IL M5S E’ LA NUOVA DC, IL CENTRODESTRA HA PERSO LA SCHEDINA VINCENTE, SE NE RIPARLERA’ TRA CINQUE ANNI
UN COLPO AL CERCHIO E UNO ALLA BOTTE, UNA PRESIDENZA A CALDEROLI E UN GOVERNO CON IL PD SENZA RENZI… AL NORD VINCENTI RAZZISTI E CHI NON VUOLE PAGARE LE TASSE, AL SUD CHI CERCA RISCATTO MA ANCHE CHI ASPETTA IL REDDITO SENZA FARE NULLA, OVUNQUE CHI CREDE ANCORA ALLA BEFANA
I risultati elettorali ormai hanno delineato il quadro che si temeva, ovvero che nessuna coalizione o partito avrebbe raggiunto una autonoma maggioranza.
L’unica coalizione che veniva accreditata di tale possibilità era il centrodestra ma si è fermato al 37/37,5%, quindi mancano oltre 20 senatori e 55 deputati all’obiettivo, troppi per qualsiasi tentativo di lobby.
Era una occasione unica ed è stata fallita perchè il Paese si è spaccato tra un nord a trazione leghista e un sud dove a fare manbassa è stato il M5S.
Mattarella potrebbe dare anche un incarico a Salvini, ma andare in Parlamento a chiedere la fiducia e farsi impallinare non crediamo sia nelle corde del leghista.
Altro sviluppo potrebbe avere un incarico al vero vincitore di queste elezione, ovvero Di Maio e il M5S, erede delle politica democristiana dei due forni.
A suo favore giocano due fattori: il centrodestra non può permettersi “aperture” ai Cinquestelle in un ruolo subalterno e quindi è costretto a chiudere la porta, mentre il Pd, se si libera di Renzi, ha le carte per giocarsi un’alleanza che lo rimetterebbe in circolo, assicurandogli per qualche tempo l’ossigeno necessario per sopravvivere e rilanciarsi.
Non sarà una trattativa facile, ma è l’unica strada percorribile e anche corrispondente all’ambizione di Di Maio, premier a qualsiasi costo perchè la regola dei due mandati gli impone di giocarsi la carta “ora o mai più”.
Un’alleanza del genere non sarebbe indigesta neanche alla strategia di Salvini che potrebbe così stare all’opposizione senza dover dimostrare che le balle raccontate in campagna elettorale fossero irrealizzabili.
Una strategia di “mettersi alla finestra” in attesa di un voto anticipato dove cercare di ribaltare le carte.
C’è pero la controindicazione: se l’alleanza Di Maio-Pd regge 4-5 anni non è detto che gli equilibri nel centrodestra restino quelli attuali, in un contesto politico dove in un paio di anni si passa ormai dall’altare alla polvere.
La sensazione è che il centrodestra abbia perso il biglietto vincente della lotteria e sarà difficile che sia “baciato dalla fortuna” una seconda volta in tempi brevi.
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