IL DEBITO PUBBLICO TOCCA UN NUOVO RECORD, E’ IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO (IN PEGGIO): 2341 MILIARDI
PROSEGUE IL CALO DEGLI INVESTITORI ESTERI IN BTP… AUMENTO IN UN MESE DI 18,4 MILIARDI: E QUESTI VOGLIONO SPUTTANARE ALTRI SOLDI
Torna a salire a luglio il debito pubblico, toccando un nuovo record, mentre prosegue l’uscita degli investitori stranieri dai titoli di Stato italiani.
Il debito è aumentato di 18,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari – fa sapere Bankitalia – a 2.341,7 miliardi.
Un dato che giunge mentre il Governo lavora alla legge di bilancio e all’indomani delle critiche rivolte all’Italia da Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, secondo cui l’Italia “non può vivere con un debito al 130%” e chiede al Governo di impostare “un bilancio credibile”, e da Mario Draghi che ha escluso un ombrello della Bce sul rifinanziamento del debito pubblico italiano dopo la fine del QE e ha invitato tutti gli Stati ad alto debito ad approfittare della congiuntura e della politica monetaria accomodante per intervenire sul debito.
L’aumento, spiega Via Nazionale, è dovuto all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (31,6 miliardi, a 80 miliardi), che ha compensato l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (15,1 miliardi); scarti e premi all’emissione e rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione tassi cambio (totale 1,9 miliardi).
Nel mese di giugno il debito era sceso a 2.323 miliardi, con un calo rispetto ai 2.327 di maggio.
Con riferimento alla ripartizione, spiega la Banca d’Italia, per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,4 miliardi e quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressochè invariato.
Per quanto riguarda i Btp, a giugno, secondo quanto si ricava dalle tabelle della Banca d’Italia, i soggetti non residenti detentori di titoli della Repubblica sono scesi da 698 milioni a 664 milioni (sul totale di quasi 2.000 miliardi di euro) dopo che già a maggio si era registrata diminuzione rispetto ad aprile (722 miliardi).
Va ricordato come una parte dei titoli in mano a non residenti siano in realtà di proprietà di soggetti italiani che investono attraverso fondi o gestioni basate all’estero.
(da agenzie)
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