ELON MUSK E’ UN PROBLEMA POLITICO SERIO PER L’EUROPA: SI INTROMETTE NELLE QUESTIONI POLITICHE DI GERMANIA E REGNO UNITO, E TRAMITE “X” DÀ SPAZIO ALLA PROPAGANDA E ALLE FAKE NEWS CHE FAVORISCONO I PARTITI DI ESTREMA DESTRA
IL SUO SOCIAL “X” E’ GIÀ OGGETTO DI INDAGINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER DISINFORMAZIONE
L’Europa si ribella contro Elon Musk, braccio destro di Donald Trump e uomo più ricco del mondo giunto al delirio di onnipotenza sul suo social X: accuse, offese, umiliazioni quotidiane ai politici, anatemi contro i leader di cui chiede arbitrariamente la rimozione, benedizioni a criminali di estrema destra come l’inglese Tommy Robinson.
Musk è oramai un incessante ventriloquo di fondamentalismi brutali e reazionari, postati a ogni ora del giorno e della notte, che ieri hanno scatenato la reazione del Vecchio Continente.
E così, la Commissione Ue ha avvertito Musk su ingerenze e «utilizzo di X a fini impropri: elezioni libere ed eque sono cruciali per le nostre democrazie. Ai sensi del nostro Digital Services Act, le grandi piattaforme online devono analizzare e mitigare i potenziali rischi provenienti da diverse aree, inclusi quelli contro i processi elettorali e il discorso civico. Ciò include l’obbligo di mitigare i rischi derivanti da qualsiasi trattamento preferenziale o visibilità data ai contenuti su una determinata piattaforma. Inclusi i contenuti del signor Musk sul suo social network X»
La Commissione, ha ricordato un portavoce, ha già aperto un procedimento formale contro X nel dicembre 2024 anche per «sospette violazioni in aree relative ai processi elettorali. Lo streaming su X con Alice Weidel», leader del partito di estrema destra tedesca Alternative Für Deutschland (Afd) che sarà «intervistata » da Musk giovedì sull’ex Twitter, «potrebbe benissimo diventare parte dell’indagine in corso su X».
Ma anche i leader europei sono stufi delle costanti intromissioni e veleni seminati da Musk. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, già definito «un fesso» dal capo di SpaceX, ha osservato ieri di essere «più preoccupato del sostegno di Musk ad Afd che degli insulti nei miei confronti».
E un portavoce del governo tedesco ha aggiunto: «La maggioranza dei cittadini sono persone oneste e normali. Musk non può influenzare un Paese intero con i suoi commenti».
Sempre ieri, il presidente francese Emmanuel Macron ha apertamente accusato Musk di «guidare una nuova internazionale reazionaria » e di aver commesso ingerenze in elezioni straniere, come in Germania. E il premier norvegese, Jonas Gahr Store: «Trovo preoccupante che un uomo con un enorme accesso ai social e grandi risorse finanziarie sia così direttamente coinvolto negli affari interni di altri Paesi».
Ma ieri ha sbottato anche Keir Starmer. Sinora, il primo ministro britannico aveva cercato di ignorare gli attacchi e gli insulti quotidiani di Musk, E così, dopo mesi di cautela in nome della traballante Special Relationship con gli Usa di Trump, ieri Starmer ha deciso di rispondere per la prima volta a Musk, che lo ha chiamato «stupratore del Regno Unito» e «complice degli abusi sessuali delle gang pachistane in Inghilterra»: «Basta con bugie e disinformazione », ha tuonato Starmer, «coloro che le diffondono sono interessati solo a se stessi, alla disperata ricerca di attenzione».
Musk ha reagito con «sei spregevole», ma oramai twitta ogni giorno decine di messaggi accusando Starmer «di aver insabbiato le inchieste sulle bande di stupratori seriali, musulmani o di origine asiatica contro centinaia di bambine bianche » nei decenni scorsi, quando era procuratore capo della Corona. Ricostruzioni contro il premier a oggi strumentali e senza alcun fondamento. Ma già “verità alternativa” nel famelico Far West di Musk.
“Trovo preoccupante che un uomo con un enorme accesso ai social media e grandi risorse finanziarie sia così direttamente coinvolto negli affari interni di altri Paesi”, ha dichiarato inoltre il premier norvegese, Jonas Gahr Store, parlando alla tv pubblica Nrk, “non è così che dovrebbe essere tra democrazie e alleati. Se dovesse succedere in Norvegia, spero e presumo che l’ambiente politico norvegese unito lo metterebbe in guardia e ne prenderebbe le distanze”.
(da La Repubblica)
Leave a Reply