GRATTERI E I GIOVANI D’OGGI
“AI RAGAZZI INTERESSANO SOLO I SOLDI”
Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri, forse il più famoso magistrato italiano in attività, dice che ai ragazzi interessano soltanto i soldi: ciò che si ha, invece di ciò che si è.
Impossibile non essere d’accordo con lui quando aggiunge che, in un mondo senza più valori immateriali, l’insegnante al volante di una vecchia Tipo passa per uno sfigato, mentre il «cafone» col Suv per un modello.
E come dargli torto quando accusa i genitori di atteggiarsi a coetanei dei loro figli, i cineasti di produrre fiction sempre più violente e i presidi di portare magistrati di grido e soubrette nelle scuole a parlare di legalità, anziché portare gli studenti in una comunità di recupero a parlare con i tossici.
Per fortuna l’universo sferzato da Gratteri non è l’unico presente in natura. Ne esiste, e resiste, un altro dove i genitori si sforzano di diventare adulti, i cineasti non si compiacciono nel raccontare il male a senso unico e gli insegnanti, con o senza la Tipo, sanno farsi rispettare, addirittura amare da ragazzi ai quali i «cafoni», con o senza il Suv, fanno ribrezzo e anche un po’ pena. Almeno, voglio sperare che questo universo parallelo ci sia ancora.
Altrimenti, se i genitori, i presidi e i cineasti fossero davvero tutti come quelli passati in rassegna da Gratteri, per quale ragione al mondo i ragazzi dovrebbero abbassare la corazza del loro cinismo e pensare che esista qualcosa di più importante dei soldi?
(da Il Corriere della Sera)
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