2019 Riccardo Fucile
LA ZECCA PADANA ALLE CORDE DELIRA SUI “FINTI PROFUGHI”, DIMENTICANDO QUANTI SONO STATI FATTI AFFOGARE DAL SUO GOVERNO CHE HA CRIMINALIZZATO LE PERSONE PERBENE CHE PRESTANO SOCCORSO E CHE NON PASSANO IL TEMPO A IMBOSCARE SOLDI ALL’ESTERO
“Mi auguro che questa barca si avvicini al porto di Napoli perchè contrariamente a quello che dice il Governo noi metteremo in campo un’azione di salvataggio e la faremo entrare in porto. Sarò il primo a guidare le azioni di salvataggio”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio Crc, parlando della vicenda della Sea Watch, la nave che da giorni è nelle acque del Mediterraneo con 32 migranti a bordo, tra cui donne e bambini.
Immediata la replica di Matteo Salvini: “I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti”
Si infiamma la polemica tra il ministro dell’Interno e il primo cittadino del capoluogo partenopeo che ieri si era opposto con Leoluca Orlando all’applicazione del ‘dl sicurezza.
“I comportamenti dei governanti si avvicinano a quelli dei trafficanti di esseri umani – ha aggiunto de Magistris – perchè se loro lucrano su questa gente, i governanti lucrano politicamente facendo credere alle persone che l’infelicità dei Paesi occidentali sia dovuta alla gente e ai bambini che stanno morendo in mezzo al mare”.
Secondo de Magistris, “lasciare persone e bambini in mezzo al mare con il gelo e la tempesta è qualcosa di indegno, criminale. Sarebbero tanti i modi per apostrofare i governanti del mondo e quelli italiani che per un pò di propaganda politica passeranno alla storia per quelli che hanno fatto morire persone in mare. Sarà la storia che li giudicherà – ha concluso – e mi auguro anche qualche tribunale perchè di fronte ai crimini non c’è solo l’accusa politica o lo sdegno esistono anche i tribunali”.
De Magistris ha poi commentato le parole espresse ieri dal ministro, Matteo Salvini, a seguito della ‘rivolta’ di alcuni sindaci, a cominciare da Leoluca Orlando a Palermo, rispetto ai contenuti del ‘decreto sicurezza’: “Il linguaggio di Salvini è indegno di un ministro dell’Interno e lo dico con rispetto delle istituzioni repubblicane alle quali ho giurato. Io non faccio parte di un partito che ha sottratto decine di milioni agli italiani, non vado ad abbracciare criminali durante le partite di calcio e non pavento nemmeno lontanamente l’idea, pur escludendolo, di usare esercito, carabinieri e poliziotti contro i sindaci perchè se solo ci prova a pensarlo avrà una risposta politica e democratica talmente adeguata che se la ricorderà per tutta la vita”.
“Da italiano sono indignato di essere in questo momento rappresentato da Salvini che rappresenta l’intero Governo perchè tutti i Di Maio, i Toninelli e altri sono su questa barca dell’indegnità ” ha concluso de Magistris, rispetto alle politiche di immigrazione messe in campo dal ministro dell’Interno.
“I 75 milioni di euro per le buche di Roma sono una marchetta politica che fa venire i brividi ricordando i governi della Prima Repubblica. Forse così si spiega il silenzio della Raggi”. ha aggiunto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
(da “La Repubblica”)
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