INTERVISTA A SETTIS: “IL PIANO CASA DI TOTI E’ ILLEGALE, E’ UNA SELVAGGIA LIBERALIZZAZIONE DEL CEMENTO, INTERVENGA LA CORTE COSTITUZIONALE”
L’ARCHEOLOGO E STORICO DELL’ARTE: “OGNI INTERVENTO VERRA’ IMPUGNATO AL TAR IN ASSENZA DI UNA LEGGE QUADRO”
“Illegale, semplicemente. Deve intervenire Matteo Renzi: deve appellarsi alla Corte Costituzionale contro questa delibera, prima che in luogo bellissimo e fragile come la Liguria accada qualcosa di irreparabile”.
Lancia un appello forte al premier, Salvatore Settis, e liquida il nuovo Piano casa della Regione Liguria, varato dalla giunta di Giovanni Toti.
“Una giunta che fa il male sapendo benissimo di fare il male del territorio”, attacca. Archeologo e storico dell’arte, ex direttore della Scuola normale superiore di Pisa, ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (diede le dimissioni nel 2009 in polemica con l’allora ministro Sandro Bondi), presidente del Comitato scientifico del Musèe du Louvre, Settis fa, anche con i suoi libri, la sentinella ai beni culturali ed ambientali del nostro Paese.
Professor Settis, la Regione Liguria ha varato un nuovo Piano casa permanente: si può tornare a costruire, ampliando gli edifici, nei Parchi
“Prima di scendere nel merito dei contenuti, basta fermarsi al contenitore. Questa ondata di Piani casa, promulgati dalle regioni, è illegale, perchè non esiste la legge quadro, nazionale, di riferimento. Sono rami senza un albero normativo: cadono, non hanno fondamento. È così anche per il Piano casa della Liguria”.
Perchè manca la legge nazionale?
“Silvio Berlusconi, da premier, annunciò un Piano casa nazionale, con linee generali, da cui avrebbero dovuto discendere i Piani casa regionali. Ma qualche giorno dopo quell’annuncio, purtroppo, avvenne il terremoto dell’Aquila. E siccome nelle linee guida di quel Piano nazionale c’era la quasi abolizione di ogni norma antisismica, alla fine la legge non venne mai emanata. Ecco perchè qualsiasi Piano casa è illegale e Matteo Renzi deve e può impugnarlo alla Corte costituzionale”.
Passiamo ai contenuti: le paiono esagerate le polemiche intorno al testo della delibera?
“Il destino di questo Piano è essere abolito, perchè è palesemente illegale. Mi pare un tentativo di così estrema e selvaggia liberalizzazione del cemento portato avanti dal presidente Toti che sfocia nella pura irragionevolezza. Non dispero però. Spero che il governo Renzi, se è di centrosinistra come dice, vada alla Corte Costituzionale. E se non vi ricorre il premier, confido nell’ufficio legislativo del ministero dei Beni culturali”.
E se nessuno si muovesse? Cosa rischia la Liguria?
“Al primo atto amministrativo che venisse compiuto secondo le norme di questo Piano Casa, al primo intervento edilizio, al primo muretto edificato, qualsiasi associazione potrebbe fare ricorso al Tar. Però ci vorrà tempo. E finchè il Tar non si sarà pronunciato, allora potranno essere commesse le piraterie più spaventose. Non appena il Piano casa, se non bloccato prima, entrerà in vigore, vedrete, si scateneranno tutti a costruire, a martoriare la stupenda Liguria. Bisogna essere vigili e consapevoli: se non viene fermato prima, è certo, succederà proprio così”.
Il dissesto idrogeologico ha già presentato il conto ai liguri: il presidente Toti dice che il Piano servirà per ristrutturare e riqualificare, non per costruire.
“Fare un Piano casa del genere in una regione martoriata come la Liguria, con un eccesso di costruito e con un dissesto idrogeologico che la rende fragilissima, e che ha già prodotto purtroppo una sequenza di eventi luttuosi, la ritengo un’azione semplicemente irresponsabile”.
Professore, pensa che davvero questa legge potrebbe però rimettere in moto l’economia, come dice Toti, rilanciando il settore edilizio?
“È semplicemente una falsità . Proprio recentemente ho partecipato a un convegno organizzato dall’Associazione nazionale costruttori, invitato da loro. E, a sorpresa di tutti, il loro presidente ed io ci siamo trovati d’accordo. Ormai la linea dell’associazione è netta: la manodopera vittima della crisi si recupera efficacemente solo reimpiegandola nelle opere di ripristino del territorio, nel recupero degli edifici abbandonati e malsani, c’è un modo di utilizzare la manodopera edilizia senza devastare il territorio, ma bisogna scegliere questa strada. E la Liguria dovrebbe essere la regione guida, in Italia. Se una regione civile come la Liguria e una città colta come Genova cadono in questa trappola, come faremo a difendere altri territori meno civili? Questo Piano, che arriva dalla giunta Toti, è un messaggio barbarico”.
Michela Bompani
(da “La Repubblica“)
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