IL SENATO CANCELLA L’ARRESTO PER STALKING: LE DONNE VITTIME DI MOLESTIE RINGRAZIANO
LA DENUNCIA DI GIULIA BONGIORNO: “LA VIOLENZA SULLE DONNE NON E’ UN ARGOMENTO CHE INTERESSA ALLA POLITICA”
Nel giorno in cui un’altra donna è stata massacrata da chi pretendeva di amarla, invece di nuovi provvedimenti in loro difesa, sulle italiane arriva una nuova doccia fredda: gli stalker rischiano infatti di non scontare più la custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari.
Il motivo?
All’interno del dl carceri in commissione Giustizia al Senato è stato accolto circa dieci giorni fa da tutta la maggioranza, con parere favorevole del governo, l’emendamento che sposta il tetto per il carcere preventivo dai 4 ai 5 anni.
Peccato che per gli stalker la pena prevista, salvo casi specifici, vada da sei mesi a 4 anni.
«È l’ennesima dimostrazione che le donne e la violenza su di loro non è un argomento che interessa. È un dato di fatto che nemmeno l’allontanamento dell’aggressore, dello stalker, è un provvedimento che viene preso a sufficienza, eppure è semplice. Si lascia fare, si lascia correre e si continua a lasciarle morire».
Giulia Bongiorno, avvocato, ex deputato e fondatrice di Doppia difesa, associazione per le donne vittime di maltrattamenti, è drastica.
Ma non è l’unica stupita e contrariata.
Sono molti ora, in commissione Giustizia della Camera quelli che chiedono a gran voce di cambiare il testo del decreto anche per evitare che si compia «l’ennesimo errore».
Il provvedimento, secondo il Pd, andrebbe comunque rivisto per tornare «allo spirito originario proposto dal governo».
Com’è lontana la politica dai problemi reali delle persone…
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