IL CAVO SPEZZATO, LA FRENATA MANCATA: IL FARO DEI PM SUI CONTROLLI ALLA FUNIVIA
“FUNIVIA, PEZZI VECCHI DI 36 ANNI I FRENI SONO STATI PRODOTTI NEL 1989”
La storia recente della funivia del Faito la si può ricostruire attraverso il portale trasparenza della EAV Srl attraverso gli appalti per la manutenzione.
L’11 marzo era stato firmato da Eav Srl l’affidamento diretto alla Galvi Newcomen Srl di Lissone (MB) per una “pinza freno Galvi”.
Tommaso Galbiati, Ad della Galvi Newcom, fondata dal padre nel 1962, spiega: “il freno che dovevamo sostituire con quell’ordine è installato tra motore e riduttore e interviene durante il comune esercizio della funivia. Non è il freno di emergenza che agisce quando si rompe la fune. In quel caso il freno di servizio non ha alcuna capacità fisica di riuscire ad evitare la tragedia”.
Ciò posto però Galbiati sottolinea: “Il freno di servizio che si trova sulla funivia, da quello che sappiamo dalla stessa EAV Srl, è il nostro, prodotto nel 1989. La prima richiesta di un’offerta per cambiarlo è arrivata a novembre 2023. A ottobre 2024 si sono rifatti vivi. A febbraio 2025 c’è la terza richiesta per la fornitura del nuovo freno identico a quello del 1989.
Abbiamo rifatto l’offerta il 21 febbraio per la terza volta e finalmente abbiamo ricevuto l’ordine. Non lo abbiamo ancora fornito perché la consegna era stimata al 16 maggio 2025”. L’informazione fornita da Tommaso Galbiati è inquietante a prescindere dall’incidente di ieri con il quale non ha una diretta attinenza: “il freno esistente è per certo stato da noi prodotto l’11 novembre 1989.
Faccio notare che noi per 36 anni non siamo mai stati contattati per la sostituzione né per la revisione con sostituzione delle parti avariate del freno. Come invece abbiamo fatto con la funicolare di Capri o con la Como-Brunate e la Argegno-Pigra, entrambe della ATM di Milano”. Ricordiamo che la funivia del Faito dopo la tragedia del 1960 era stata chiusa fino al 1989. Proprio quando è stato comprato il freno di servizio Galvi. Nel 2012 ci fu una nuova chiusura fino al 2016. Poi varie manutenzioni. La più vasta nel 2021: un appalto a una società altoatesina con spese per 400 mila euro per ‘revisione quinquennale’ .
Tommaso Galbiati commenta: “A prescindere dall’incidente che si è verificato giovedì, se davvero prima di riaprire la funivia recentemente è stata fatta una manutenzione straordinaria, perché il freno di servizio è ancora quello del 1989? Perché nessuno mai ci ha chiesto di revisionarlo?”. Sul portale figurano appalti annuali a una società della provincia di Vicenza, la Lamet Srl, per revisione e taratura dei ‘dazi e freni’ per piccoli importi ogni anno (3.960 euro all’anno)
(da il Fatto Quotidiano)
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