COSA SIGNIFICA GLOBAL SUMUD FLOTILLA, QUANTI EQUIPAGGI E PAESI
A CHIEDERE DI SALIRE A BORDO SONO STATE PIU’ DI 26.000 PERSONE DA 44 PAESI DEL MONDO
Si chiama Global Sumud Flotilla, è la missione marittima civica più grande mai organizzata fino ad oggi ed è già pronta a far rotta verso Gaza. Le partenze fissate sono due: meteo permettendo, il 31 agosto la prima parte della flotta si muoverà da Genova e Barcellona, il 4 settembre invece il resto delle barche partirà da Tunisia, Grecia e Sicilia.
Il significato del nome
Sumud è espressione intraducibile dall’arabo con un unico termine. Significa resistenza, resilienza, fermezza, perseveranza: gli organizzatori l’hanno scelta perché al sogno di una Palestina libera non rinunciano, nonostante venti mesi di bombe, massacri,
carestia. E con questa speranza hanno messo insieme delegazioni e rappresentanti da tutti i continenti. Una global flotilla, appunto, che prende il testimone dalle tante barche che negli ultimi diciotto anni hanno tentato di rompere l’assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza.
Gli equipaggi di 44 Paesi
Al momento, ma – sottolineano gli organizzatori – le adesioni sono ancora in corso, gli equipaggi rappresenteranno 44 Paesi. Fra loro, ci sono anche l’ecoattivista svedese Greta Thunberg, i volontari Thiago Avila e Yasemin Acar, che nei mesi scorsi avevano già tentato di raggiungere la Striscia via mare e che nonostante il divieto di ingresso per i prossimi 100 anni ricevuto da Israele, torneranno a bordo. E poi parlamentari, medici, avvocati, sindacalisti e volontari. A chiedere di imbarcarsi o sono state più di 31mila persone.
Partenze nelle prossime settimane
Per motivi di sicurezza, l’identità della maggior parte dei partecipanti non è stata ancora comunicata, così come il numero preciso delle barche, tutte piccole imbarcazioni per lo più a vela, su cui saliranno, ma già si sa che saranno diverse decine le imbarcazioni che prenderanno il largo nelle prossime settimane.
Dove e quando nasce l’iniziativa
L’iniziativa è l’esito di percorsi politici incrociati e che vengono da lontano. Di certo, alle spalle c’è l’esperienza della Freedom Flotilla, il movimento che da diciotto anni tenta di rompere il blocco navale imposto da Israele su Gaza e che in passato ha pagato anche con la vita dei propri attivisti il tentativo di raggiungere via mare la Striscia. È successo nel 2010, quando la Marina israeliana ha abbordato sparando la Mavi Marmara, nave turca della flotta, uccidendo dieci volontari e ferendone altre decine. Ma non è bastato a fermare gli attivisti, che negli anni successivi hanno continuato a tentare di forzare il blocco.
Global March to Gaza
A loro si sono uniti i volontari che hanno dato vita a mobilitazioni più recenti come la Global March to Gaza, che ha fatto convergere in Egitto centinaia di attivisti determinati a raggiungere il valico di Rafah via terra, ma sono stati bloccati al Cairo, e il Maghreb Sumud Convoy, gigantesca carovana umanitaria partita da Tunisia e Algeria che si è ingrossata attraversando diversi Paesi, Libia inclusa, fino a raggiungere il confine con l’Egitto. L’obiettivo era arrivare fino al valico di Rafah per consegnare farmaci, cibo e beni di prima necessità, ma di fronte alle minacce israeliane di un intervento militare, è stata bloccata al confine.
Sumud Nusantara
Al gruppo si è aggiunto – e con partecipazione significativa – anche un blocco del Sud Est Asiatico, il Sumud Nusantara, patrocinato dal primo ministro malese Anwar Ibrahim, con attivisti e barche armate da Indonesia, Pakistan, Maldive, Sri Lanka, Bangladesh, Thailandia e Filippine.
Zerocalcare, Mannoia, Subsonica e Gassmann
A sostegno dell’iniziativa si sono schierati artisti come Michele Rech, meglio noto come Zerocalcare, musicisti come Subsonica e Fiorella Mannoia, attori come Alessandro Gassmann, Giovanni Storti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), Giulio Cavalli, lo storico Alessandro Barbero. A livello internazionale, si sono espressi a sostegno della Flotilla, fra gli altri anche Susan Sarandon e Liam Cunningham, il sir Davos di Games of Thrones.
La “scorta” a terra
Da programma, la Global Sumud Flotilla avrà “una scorta” anche a terra, con decine di mobilitazioni in programma in diversi Paesi. In Italia sono state già diverse iniziative e concerti di raccolta fondi, mentre a Genova è già partita una raccolta straordinaria di aiuti umanitari – l’obiettivo è di raggiungere le 45 tonnellate – che verranno poi caricati a bordo delle barche in
partenza. A coordinarla sono Music for Peace e il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp), i camalli che hanno già bloccato diversi carichi di armi diretti a Tel Aviv, che sulle barche della Flotilla manderanno propri rappresentanti.
(da agenzie)
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