IL PD CHIEDE IL RESET PER RICOMINCIARE DA ZERO
SE SALTA LO SCHEMA M5S-LEGA, SUL TAVOLO CARTE FRANCESCHINI ALLA CAMERA E BONINO AL SENATO
Rewind. Reset. Se il dialogo tra M5S e centrodestra sulle presidenze delle Camere, dovesse naufragare, allora “si ricominci da zero”.
E’ questo il senso della nota diffusa ieri dal Nazareno, in cui il Pd si dichiarava indisponibile a partecipare a vertici dove tutto fosse già deciso in partenza dagli altri interlocutori, tipo la riunione di oggi convocata da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli.
‘Ripartire da zero’ vuol dire mettere sul tavolo carte finora non usate: come Dario Franceschini per la presidenza della Camera o Emma Bonino per quella del Senato.
Per il Pd significa rientrare in partita, una posizione condivisa da tutti i presenti al tavolo notturno al Nazareno: Martina, Orfini, Guerini, Zanda, Delrio, Franceschini, Orlando, Emiliano. Condivisa anche dagli assenti: a cominciare da Matteo Renzi.
Renzi non c’era ieri e non c’erano nemmeno Boschi e Lotti. E non sarà presente nemmeno alla riunione dei gruppi di Camera e Senato oggi alle 18.
Ma le sue assenze fanno più rumore di quanto riescano ad aprire vere crepe interne. Finora almeno. Perchè la linea della ‘ripartenza da zero’ è la linea sulla quale facilmente si ritrova tutto un partito schiacciato all’opposizione dopo la sconfitta elettorale.
Ma per Renzi è la linea che lo porterebbe a incassare i due capigruppo: Lorenzo Guerini, sul quale si registra comunque un consenso più unanime nel partito rispetto al candidato renziano per il Senato, Andrea Marcucci.
Il gioco adesso appare molto difficile ma non impossibile.
Se come sembra il M5s diserterà l’invito di Berlusconi a Palazzo Grazioli, per il Pd si potrebbe aprire una possibilità per tornare in gioco.
E chissà magari riuscirebbe a portare a casa un risultato sulle presidenze: Bonino da eleggere con il M5s al Senato o Franceschini da eleggere con il centrodestra alla Camera.
Insomma, dipenderà dal lato sul quale penderà la bilancia. Anche se Renzi ha sempre privilegiato un asse con Forza Italia più che con il M5s.
“Ci hanno detto ‘abbiamo gia’ deciso i presidenti di Camera e Senato, uno a Forza Italia e uno al M5s. Ci vediamo e ve lo diciamo’, ma allora bastava un sms”, dice Ettore Rosato a Circo MassImo su Radio Capital.
E aggiunge: “Ho visto in serata che Forza Italia diceva ‘facciamo un incontro partendo da zero'”. Ed è su questa base, osserva l’esponente Dem, che “noi siamo disponibili, come sempre, al confronto e a ragionare insieme”.
(da “Huffingtonpost”)
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