LA RISATA IN STUDIO A DI MARTEDI’ QUANDO LA SEDICENTE GIORNALISTA RUSSA PARLA DI CENSURA
LA SOLITA SERVA DI PUTIN DELL’EMITTENTE STATALE RUSSA “ZVEZDA” ACCUSA DI CENSURA FLORIS PERCHE’ LEI NON SA RISPONDERE ALLE DOMANDE IN STUDIO
In Russia si rischiano fino a 15 anni di carcere se si dà una versione diversa da quella del Cremlino sulla guerra in Ucraina. Già chiamare in questo modo il conflitto può essere motivo di incriminazione.
Giornalisti, attivisti, politici e semplici cittadini sono stati imprigionati a centinaia dal giorno dell’invasione. Eppure la giornalista russa Nadana Fridrikhson, dell’emittente statale Zvezda, ospite a DiMartedì è riuscita ad accusare il conduttore Giovanni Floris di “censura” proprio mentre le stava rivolgendo una domanda.
“Il confine dell’Ucraina l’hanno passato i carri armati russi, al di là di quello che secondo lei succedeva nel 2014, o no?”, le chiede Floris. Lo studio applaude.
“Lei mi dà la possibilità di parlare o no?”, chiede l’ospite.
“Penso che questa se la fosse preparata – risponde il conduttore sorridendo – perché le ho appena fatto una domanda, le ho dato la possibilità di parlare. Prego”.
“Non mi permette di rispondere che subito mi fa un’altra domanda, a metà della mia frase”, replica Fridrikhson.
“Lo sa perché – replica Floris – perché la prima metà della sua frase non era legata alla mia domanda”.
“Vorrei dire – afferma la giornalista russa – che se lei non mi permette di rispondere io considero questa una censura in una televisione europea. Non volete ascoltare la mia opinione”.
Lo studio intero scoppia a ridere.
“Perché ridete?”, chiede Fridrikhson.
“Ridono perché la censura c’è in Russia, già il fatto che io la faccia parlare dimostra che questa censura non c’è”.
Il pubblico applaude alla replica di Floris, che poi lascia “circa 40 secondi” di tempo all’ospite per rispondere a una “domanda libera” da studio
(da agenzie)
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