CNR: “CONTAGIO SISMICO PREOCCUPANTE, NON ESCLUDIAMO ALTRE SCOSSE”
SISMA MAI COSI FORTE DAL 1980
La scossa di terremoto nel centro Italia registrata questa mattina alle 7.40 e’ una delle piu’ forti dell’ultimo secolo in Italia, sicuramente quella con la magnitudo maggiore dal 1980, anno del terremoto in Irpinia, a oggi, surclassando persino il sisma dell’Aquila del 2009. Per ritrovare una magnitudo di 6.5, registrata oggi dall’Ingv, bisogna andare per l’appunto al 1980, quando una scossa di identica magnitudo devasto’ i comuni tra il Vulture e l’Irpinia causando oltre 2.900 vittime.
Il terremoto dell’Aquila, pur cosi’ distruttivo, aveva una magnitudo leggermente inferiore, pari a 6.3.
Altri terremoti di potenza intorno al grado 6 negli ultimi decenni furono quello in Molise (2002), con magnitudo 5.8, in Pianura Padana (2012) di magnitudo 5.9 e quello di pochissimi giorni fa, sempre tra Umbria e Marche, con magnitudo 5.9.
“Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa. Tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta. Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi”.
Lo spiega in una nota l’Istituto di geologia ambientake e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche.
“Il terremoto – viene puntualizzato – si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato. Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale.
Purtroppo – sottilinea l’Igag-Cnr – non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, nè possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi. Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0”.
(da “Huffingtonpost”)
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