ESCE “DEMOCRATICA”, IL NUOVO GIORNALE ON LINE RENZIANO
IL CDR DELL’UNITA’: “IL PD HA SEPPELLITO IL NOSTRO GIORNALE”
Esce il primo numero di Democratica, il nuovo quotidiano digitale del Partito democratico. Il giornale, diretto dall’ex Scelta Civica Andrea Romano, sarà strumento di intervento nella discussione pubblica e mezzo di informazione e discussione per iscritti, simpatizzanti, amministratori e dirigenti del PD.
Si tratta del primo caso in Italia, si legge in una nota del Pd, di un quotidiano politico, digitale e multimediale che viene diffuso gratuitamente. Ogni giorno, nel primo pomeriggio, Democratica sara’ disponibile sui social, sul sito del partito e di unita.tv e sulla app Bob.Una comunità politica vive ogni giorno di fatti e progetti. Da oggi il Partito Democratico, la più grande comunità politica d’Italia, ha uno strumento in più per parlare al paese con le idee e i fatti che nascono quotidianamente da centinaia di migliaia di iscritti, militanti, amministratori e rappresentanti politici. Democratica nasce per essere la voce del PD: un quotidiano digitale e multimediale, gratuito e diffuso a metà giornata attraverso tutti i nostri canali social. Un luogo virtuale ma concreto, da costruire insieme a voi
A dirigere il quotidiano sarà quindi Andrea Romano, ex condirettore de L’Unità , storico giornale del Pd che da diversi giorni ha sospeso le pubblicazioni in seguito all’ennesima crisi aziendale.
Nel suo editoriale, dal titolo ‘Una comunità vitale, un partito da costruire’, Romano scrive: “L’identità del PD è qui: nelle cose fatte nel governo locale e nazionale, nella trasformazione riformatrice che ha impresso all’economia e in tanti altri aspetti della nostra vita pubblica, nella vitalità di una comunità politica che si ritrova nei circoli, sulla rete, nelle diverse forme di un’aggregazione fatta della condivisione di idealità e della realizzazione di progetti”.
Cdr de L’Unità : “Caduta l’ipocrisia, hanno seppellito il nostro giornale”.
“Due anni fa esatti l’Unità tornava nelle edicole per volontà di Matteo Renzi e ci tornava con una compagine aziendale e una direzione scelta direttamente dai vertici del Pd.
Oggi, mentre i lavoratori de l’Unità sono da due mesi senza stipendio, mentre il giornale non è più nelle edicole perchè gli azionisti di maggioranza Guido Stefanelli e Massimo Pessina fra i tanti non hanno saldato i debiti con lo stampatore, il Partito Democratico (che della società editrice del giornale è socio al 20%) lancia il suo nuovo quotidiano on line senza ancora aver fatto nulla di concreto per garantire ai dipendenti de l’Unità almeno il diritto agli ammortizzatori sociali”. E’ quanto si legge in una nota del cdr dell’Unità .
“E lo fa – si legge ancora – dalle pagine di quel blog unita.tv, di cui il Pd è editore attraverso la fondazione Eyu, che del quotidiano fondato da Antonio Gramsci ha per due anni utilizzato indebitamente la testata senza che il Partito Democratico si adoperasse mai, fatte salve le rassicurazioni e le promesse puntualmente inevase, per risolvere una situazione di confusione che tanto danno ha creato al giornale di carta”.
“L’ipocrisia è caduta definitivamente e il Partito Democratico ha finalmente scoperto le proprie carte seppellendo l’esperienza de l’Unità , la sua storia e il destino di 35 famiglie, preferendo dedicarsi ad un nuovo progetto autoprodotto e autorefenziale – prosegue il cdr -. Per quanto amareggiati non siamo affatto sorpresi. Sapevamo da mesi di essere rimasti da soli a difendere l’Unità , stretti in una morsa che ha visto per troppo tempo il quotidiano e i suoi lavoratori ostaggi di un braccio di ferro fatto di ricatti e veti incrociati fra l’azionista di maggioranza e quello di minoranza”.
“Due considerazioni, infine – sottolinea ancora il comitato di redazione -. La prima: speriamo che il Pd abbia il buongusto di togliere la testata dell’Unità dal blog in cui viene diffuso il nuovo quotidiano on line. Lo riteniamo un fatto di rispetto e coerenza. La seconda: il 30 luglio 2014 la prima pagina del nostro giornale recitava “Hanno ucciso l’Unità “. Due anni dopo si svelano gli autori del delitto perfetto, quello di allora e quello di oggi”.
(da “Huffingtonpost”)
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