DI MAIO NON NE AZZECCA UNA: MENTRE IN AFGHANISTAN TORNANO I TALEBANI, LUI E’ IN SPIAGGIA NEL SALENTO
UN MINISTRO DEGLI ESTERI IN QUESTO MOMENTO DOVREBBE ESSERE ALLA FARNESINA A COORDINARE IL RIENTRO DEL NOSTRO PERSONALE… SALVINI HA FATTO SCUOLA, MA LAMORGESE E’ AL VIMINALE, CI VUOLE SERIETA’ IN POLITICA
“La Farnesina segue da vicino” è un ritornello che ha accompagnato la storia recente dell’Italia. Ogniqualvolta accade qualcosa di grave in giro per il mondo (con riflessi immediati o prossimi anche sugli italiani e sul nostro Paese), dal Ministero degli Esteri viene rilasciata la classica nota stampa in cui si dice che Luigi Di Maio e i tecnici del dicastero stanno seguendo da vicino (anche se a distanza) gli accadimenti.
Poi, però, si scopre che il “vicino” non è Roma (sede del Ministero), ma Porto Cesareo (in Salento).
Vacanze legittime, per carità. Lo prevedono i regolamenti della nostra Repubblica e le attività ferme – sia in Parlamento che in Consiglio dei Ministri – hanno permesso a molti capi di dicastero di allontanarsi dalla capitale per prendersi qualche giorno di relax.
Insomma, nessun populismo di nessuna sorta. Sta di fatto che, però, il caso Afghanistan è un evento – purtroppo – eccezionale e, probabilmente, il Ministro degli Esteri avrebbe dovuto gestire la situazione dai suoi uffici alla Farnesina e non in una splendida spiaggia in Salento.
Perché è vero che, negli ultimi giorni (dopo la notizia delle varie riconquiste territoriali da parte dei talebani in Afghanistan), la Farnesina si è mobilitata dando il via ad alcuni voli per far tornare in Italia molti nostri connazionali che vivono o lavorano lì.
Ma il lavoro del Ministero degli Esteri è anche quello dell’organizzazione di corridoi umanitari per salvare vite umane messe a rischio da questa nuova escalation estremista in Medio Oriente.
(da agenzie)
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