LA RUSSA NON SI ACCORGE DEL MICROFONO APERTO, LA GAFFE CON LA COLLEGA STRANIERA: “C’E’ ANCORA L’ALBANESE?”
LA PARLAMENTARE E’ VENUTA DA TIRANA A ROMA PER AFFRONTARE IL TEMA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA
Jorida Tabaku è una parlamentare dell’Albania. Da ieri, 24 ottobre, è in visita ufficiale in Italia. La deputata, a Tirana, ricopre il ruolo di presidente della commissione per l’Integrazione europea ed è stata audita dall’ufficio di presidenza della commissione Politiche Ue di Palazzo Madama. A darne notizia è il sito ufficiale del Senato, ma anche il profilo Instagram dell’onorevole.
Tra una foto entusiasta del cappuccino bevuto nel centro storico di Roma e un’altra che la inquadra al dialogo con degli onorevoli alla Camera, Tabaku racconta di essere stata all’interno del Senato italiano. Ha discusso delle «prospettive di adesione dell’Albania all’Unione europea» e poi ha assistito a una parte dei lavori dell’Aula. Ed è qui che la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, ha commesso una gaffe, diventata virale sulla pagina satirica Aggiornamenti quotidiani dalla Terza Repubblica.
«C’è ancora l’albanese?», ha detto La Russa, non rendendosi conto che il microfono sul banco della presidenza era aperto. Poi, ricevuta la conferma dai commessi che la politica stava assistendo alla seduta dalla tribuna, ha affermato: «Approfitto per salutare l’onorevole Tabaku, presidente della commissione per l’Integrazione europea del Parlamento albanese che, accompagnata da una delegazione, ci sta facendo visita».
È verosimile immaginare che il presidente del Senato non abbia utilizzato quella sintesi concettuale, «c’è ancora l’albanese», per ragioni razziste.
È altrettanto vero, però, che domandare se un parlamentare di un Paese estero sia presente in Aula, utilizzando la nazionalità per identificarlo e non altre formule più rispettose, pone un tema di sgrammaticatura istituzionale.
Soprattutto se è il presidente del Senato a farlo. Soprattutto se il focus della visita è l’integrazione europea.
(da agenzie)
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