INTERVISTA ALL’AMBASCIATORE TURCO IN ITALIA: “DA NOI 2,5 MILIONI DI PROFUGHI, IN EUROPA POCHE GOCCE”
“L’EUROPA HA UNA VISIONE RISTRETTA, NOI SPENDIAMO 6 MILIARDI DI DOLLARI L’ANNO PER ASSISTERLI, SIAMO ALLIBITI DALLE VOSTRE REAZIONI”
Nei giorni in cui alcune centinaia di rifugiati alle stazioni ferroviarie di Roma e Milano sembrano mandare in tilt l’Italia, l’ambasciatore turco Aydin Adnan Sezgin, se non avesse lo standing di un Boris Biancheri, potrebbe tranquillamente dichiararsi allibito.
«In Turchia noi abbiamo, dallo scoppio della guerra civile in Siria, qualcosa come 2 milioni e mezzo di profughi» dice soltanto sfogliando le carte del dossier «e, si badi bene, questi dati riguardano solo la Turchia».
Qual è la situazione, e quali problemi dovete affrontare?
«Duecentocinquantamila rifugiati siriani sono ospitati nei campi profughi. Ma i nove quinti di quei 2 milioni e mezzo vivono liberi in Turchia, con tutti i problemi connessi. Sono siriani, per lo più, e iracheni di ogni confessione. Il costo, per il nostro Stato è di 6 miliardi di dollari all’anno, l’Unione europea ci riconosce una cifra pari solo a 400 milioni dollari. Non critico Bruxelles, ma di certo la comunità internazionale europea ha una visione assai ristretta del problema dei flussi migratori».
Tanti rifugiati perchè, anche se forse è poco noto alla pubblica opinione italiana, la Turchia è una frontiera prevista dal regolamento di Dublino. Quei finanziamenti li ricevete proprio perchè trattenete sul vostro territorio il grosso dei migranti.
«È così, ed è evidente lo squilibrio che è nel regolamento di Dublino. L’Italia non riceve migranti solo dalla Libia, esiste un flusso che arriva dall’Est Mediterraneo: la Turchia è quella frontiera, e c’è una cooperazione con l’Italia per prevenire quel flusso migratorio.Teniamo regolari riunioni tecniche, le ultime sono state il 26 e il 29 maggio con importanti delegazioni, qui in ambasciata. Solo nel 2014 abbiamo fermato 59mila migranti irregolari, e di questi ne abbiamo salvati in mare 15mila. Dall’inizio del 2015 i guardacoste turchi hanno bloccato 7.237 migranti irregolari. Noi cooperiamo con l’Italia. Rispettiamo e ammiriamo quel che fa l’Italia con il salvataggio in mare di tante vite umane, e per i centri d’accoglienza. Ma non si può non notare che le poche decine di migliaia di migranti che sono in Italia o negli altri paesi dell Ue sono un goccia rispetto al mare di profughi che ospitiamo in Turchia, Giordania, Libano».
E che arrivano a un totale di circa 6 milioni. Vorreste maggiori aiuti dalla Ue? La Turchia è sospettata da molti analisti anche internazionali di benevolenza verso l’Isis, di lasciar andare molti combattenti verso la Siria e l’Iraq. Avendo poi pure il problema dei «foreign fighters».
«La Turchia riceve ogni anno 35 milioni di turisti, come controllarli? È impossibile. E difficile è anche controllare le centinaia di chilometri di nostre frontiere con l’Iraq. Possiamo fermare solo i sospetti, e coloro su cui abbiamo informazioni, e lo facciamo. Sta alla Ue prevenire, e impedire ai potenziali terroristi di partire dai Paesi Ue. Adesso comincia ad esserci una miglior cooperazione tra le intelligence, abbiamo 11.500 terroristi sulla lista di coloro che non possono entrare i Turchia, e tra questi 7 sono italiani. Abbiamo rinforzato i controlli stradali, in porti e aeroporti, e facciamo tutto quanto è possibile per non essere utilizzati come paese di transito verso il Califfato. Ma è evidente che, oltre la cooperazione esistente, anche i paesi della Ue devono impegnarsi al massimo».
Antonella Rampino
(da “La Stampa”)
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