CROLLA L’OCCUPAZIONE: PERSI 204.000 POSTI DI LAVORO IN TRE MESI
SECONDO I DATI ISTAT, SI REGISTRA UN – 0,9%….IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE RAGGIUNGE IL 7,9%… MAI COSI MALE NEGLI ULTIMI 14 ANNI.…CROLLA L’OCCUPAZIONE ITALIANA ( – 426.000) E CRESCE QUELLA STRANIERA ( + 222.000) … E A GIORNI ANCHE 317 RILEVATORI ISTAT RESTERANNO A CASA
Gli occupati in Italia sono calati, nel primo trimestre 2009, di 204.000 unità , pari allo 0,9%, rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo rileva l’Istat: il dato risente del calo di occupazione di 426.000 italiani e dell’aumento dell’occupazione per 222.000 stranieri.
Il calo occupazionale trova motivo nella caduta dell’occupazione autonoma delle piccole imprese, dell’occupazione a termine e nella riduzione del numero dei collaboratori.
Il calo è il primo da 14 anni a questa parte ed è più accentuato al Sud ( 114.000 posti di lavoro in meno su 204.000 occupati in meno in totale).
Il tasso complessivo di disoccupazione in Italia sale nel primo trimestre 2009 tocca quota 7,9% ( + 0,8% rispetto all’anno scorso), si tratta di 222.000 persone in cerca ora di lavoro.
Il tasso dei senza lavoro è il più alto dal 2005 e il numero di persone in cerca di occupazione registra il quinto aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.982.000 unità .
Rispetto al quarto trimestre 2008 invece, il tasso di disoccupazione aumenta dello 0,3%.
Nel Mezzogiorno, alla sostanziale stabilità della disoccupazione si associa una ulteriore espansione dell’inattività .
Nella componente maschile, buona parte dell’allargamento dell’area della disoccupazione coinvolge gli ex occupati nel Nord ( + 72.000 unità ), nel Centro (+ 33.000 unità ) e nel Mezzogiorno (+ 30.000 unità ).
Dopo tre anni di continua flessione, nel primo trimestre 2009 il numero degli inattivi di età compresa tra o 15 e i 64 anni risulta in crescita al Nord ( 1,2%, pari a 66.000 unità ), al Centro ( 1,2% pari a 30.000 unità ) e al Sud (2,1% pari a 141.000 unità ).
Come abbiamo accennato i dati sono quelli ufficiali Istat.
Per l’Istat raccolgono dati anche i 317 rilevatori co.co.co. che avrebbero aspirato prima o poi ad essere compresi tra l’elenco degli occupati. Invece a giorni resteranno disoccupati perchè il contratto non gli sarà rinnovato.
Cosi ha deciso Brunetta che aveva chiesto all’Istat di creare una società ad hoc in cui collocare i rilevatori. Ma tale società non è mai stata costituita e i lavoratori si ritroveranno a spasso.
Pensate che le ricerche Istat coinvolgono ogni anno un campione di 300.000 famiglie e sono come qualità di ricerca “le più elevate che ci sia capitato di incontrare”, secondo l’Istituto stesso…
Eppure tra pochi giorni se ne dovranno tornare demoralizzati a casa.
Qualcun altro li conteggerà prossimamente tra i disoccupati, tra stime e percentuali.
Tragica ironia del destino.
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