GAME OVER DEI CENTRISTI DOPO IL FACCIA A FACCIA RENZI-ALFANO
IL PD NON CEDE SULLA SOGLIA DI SBARRAMENTO AL 5%: AP IN UN CUL DE SAC
A metà pomeriggio il game over dei centristi. Matteo Renzi è di fronte ad Angelino Alfano. Al suo fianco c’è Maurizio Lupi. Al Nazareno sono entrati senza neanche l’onore dell’ingresso principale, come si fa con un alleato di governo. Dal retro.
Renzi ci va giù duro. Spietato: “La soglia del 5 per cento non si tocca”. L’ex delfino del Cavaliere prova ragionare. Chiede il 4 per cento. È il discrimine tra la sopravvivenza e l’estinzione.
L’ex premier alza la voce. Insofferente: “Parliamoci chiaro, voi l’occasione della vostra vita l’avete avuta e l’avete persa. Io volevo elezioni a giugno e vi avrei dato la legge elettorale che volevate. Ora è un altro film. Problemi vostri”.
I toni si fanno franchi e schietti – così si sarebbe detto una volta — coi decibel che salgono.
All’uscita il ministro degli Esteri racconta a più di un parlamentare: “È andata malissimo. Un incontro disastroso”. L’unica concessione di Renzi pare una beffa. Al momento dei saluti gli ha prospettato questa soluzione: “Qualcuno dei vostri lo accolgo nelle liste mie, qualcun altro in quelle di Berlusconi”.
E adesso Alfano ha paura davvero. Alle agenzie dirama un comunicato che è davvero il minimo sindacale dopo quello che è successo. Parla di “posizioni distanti”, chiede di “tenere conto della maggioranza di governo”. E aggiunge: “Il nostro approccio non è minacciare”.
Anche perchè la pistola è scarica. Più di un big di Ap dice: “Siamo in un cul del sac. Con la legge tedesca siamo morti. Se facciamo saltare il governo sulla soglia che ci riguarda siamo morti lo stesso”. Per Area popolare a questo punto si tratta della battaglia della vita.
Così tenta la mossa di proporre al segretario Pd di abbassare la soglia di sbarramento almeno al 4%, pur preferendo il 3%, ma Renzi non ne vuole sapere.
“Le posizioni restano distanti”, dirà più tardi Lupi ospite di Porta a Porta. E il capogruppo Pd Ettore Rosato conferma: “La soglia di sbarramento al 5% anche in Italia, come avviene in Germania, è ragionevole ed è saggio e sana che sia conservata”. Per giovedì Alfano ha convocato una direzione del suo partito per fare – spiega il capogruppo Lupi – le dovute valutazioni.
Valutazioni che molti in Ncd stanno già facendo quando parlano di cul de sac. In pratica il partito di Angelino Alfano si trova in una strada senza uscita. “Minacciare la crisi di governo, se non viene abbassata la soglia di sbarramento, non porterebbe comunque a nulla”, ragiona qualcuno.
La caduta dell’esecutivo porterebbe comunque ad elezioni anticipate e in queste condizioni Ncd avrebbe meno tempo per organizzarsi e Renzi lascerebbe comunque una soglia di sbarramento al 5%. Ecco il vicolo cielo in cui si trovano i centristi che in queste condizioni rischiano di restare fuori dal Parlamento.
Game over.
(da “Huffingtonpost”)
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