FINE DELLA FARSA, IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV: “DISCUTERE DI GARANZIE DI SICUREZZA IN UCRAINA SENZA LA RUSSIA È INUTILE”. UN MODO PER CHIUDERE LA PORTA A QUALSIASI TIPO DI DISCUSSIONE SULLA PACE
POI ATTACCA L’UE: “DALL’EUROPA SOLO UN’AGGRESSIVA ESCALATION E GOFFI TENTATIVI DI OSTACOLARE TRUMP”…È EVIDENTE CHE MOSCA NON HA ALCUNA INTENZIONE DI NEGOZIARE ALCUNCHÉ, NONOSTANTE QUELLO CHE TRUMP VA A DIRE IN GIRO
“Discutere di garanzie di sicurezza in Ucraina senza la Russia è una strada che non porta da nessuna parte”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov citato dall’agenzia Ria Novosti. “La Russia vede finora dalla Ue solo un’aggressiva escalation della situazione e goffi tentativi di cambiare la posizione di Donald Trump sulla soluzione ucraina”.
“Quali misure diplomatiche ha notato da parte dell’Unione Europea? Bisogna vederle prima di poterle valutare”, ha dichiarato Lavrov secondo la Tass. “Finora – ha proseguito il capo della diplomazia russa – abbiamo assistito solo a un’escalation piuttosto aggressiva della situazione, a tentativi piuttosto goffi e, in generale, poco etici di cambiare la posizione dell’amministrazione Trump e personalmente del presidente Usa, come abbiamo osservato durante la scorta europea del signor Zelensky a Washington, lunedì di questa settimana”.
“Non abbiamo sentito alcuna idea costruttiva da parte degli europei”, ha dichiarato ancora il ministro degli Esteri russo.
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha citato oggi come “un ottimo esempio” per le garanzie di sicurezza all’Ucraina quelle proposte in un documento dagli stessi negoziatori di Kiev nel 2022 durante trattative, poi naufragate, a Istanbul.
Lavrov ha ricordato che la proposta della parte ucraina, che “la delegazione russa aveva accettato”, prevedeva tra l’altro che a garantire la sicurezza dell’Ucraina fossero anche i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, “comprese Russia e Cina, oltre a Usa, Francia e Gran Bretagna”.
Mosca non intende modificare la propria posizione su ciò che considera garanzie di sicurezza accettabili per l’Ucraina
Le affermazioni del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov hanno smorzato le speranze che, dall’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello statunitense Donald Trump di venerdì scorso in Alaska, siano emersi progressi verso la fine della guerra in Ucraina.
Le parole di Lavrov confermano inoltre che il Cremlino non ha ammorbidito le proprie posizioni massimaliste sull’Ucraina: trasformarla in uno Stato neutrale ridotto; ridimensionare drasticamente le sue forze armate; e abbandonare le aspirazioni di adesione alla NATO, una volta che la Russia avrà concluso la sua offensiva.
«Mosca non accetterà garanzie di sicurezza collettive negoziate senza la Russia… La Russia accetterà se le garanzie di sicurezza all’Ucraina verranno fornite su base di parità con la partecipazione di paesi come Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Francia», ha dichiarato Lavrov dopo un incontro con il ministro degli Esteri giordano.
Il fatto che Pechino e Mosca possano avere voce in capitolo sul funzionamento delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina è inaccettabile per gli alleati occidentali
A conferma della riluttanza del Cremlino a compiere passi verso la fine dell’invasione su larga scala iniziata nel febbraio 2022, un ipotetico incontro tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy resta una prospettiva lontana, come Lavrov ha già affermato all’inizio di questa settimana.
«Sono convinto che in Occidente — in primo luogo negli Stati Uniti — comprendano perfettamente che discutere della questione della sicurezza senza la Federazione Russa è un’utopia, una strada senza uscita», ha detto Lavrov in conferenza stampa.
I leader europei non credono che Putin sia sincero riguardo a un accordo di pace — e le dichiarazioni di Lavrov rafforzano questa convinzione.
(da agenzie)
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