DONNE, DESTRA E SINISTRA,”UNA CLASS ACTION CONTRO I FINTI TONTI”: LA PROPOSTA DI GIULIA BONGIORNO
A SIENA IN TAILLEUR NONOSTANTE IN CALDO “PER RISPETTO ALLE DONNE E AL MOVIMENTO”… STANDING OVATION PER LA PARLAMENTARE DI FLI, DONNA SENZA FRONTIERE
E’ arrivata in tailleur blu nonostante il caldo folle del Prato di Siena.
Giulia Bongiorno, parlamentare di Futuro e Libertà , è stata accolta con grandi applausi dalle donne che si sono riunite per fare il punto, dopo il 13 febbraio dell’onda di «Se non ora quando» che in questi mesi ha continuato a propagarsi attraverso i comitati delle città .
E la giacca, la Bongiorno non se non se l’è tolta.
«In Tribunale porto il tailleur per rispetto alla Corte», ha esordito l’avvocato Bongiorno.
«Lo stesso in Parlamento perchè mai dovevo venire qui in modo meno formale? Questo è il mio segno di rispetto alle donne e al movimento “Se non ora quando”».
Standing ovation tra cappellini e smanicature colorate della platea.
E la parlamentare ha continuato non snettendo i panni da legale. «”Se non ora quando” può e deve essere una Class Action delle donne».
Così come i consumatori, diversi per progetti e pensieri si uniscono contro un’azienda da cui hanno subito un danno comune, le donne si sono riunite qui, secondo Giulia Bongiorno perchè hanno subito la stessa lesione.
«Vi propongo un’azione collettiva che non abbia colori – ha arrigato le altre donne -, e questa è la scommessa».
Un’azione collettiva, dice, contro politiche e mentalità .
La prima contro i finti tonti.
Ha parlato di maternità , dei ritardi con cui si arriva a fare un figlio.
«Io stessa ho dovuto tardare: se lo avessi fatto prima non avrei fatto carriera».
I punti sarebbero altri due.
Ma i tre minuti decisi per ogni intervento sono finiti.
La trombetta suona sulla voce di Giulia Bongiorno.
E lei chiude l’intervento.
Cosa c’era di più?
Ce lo ha raccontato: i subdoli e o vili e i truffatori di etichette.
Intanto scende dal palco, le donne l’abbracciano: peccato che tu sia di destra: la pensi come noi.
«Appunto», dice Bongiorno.
E intanto dal cellulare suona un sms: «Jan ha mangiato 150 grammi di latte e due cucchiai di banana».
«Ecco ora devo correre a casa che la baby sitter se ne va».
E parte per Roma.
Luisa Pronzato
(da “Il Corriere della Sera“)
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