IL DEPISTAGGIO DELLA CRICCA ITALIA E LIBIA: DUE NAUFRAGI, PARLANO DEL PRIMO E OCCULTANO IL SECONDO
IN UN INTERVENTO, DATO CHE A BORDO C’ERA UNA TROUPE DELLA TV TEDESCA, I LIBICI HANNO FATTO VEDERE CHE INTERVENGONO A SALVARE UN BARCONE A FAVORE DI TELECAMERE… NELL’ALTRO, AVVENUTO A 70 MIGLIA DALLA COSTA, UN’ALTRA NAVE DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA LI HA FATTI AFFOGARE
“Mentre una motovedetta girava la scena del salvataggio perfetto con una tv tedesca, un’altra lasciava in mezzo al mare 2 donne ed un bambino. Sono due interventi diversi, uno ad 80 miglia davanti ad al Khoms l’altro davanti a Tripoli. Maldestro tentativo di depistaggio.”
Lo scrive su twitter Erasmo Palazzotto, deputato a bordo della nave Astral dell’Ong Open Arms in viaggio verso la Spagna perchè – giustamente – “non si fida di Salvini”.
“Ma davvero nessuno nel Governo italiano – prosegue il parlamentare- ha qualcosa da dichiarare davanti a quello che è successo nel Mediterraneo, alla brutalità di quei criminali che continuino a chiamare Guardia Costiera Libica”.
Palazzotto smonta così le dichiarazioni della Guardia Costiera di Tripoli e di una giornalista tedesca portata dai libici come testimone.
“A bordo della motovedetta libica – precisa il portavoce – c’era una giornalista tedesca che ha assistito al salvataggio, producendo un reportage che sarà pubblicato sulla rete N-TV di Rtl, una delle principali emittenti tedesche”.
Però le operazioni erano due e nella prima una donna e un bambino sono stati lasciati in balia del loro destino mentre una’altra donna, la camerunense Josephine è stata salvata per miracolo
“L’unica cosa certa è che la Guardia Costiera libica li ha abbandonati in mare”. Palazzotto, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei , ribadisce: “La ricostruzione che facciamo noi è su dati evidenti – ha raccontato -: abbiamo intercettato una trasmissione tra la Guardia Costiera libica e un mercantile che parlavano di questo gommone che si trovava a 80 miglia dalla Libia. Ci siamo diretti in zona per assicurarci che non fossero stati abbandonati a se’ stessi perche’ la Guardia Costiera libica aveva detto al mercantile che ci avrebbe pensato lei. Quando siamo arrivati nella zona di ricerca abbiamo trovato il relitto con dentro questi cadaveri. Ci siamo accorti dopo che Josephine era viva, aggrappata ad un pezzo di legno”.
(da Globalist)
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