CON LE PINNE, IL FUCILE E GLI OCCHIALI…
IN ITALIA DIVENTA UNA CONQUISTA PAGARE L’AFFITTO DELL’OMBRELLONE IN SPIAGGIA A TARIFFA DIMEZZATA SE LO SI USA SOLO IL POMERIGGIO… CI VOLEVA MISTER PREZZI PER OTTENERE UNA COSA SCONTATA, DOVUTA ED OVVIA … CHISSA’ DOV’ERA LO STATO QUANDO, A INIZIO STAGIONE, I PREZZI SONO STATI COMUNICATI DAI GESTORI ALLE AUTORITA’ COMPETENTI
Ci sono notizie la cui diffusione all’estero dovrebbe essere vietata: non si tratta di trame terroristiche, nè di malasanità questa volta, ma di un tema balneare che ha trovato spazio sui media italiani, come se avessimo vinto nella stessa giornata due ori olimpici. Per la serie “facciamoci sempre riconoscere”, è andato infatti in onda lo spot “Ombrellone a metà prezzo il pomeriggio”, invenzione italiana per ritornare alla norma. Pare di vedere quei negozi che, in tempi di saldi, se un paio di scarpe in alta stagione costava 120 euro ora mettono il cartellino di 150 euro con una bella barra sopra, scrivono sconto del 20%, e sotto il “nuovo prezzo” di 120 eurini.
In questo caso la notizia invece è che Mister Prezzi ci regala il sole a metà prezzo, ma solo dopo le 14. Grazie a un accordo siglato con le associazioni degli operatori balneari, infatti, l’affitto di ombrellone, sdraio e lettino sarà più economico nel pomeriggio. Rispetto a un prezzo medio di 30 euro al giorno, la mezza giornata costerà circa 15 euro. Antonio Lirosi, alias Mister prezzi, ha spiegato che “ l’operazione Pomeriggio Convenienza” è indicativa, ma non vincolante per i singoli operatori turistici” anche se i rappresentanti del settore, dal canto loro, “si augurano che l’intesa venga recepita ed applicata dal maggior numero di stabilimenti”.
Ci si attende quindi ad agosto un segno evidente di risparmio in spiaggia nel pomeriggio, una fase ritenuta sperimentale, ma anche un segnale importante. Ad ispirare l’accordo sarebbe stato il modello degli impianti sciistici di risalita: per queste strutture esiste da alcuni anni un tipo di abbonamento pomeridiano che costa circa la metà rispetto al biglietto intero. A margine dell’accordo tra consumatori e operatori del settore si è anche parlato di avviare per il prossimo futuro un’operazione trasparenza. Al bagnante saranno segnalati costi e servizi di ogni stabilimento, permettendo all’utente di scegliere dove prendere in affitto l’ombrellone in base al rapporto qualità -prezzo.
Una riflessione a questo punto va fatta: non dovrebbe essere una cosa scontata che se un cliente usufruisce di un servizio per mezza giornata, invece che per la giornata intera dovrebbe pagare la metà ? Dobbiamo rallegrarci per l’accordo ( non vincolante) raggiunto o semmai indignarci perchè una tale ovvietà non sia da anni mai stata applicata ? E se non è mai stata applicata, a parte le astuzie degli operatori, che controlli mai sono stati effettuati in tal senso dalle autorità comunali competenti? Perchè non sono mai stati imposti non certo criteri penalizzanti, ma semplici modelli matematici come la divisione della giornata in due fasi? Che “cartelli” esistono che hanno creato un monopolio delle tariffe tale che una famiglia di quattro persone per trascorrere una giornata al mare non se la cava con meno di 100 euro in uno stabilimento medio? Dove si sono nascoste le autorità comunali per non vedere le tariffe che pur sono registrate? Dov’è lo Stato?
In qualsiasi Paese al mondo se usufruisci di un servizio per 8 ore paghi x, se solo per 4 ore paghi x diviso 2. Ma noi siamo in Europa o siamo dispersi sull’Oceano? Doveva intervenire un’associazione per chiedere quello che nessuno dovrebbe negare? La politica che si insinua in ogni aspetto della nostra vita anche privata, tassando e tartassando, chissà come mai in questi casi sparisce. Tanti politici che si battono a parole “per difendere gli interessi dei cittadini” o per far aggiustare il marciapiede sotto casa del loro potenziale elettore, quando si tratta di reclamare il giusto, fingono di non vedere, per non inimicarsi qualche operatore del settore. Salvo poi dire “era ora” e congratularsi con chi denuncia certe vergogne e ci mette la propria faccia.
Se non ci fosse stata la crisi turistica che sta ora attraversando il nostro Paese e che ha spinto gli addetti balneari ad uno sconto per monetizzare il mese di agosto, non avremmo mai visto la riduzione di un euro, diciamo la verità . Ma troppo spesso la politica comunale non vede, non sente e non parla. Capace solo di far valere la capacità impositiva sui cittadini, raramente di tutelarli nei diritti più elementari.
Se compri un chilo di mele paghi 3 euro, se ne compri mezzo chilo paghi 1,5 euro. Ora anche all’estero sanno che da noi il mezzo chilo si pagava sempre 3 euro. Siamo un Paese in offerta speciale…
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