ELEZIONI MOLISE: IORIO (PDL) VINCE PER SOLI 1.500 VOTI, MA PRENDE IL 12% DI VOTI IN MENO DELLA COALIZIONE CHE LO APPOGGIAVA
IL PD: “GRAZIE A GRILLO VINCONO GLI INQUISITI”… FINISCE 46,94% CONTRO IL 46,15% DEL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA FRATTURA.. DETERMINANTE IL 5,6% RACCOLTO DAL CANDIDATO DEI GRILLINI
Michele Iorio si conferma per la terza volta consecutiva presidente del Molise.
Il candidato del centrodestra (e anche dall’Udc di Casini) ha ottenuto il 46,94% dei voti contro il 46,15% di Paolo Di Laura Frattura, sostenuto da tutto il centrosinistra.
Il testa a testa è durato per circa undici ore e si è dovuto attendere la fine dello spoglio per avere il quadro esatto della situazione.
Determinante, come già accaduto in Piemonte, il consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che ha sottratto preferenze soprattutto al centrosinistra.
“Per un pugno di voti in Molise vince il candidato di destra, inquisito, grazie ai voti di Grillo, tolti al centrosinistra” dice Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera
L’affermazione di Iorio è arrivata solo alle cinque di mattina, quando nelle sedi dei partiti sono affluiti i dati definitivi delle ultime sezioni.
Circa 1500 voti di scarto su Frattura hanno consentito al presidente uscente di restare alla guida della regione Molise per il terzo mandato consecutivo.
A rendere incerta la rielezione che sembrava quasi scontata è stato certamente il voto disgiunto: il 12 per cento circa di chi ha votato i partiti del centrodestra non ha poi dato la preferenza a Iorio.
Mentre Frattura ha raccolto quasi 15 mila voti in più delle liste che lo appoggiavano.
La ripartizione provvisoria del consiglio prevede, per la maggioranza, cinque seggi al Pdl,due a Progetto Molise, due a Udc, due a Adc, due a Grande Sud, uno a Molise Civile, uno a Udeur più due candidati del listino e Iorio.
Il centrosinistra, oltre a Frattura, porta in consiglio regionale tre consiglieri del Pd, tre dell’Idv, uno di Sel, uno di Alternativa, uno della Federazione della sinistra, uno del Psi ed uno di Partecipazione democratica.
La lista 5 Stelle di Beppe Grillo non dovrebbe riuscire ad entrare in consiglio regionale a causa della bassa percentuale di consensi nel proporzionale (circa il 5,60%), nonostante l’ottima affermazione al maggioritario con più di 10.000 voti. Stendiamo un velo pietoso su Fli che avrebbe potuto essere determinante e che non ha neanche presentato il simbolo dopo liti infinite: con un partito a Roma che ha dato indicazione di appoggiare Frattura e una parte della dirigenza regionale che invece ha appoggiato l’inquisito Iorio.
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