GENOVA, GRILLINI VERSO LA RESA, NIENTE LISTA, MISSIONE COMPIUTA
IMPOSSIBILE CORRERE CON UN ALTRO CANDIDATO, ORA SOLO TENTATIVI DI BOICOTTARE LA CASSIMATIS… TUTTO COME PREVISTO, GRILLO NON VUOLE CHE I GENOVESI MANDINO IL M5S AL BALLOTTAGGIO
“Ormai stiamo metabolizzando il fatto che alle elezioni genovesi non ci saremo “, racconta un alto in grado dei Cinque Stelle.
L’epilogo del pastrocchio che ha portato l’organizzazione stessa del M5S dentro un’aula di tribunale, con molta probabilità e salvo miracoli degli avvocati, è questo: sotto la Lanterna il Movimento non si presenterà .
La storia è nota. A sorpresa Marika Cassimatis aveva vinto le comunarie online; allora il blog la destituì (“Fidatevi di me”, scrisse Beppe Grillo) perchè considerata una piccola Federico Pizzarotti, in favore del fedelissimo Luca Pirondini; così lei fece ricorso e un giudice tre giorni fa ha invalidato la decisione del “garante” perchè contraria allo statuto stesso del M5S.
Tecnicamente quindi, ad oggi, Cassimatis è la candidata grillina. “Ma non c’è una sola possibilità che corra con noi”, dicono un po’ tutti nel Movimento.
Come peraltro ribadito su beppegrillo. it il giorno stesso del pronunciamento del magistrato Roberto Braccialini.
Ora però il problema è un altro: come boicottare Cassimatis senza incappare nuovamente in ricorsi e carte bollate?
I legali della professoressa di Geografia sono consapevoli di aver addentato la preda laddove è più debole, cioè nelle falle e nelle contraddizioni della struttura stessa del M5S.
Per questo nei prossimi giorni invieranno un invito bonario al comico a ritirare la sospensione dai Cinque Stelle di Cassimatis, comunicata con una mail dello staff giovedì scorso, il giorno prima della discussione del ricorso presentato dalla docente contro la sua esclusione.
Nel caso in cui Grillo non dovesse rispondere positivamente all’avviso bonario, allora l’avvocato Lorenzo Borrè impugnerà la decisione davanti al tribunale civile per annullare la sospensione. Quindi un’altra causa ancora.
Per non finire impigliati in tutte queste complicazioni giurisprudenziali, un terreno franosissimo dove non vi è certezza, il male minore del M5S è quindi quello di sacrificare la partita genovese e il candidato Luca Pirondini.
Il quale, non a caso, non proferisce parola da domenica scorsa.
Non sarà semplice togliere il simbolo del M5S a Cassimatis, però. Visto che anche in quel caso i legali della candidata sono già pronti a ricorrere.
Allora una possibile tecnica è quella di dilazionare i tempi il più possibile, complicando tutti i passaggi burocratici necessari alla presentazione della lista del M5S capitanata da Cassimatis.
Una sorta di auto- ostruzionismo dei vertici, perfettamente legale, ma unica arma rimasta a parte quella – finora spuntata – di controbattere sul piano legale.
Intanto quella che è considerata la responsabile politica dell’harakiri, la consigliera regionale Alice Salvatore, su Facebook cita Confucio: “È nel momento più freddo dell’anno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia”. Fu lei a proporre e imporre il “metodo Genova”, contestato sistema di elezione di secondo livello utilizzato solo nel capoluogo ligure per garantire una squadra coesa al candidato; metodo che, con la vittoria di Cassimatis, si trasformò in un boomerang.
Fu sempre lei – dicono le malelingue – a convincere Grillo a disconoscere la votazione online, sottovalutando la portata politica (e giudiziaria) del caso.
Si racconta che il comico, nonostante l’affetto verso quella che è considerata una prediletta, sia parecchio irritato. Ed è un eufemismo.
Chissà se basterà una confuciana tenacia a risollevare le sorti del M5S genovese.
(da “La Repubblica“)
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