FORMIGONI, L’INCHIESTA ACCELLERA, SENTITO UN FUNZIONARIO REGIONALE
ASCOLTATO DAI MAGISTRATI L’EX ASSESSORE BUSCEMI… HA VISTO IL SUOCERO DACCO’ E SIMONE NEL CARCERE DI OPERA… IL FACCENDIERE STA COLLABORANDO CON GLI INQUIRENTI
Virano sempre più verso il Pirellone, le indagini della procura di Milano sui fondi neri delle cliniche Maugeri.
Lo dimostrano gli interrogatori: oltre ai dirigenti della fondazione, nei giorni scorsi è stato sentito, in gran segreto, un funzionario della Regione.
A Palazzo di Giustizia, inoltre, ieri si è affacciato Massimo Buscemi, ex assessore – prima con delega alle Reti e poi ai Servizi di pubblica utilità – nelle giunte Formigoni, per parlare “spontaneamente” con Laura Pedio, uno dei pm che segue le indagini insieme ai colleghi Antonio Pastore, Luigi Orsi e Gaetano Ruta e al procuratore aggiunto Francesco Greco.
Non è la prima apparizione in procura di Buscemi, che a marzo aveva chiesto di parlare con l’aggiunto Alfredo Robledo, titolare dell’inchiesta per corruzione a carico dell’ex presidente del consiglio regionale il leghista Davide Boni.
“Non ho mai preso soldi in vita mia”, disse, in quell’occasione, Buscemi.
Questa volta parla di “visita di cortesia” e fa sapere di “essere sempre a disposizione” dei magistrati qualora volessero sentirlo.
Buscemi non è indagato. Il suo nome, però, è finito nelle carte dell’indagine sulla fondazione per un motivo: è il genero di Pierangelo Daccò, il faccendiere vicino a Comunione e Liberazione che ha ospitato, nei suoi viaggi di piacere il presidente della Regione Roberto Formigoni.
Il consigliere regionale del Pdl, infatti, ha sposato Erika Daccò, la stessa che, con la sua società , la Limes srl, ha venduto per tre milioni di euro una villa in Sardegna ad Alberto Perego, amico e coinquilino di Formigoni il quale, a sua volta, sembrerebbe aver contribuito all’acquisto con un milione di euro.
Agli atti dell’inchiesta, inoltre, c’è un’informativa nella quale gli investigatori notano un altro episodio che per loro prova lo stretto legame tra Daccò e Antonio Simone, l’ex assessore regionale Dc – amico di Formigoni e membro di Cl – arrestato per aver ricevuto una buona parte dei 70 milioni di euro che Daccò avrebbe sottratto alla Maugeri.
“Nelle scorse settimane – scrivono il vice questore aggiunto della polizia Mario Ciacci e il maggiore della Guardia di finanza Ernesto Carile – l’assessore Massimo Buscemi si è recato in carcere a Opera per incontrare il suocero Daccò e, subito dopo aver terminato il colloquio, ha incontrato Simone”.
L’annotazione è di gennaio: in quel momento Simone non è ancora stato arrestato. Come mai Buscemi lo va a trovare subito dopo aver parlato con Daccò? ”
Niente di strano – assicura a Repubblica Buscemi – io sono amico di Simone e quando era in libertà lo frequentavo. Entrambi siamo imprenditori nell’editoria, lui nel settimanale Tempi, io come presidente di una concessionaria pubblicitaria, Pensiero Italia”.
Ma i detective, nella loro informativa, sembrano attribuire a Buscemi un ruolo diverso: “Il fatto che Daccò sia in carcere – scrivono – alla luce dell’incontro che Buscemi ha avuto con Simone subito dopo aver incontrato il suocero, portano a ritenere che Simone possa essere l’uomo più adeguato a supplire l’assenza del proprio “socio in affari” e proseguire quindi nelle attività intraprese”.
Davide Carlucci
(da “La Repubblica”)
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