CISGIORDANIA, COLONI ISRAELIANI INCENDIANO UNA MOSCHEA E LA IMBRATTANO CON INSULTI A MAOMETTO
CONTINUANO I CRIMINI DEL COLONI: QUANDO SI HA AL GOVERNO UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE TI VUOI ASPETTARE?
Proseguono indisturbati i crimini dei coloni israeliani in Cisgiordania: l’ultimo
episodio risale a ieri, quando la moschea Hajjah Hamidah, nel governatorato di Salfit, è stata incendiata e imbrattata. L’attacco, avvenuto prima delle preghiere del mattino, è stato definito dalle autorità religiose palestinesi “un crimine odioso e un affronto deliberato ai sentimenti dei musulmani”.
Secondo fonti palestinesi, i responsabili avrebbero appiccato il fuoco dall’esterno, riuscendo a bruciare anche parte dell’interno dell’edificio. Le immagini diffuse dopo l’attacco mostrano vetri infranti, detriti carbonizzati e scritte offensive in ebraico contro il Profeta Maometto. Sulle mura è comparso anche un messaggio di sfida rivolto al comandante dell’IDF in Cisgiordania, Avi Bluth, che il giorno precedente aveva condannato le violenze dei coloni.
Il sindaco di Deir Istiya, Abdul Rahim Zidan, ha confermato che non si è trattato di un incidente: “L’obiettivo era la moschea, un simbolo religioso. Volevano provocare, colpire la comunità nel suo luogo più sensibile”. L’IDF ha confermato l’incendio e ha riferito di aver inviato unità sul posto, trasferendo poi il caso alla polizia israeliana. Al momento, nessun sospetto risulta identificato.
L’incendio alla moschea arriva in un contesto di violenze in rapido aumento nei territori occupati. Organizzazioni internazionali segnalano quest’anno un’impennata di aggressioni ai luoghi sacri, alle comunità rurali e alle proprietà agricole palestinesi, con numeri che non si registravano dal 2006. La scelta di colpire un luogo di culto, sottolineano fonti palestinesi,
si inserisce nella strategia di intimidazione che nelle ultime settimane ha accompagnato anche attacchi incendiari contro campi, fabbriche e comunità beduine della regione.
Il Ministero degli Esteri palestinese ha addossato la responsabilità politica dell’accaduto al governo israeliano, accusato di non intervenire per frenare la violenza dei coloni. La comunità locale, intanto, teme che l’incendio della moschea rappresenti solo un ulteriore passo verso una spirale di provocazioni.
(da agenzie)
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